Malattie croniche, se soffri di queste patologie puoi andare prima in pensione

Se si soffre di determinate patologie croniche, è possibile andare in pensione con diversi anni di anticipo: ecco quali sono nello specifico.

L’accesso alla pensione è parecchio discusso da anni, con tante persone che sono state costrette a restare a lavoro per più anni del previsto, soprattutto in seguito alla legge Fornero e nonostante le varie modifiche che sono state fatte negli anni e con il variare di diversi governi. Il punto è che non sempre è scontato continuare a lavorare se si soffre di patologie croniche e potenzialmente invalidanti – dipende dalla malattia di cui si soffre. Ma andiamo con ordine.

Malattie croniche: con quali puoi andare in pensione prima
Puoi andare in pensione in anticipo se hai una di queste malattie croniche Arabonormannaunesco.it

Al momento, per accedere alla pensione di vecchiaia servono di regola 67 anni e 20 anni di contributi versati, anche se questa quota può cambiare al variare di determinate condizioni, tra cui la salute. È il caso di chi soffre di patologie croniche, cioè tutte quelle malattie che richiedono assistenza a lungo termine per i pazienti, generalmente a vita.

Ovviamente, stati di questo tipo sono strettamente correlati a un’importante riduzione della capacità lavorativa, ancor di più se si svolge una professione definita usurante. Chi ne soffre, può richiedere di norma il riconoscimento dell’invalidità all’Inps, per poi ottenere diverse agevolazioni, dalla pensione di invalidità, appunto, all’accompagnamento. Non succede, però, per tutte le patologie croniche, ecco di quali si tratta.

Quali sono le patologie croniche con cui si può richiedere la pensione anticipata

La buona notizia è che, in determinati casi, la pensione può essere anticipata addirittura di undici anni, al massimo, per le donne, mentre per gli uomini il requisito anagrafico si riduce di 6 anni.

La tabella dell'Inps su chi può accedere alla pensione anticipata
La tabella dell’Inps su chi può accedere alla pensione anticipata Arabonormannaunesco.it

Il cittadino può avvalersi ancora una volta dell’Inps per capire se soffre di una patologia cronica, e a ognuna di esse – ovviamente dopo una valutazione accurata delle condizioni complessive del paziente – corrisponde una precisa percentuale di invalidità in base alla gravità. Esistono specifiche linee guida per l’accertamento degli stati invalidanti, che le commissioni deputate devono rispettare nell’accertamento della patologia che affligge il lavoratore.

Per esempio, troviamo aritmie, coronopatie, disfunzioni cardiache, ma anche sclerosi multipla, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, epilessia, emiplegia, o comunque malattie psichiche, per quanto riguarda la neurologia. Diverse agevolazioni ci sono anche per le patologie dell’apparato endocrino (diabete mellito, insufficienza corticosurrenale, acromegalie, sindrome di Cushing) e in caso di insufficienza renale cronica e trapianti di reni. L’elenco completo è consultabile sul sito dell’Inps, ma la valutazione dipende comunque dalla riduzione effettiva della capacità lavorativa del soggetto.

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