Tragedia nel Messinese: il dolore di Meloni per il giovane ucciso - ©ANSA Photo
Messina, 10 giugno – Giuseppe, un ragazzo di sedici anni, è stato ucciso domenica sera davanti a un bar di Galati Mamertino, un piccolo paese tra i Nebrodi, in provincia di Messina. L’omicidio è avvenuto poco dopo le 21 in via Roma e ha scosso profondamente la comunità locale, attirando l’attenzione a livello nazionale. Secondo le prime informazioni raccolte dai carabinieri, il giovane è stato colpito da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava con alcuni amici vicino al locale. Un tragico errore, dicono gli inquirenti: Giuseppe non era il vero obiettivo.
Gli investigatori dell’Arma, guidati dalla Procura di Patti, stanno cercando di ricostruire esattamente cosa sia successo. Durante la notte sono stati ascoltati diversi testimoni, tra cui alcuni coetanei della vittima e il proprietario del bar. Sul posto, la scientifica ha trovato un bossolo calibro 9. La pista più accreditata, secondo fonti investigative, è quella dello scambio di persona: Giuseppe si sarebbe trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nessun precedente, nessun legame con la malavita. Solo una serata d’inizio estate finita nel sangue.
La notizia si è sparsa in fretta a Galati Mamertino, dove la famiglia di Giuseppe è molto conosciuta. In tanti si sono radunati davanti al bar, increduli e silenziosi. “Non si può morire così, a sedici anni”, ha detto una vicina di casa. La madre del ragazzo è stata soccorsa per un malore. Il sindaco, Nino Baglio, ha commentato: “Siamo sconvolti. Giuseppe era un ragazzo tranquillo, studioso. La nostra comunità non dimenticherà”. Per rispetto, il Comune ha annullato tutte le manifestazioni previste per la settimana.
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta sui social: “Un delitto assurdo e spietato. Giuseppe, 16 anni, ucciso per errore davanti a un bar nel Messinese. Dolore e rabbia per una vita innocente strappata alla sua famiglia”. Ha aggiunto poi: “Spero che la giustizia faccia presto e sia severa con chi ha commesso questo orrore. Il mio cordoglio più sentito alla famiglia e alla comunità sconvolta”.
Da fonti investigative emerge che l’omicidio potrebbe essere collegato a vecchie tensioni tra giovani del paese e gruppi dei centri vicini. Ma per ora non c’è nessuna conferma ufficiale. “Stiamo controllando tutte le piste”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Marco Carletti. “Non escludiamo nulla”. In paese cresce l’ansia: molti genitori hanno deciso di tenere i figli a casa nelle ore serali.
A casa di Giuseppe, in via San Francesco, amici e parenti si sono stretti intorno ai genitori, devastati dal dolore. “Era un ragazzo buono”, ha detto uno zio, “mai un problema”. La scuola che frequentava, l’Istituto tecnico di Sant’Agata di Militello, ha diffuso una nota: “Siamo vicini alla famiglia in questo momento difficile”. Anche il vescovo di Patti, monsignor Guglielmo Giombanco, ha espresso la sua vicinanza: “Preghiamo per Giuseppe e per chi resta”.
Le indagini vanno avanti senza sosta. Gli inquirenti stanno esaminando i video delle telecamere di sorveglianza lungo via Roma e vicino al bar. Nelle prossime ore potrebbero emergere novità sull’identità del responsabile. Intanto, Galati Mamertino si prepara a dare l’ultimo saluto a Giuseppe. La data dei funerali sarà fissata dopo l’autopsia disposta dalla Procura.
Un paese intero resta sospeso tra dolore e incredulità. E la domanda – perché? – continua a risuonare tra le case e nelle piazze vuote di questo angolo di Nebrodi.
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