Roma, 18 dicembre 2025 – «Farò del mio meglio per portare valore aggiunto»: con queste parole, Giovanni Allevi, compositore e pianista di fama internazionale, ha commentato la sua nomina a direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Italiana. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio di oggi, durante una conferenza stampa nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Allevi, 56 anni, di Ascoli Piceno, prende il testimone da Roberto Molinelli in un passaggio che, come sottolineano i vertici dell’orchestra, «apre una nuova fase verso il pubblico e le giovani generazioni».
Questo incarico segna il ritorno in primo piano di Allevi dopo un periodo segnato dalla malattia. Solo un anno fa il musicista aveva rivelato di essere in cura per una forma rara di mieloma multiplo. «Non mi aspettavo questa responsabilità, è arrivata come una sorpresa», ha detto sorridendo ai giornalisti nella sala Petrassi. Quando gli hanno chiesto quali saranno le prime iniziative, si è mostrato «entusiasta e pronto a lavorare subito su nuovi progetti per avvicinare i giovani alla musica classica».
Durante l’incontro con la stampa, la presidente dell’Orchestra Sinfonica Italiana, Francesca Capponi, ha spiegato: «Abbiamo scelto Allevi non solo per il suo talento, ma anche per la sua capacità di parlare alle nuove generazioni. Rinnovare il modo di comunicare la musica è fondamentale senza perdere il legame con la tradizione».
Allevi ha già anticipato che uno dei primi obiettivi sarà lanciare una serie di concerti dedicati agli studenti delle scuole secondarie, coinvolgendo giovani musicisti emergenti insieme ai professionisti dell’orchestra. Sono in programma anche laboratori interattivi e incontri tra compositori e pubblico da tenere non solo a Roma ma anche in altre città italiane.
«La musica classica può parlare a tutti – ha ribadito Allevi – ma bisogna trovare il modo giusto per raccontarla. È un linguaggio universale che va aggiornato nella narrazione». Accanto a lui, sul palco dell’Auditorium, alcuni membri storici dell’orchestra hanno applaudito spontaneamente: un segno di fiducia e curiosità verso questa nuova direzione.
Negli ultimi mesi il nome di Giovanni Allevi è tornato spesso sulle pagine dei giornali non solo per motivi artistici. La sua battaglia contro la malattia, raccontata attraverso social e media, ha fatto di lui un punto di riferimento per molti fan. «Non ho mai smesso di pensare alla musica nemmeno nei giorni più difficili», ha confidato davanti ai cronisti. «Questo incarico è una ripartenza e una responsabilità verso chi mi ha sostenuto».
Secondo quanto comunicato dalla direzione artistica, nei primi mesi del 2026 partirà un tour nelle principali città italiane: Milano, Firenze, Napoli e Torino saranno le prime tappe annunciate. La stagione si aprirà ufficialmente a marzo con un concerto-evento all’Auditorium di Roma.
La nomina ha raccolto numerosi messaggi di congratulazioni da parte del mondo della cultura e delle istituzioni. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha detto: «Con Allevi si apre una nuova fase per la musica italiana: serve innovazione senza dimenticare il patrimonio classico». Sulla stessa linea anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: «Accogliamo con entusiasmo questa notizia: Allevi è simbolo di resilienza e creatività».
Tra i colleghi musicisti non sono mancate parole positive. Il direttore d’orchestra Antonio Pappano ha commentato: «Giovanni sa emozionare con pochi accordi; questa energia saprà trasferirla anche nel lavoro con l’orchestra». Non mancano però curiosità ed aspettative sulle scelte artistiche future: alcuni critici sottolineano l’importanza di «trovare l’equilibrio tra innovazione e rispetto della partitura».
Alla domanda su cosa intenda con “valore aggiunto”, Allevi ha risposto con semplicità: «Voglio mettere al servizio della musica italiana la mia esperienza personale. Solo così posso essere davvero utile». Poi uno sguardo alla platea e un invito diretto: «Le porte dell’Orchestra saranno sempre aperte ai giovani che vogliono ascoltare, suonare e mettersi in gioco».
Un inizio segnato da parole misurate ma anche da evidente emozione: «Porterò avanti questo incarico con passione – ha concluso – perché credo nella forza della musica come ponte tra le persone». La stagione dell’Orchestra Sinfonica Italiana riparte così sotto la sua guida, tra aspettative concrete e voglia condivisa di rinnovarsi senza rinnegare le radici.
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