Nella presentazione del modello 730 non si devono commettere errori né nella compilazione, né in altri campi: ecco una piccola guida per non sbagliare mai.
Ci sono poche cose, nella vita, che intimoriscono più di una lettera dell’Agenzia delle entrate. Posta sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze, questa si occupa di accertamenti e controlli fiscali, ma anche della gestione dei tributi. Infatti, spaventa un po’ tutti. Non sempre, però, c’è da allarmarsi.
Nella fattispecie, quando si parla di dichiarazione dei redditi, quindi della presentazione del modello 730, ci sono tre ragioni per cui una missiva potrebbe essere imbucata nella vostra cassetta delle lettere: ci sono stati degli errori e dovete versare altri soldi – ipotesi più brutta, in effetti -, ci sono state altre inesattezze, ma sono loro ad essere in credito con voi; infine, si devono fare dei controlli in più e quindi vi viene chiesto l’invio della documentazione.
Ecco, proprio per questo caso, che è anche il più frequente, è necessario tenere a mente la nostra piccola guida, così che niente e nessuno possa destabilizzarvi. Neanche la lettera dell’Agenzia delle entrate arrivata a sorpresa.
Come prima cosa, scrivono dall’agenzia sotto controllo del Mef, è necessario che non si buttino mai i documenti del 730, né quelli dell’anno corrente, né quegli dei precedenti cinque anni. Non solo, perché ci sono alcuni casi in cui è probabile che vi si chieda ancora conto della vostra dichiarazione dei redditi, e succede con le spese che vengono portate in detrazione spalmate su più anni, o quando ci sono di mezzo i mutui, che possono avere anche durata pluridecennale.
Ovviamente, poi, si deve fare attenzione ai controlli. Tutti incappano in quelli automatici, che altro non sono se non l’analisi degli elementi che sono già in possesso dell’erario come i dati su immobili, terreni, CUD. Qualora venissero trovate delle incongruenze, l’Agenzia delle entrate chiede il versamento della cifra dovuta al contribuente che deve accettare di pagare l’imposta, gli interessi e la sanzione ridotta al 30% entro 30 giorni.
Ma c’è anche un’altra via: se, infatti, il contribuente ritiene che non ci sia un errore può contestare il tutto presentandosi allo sportello ed esibendo i documenti che lo attestano; si può rivolgere al numero 848800444; oppure può navigare sul sito www.agenziaentrate.gov.it.
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