Pippo Baudo ci lascia: i funerali il 20 agosto a Militello, Benigni ricorda i suoi momenti magici - ©ANSA Photo
Il mondo dello spettacolo italiano è in lutto per la scomparsa di Pippo Baudo, un leggendario presentatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia della televisione italiana. La notizia della sua morte, avvenuta il 17 agosto 2023 all’età di 89 anni, è stata confermata da fonti vicine alla famiglia e dal suo storico avvocato e amico, Giorgio Assumma. Nonostante le difficoltà di salute, l’ultima apparizione pubblica di Baudo è avvenuta pochi giorni prima, durante la festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, dove è stato immortalato sorridente, anche se in sedia a rotelle.
Per rendere omaggio a questo monumento della televisione, il Teatro delle Vittorie ospiterà il feretro per un ultimo saluto da parte del pubblico. I vertici della Rai, in accordo con la famiglia, hanno stabilito gli orari di apertura della camera ardente:
1. Lunedì 18 agosto dalle 10 alle 20
2. Martedì 19 agosto dalle 9 alle 12
I funerali si svolgeranno il 20 agosto alle 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello Val di Catania, la sua città natale.
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Pippo Baudo ha dedicato oltre sessant’anni della sua vita allo spettacolo, diventando un simbolo della cultura popolare italiana. La sua carriera è costellata di successi, tra cui l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, consegnatagli dal Presidente Sergio Mattarella il 22 settembre 2021. Baudo ha detenuto il record di conduzione di 13 Festival di Sanremo, di cui cinque consecutivi dal 1992 al 1996, un traguardo condiviso con altri due grandi della televisione italiana: Mike Bongiorno e Amadeus.
La sua passione per la musica e lo spettacolo è stata evidente fin dai primi anni della sua carriera. Pippo Baudo ha sempre avuto un fiuto particolare per scoprire talenti, da Laura Pausini a Lorella Cuccarini. Nonostante il suo sogno di diventare direttore d’orchestra non si sia mai realizzato, ha sempre portato nel cuore questo desiderio.
Baudo ha creato e condotto oltre 150 programmi, tra cui titoli iconici come Settevoci, Canzonissima, Domenica in, Fantastico e Serata d’onore. La sua carriera ha attraversato generazioni, coinvolgendo il pubblico con il suo stile elegante e colto. Tra i suoi più grandi rimpianti, ha spesso menzionato il non aver mai lavorato con Raffaella Carrà, una delle icone della televisione italiana.
Il suo approccio innovativo e la sua capacità di affrontare temi complessi hanno fatto di Baudo un pioniere della televisione. È stato anche direttore dello Stabile di Catania e ha avuto un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura attraverso la televisione. Durante la sua lunga carriera, ha avuto il coraggio di affrontare temi delicati e controversi, dando voce a scrittori, registi e artisti di grande spessore. Ricordando aneddoti del suo lavoro, Baudo ha rivelato che uno dei momenti più controversi è stato quando Roberto Benigni, durante un monologo al Festival di Sanremo, toccò le sue parti intime, suscitando un acceso dibattito in Parlamento.
Pippo Baudo ha vissuto anche momenti di grande tensione, come quando nel 1991 la sua casa di Santa Tecla in Sicilia fu colpita da un attentato dinamitardo, un atto di ritorsione della mafia per le sue dichiarazioni contro di essa. Fortunatamente, la villa era vuota in quella notte fatale.
La sua vita privata è stata caratterizzata da diversi legami, tra cui quello con Katia Ricciarelli, con cui si è sposato nel 1986 e da cui ha divorziato nel 2007. Baudo ha avuto anche un figlio, Alessandro, riconosciuto dopo anni, e una figlia, Tiziana, avuta con l’ex moglie Angela Lippi.
Pippo Baudo rimarrà un simbolo della televisione italiana, un artista che ha saputo unire intrattenimento e cultura, lasciando un’eredità indelebile nel cuore degli italiani. La Rai ha celebrato i suoi 60 anni di carriera con una serata speciale nel 2019, dove colleghi e amici hanno reso omaggio al “Pippo nazionale”. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo spirito vivrà per sempre nella memoria di chi ha avuto il privilegio di assistere ai suoi spettacoli.
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