New York, 14 dicembre 2025 – È tornato il Holiday Train Show a Bronx, New York, richiamando visitatori da ogni angolo della città e non solo. La 34esima edizione, iniziata a metà novembre, accompagnerà newyorkesi e turisti fino al 15 gennaio. Un evento ormai scolpito nella memoria collettiva della Grande Mela, che si svolge come sempre nel cuore del Bronx, al New York Botanical Garden. Qui a dominare sono i trenini in miniatura, una passione che unisce famiglie, bambini e appassionati di modellismo.
Nella grande serra storica del Botanical Garden, tra piante tropicali e vetrate d’epoca, il Holiday Train Show propone una collezione di trenini che sfrecciano su oltre 400 metri di binari. Ogni piccolo treno è curatissimo nei dettagli e attraversa una New York in miniatura dove spiccano le riproduzioni dei monumenti più famosi: dalla Statua della Libertà all’Empire State Building, fino al discreto Ponte di Brooklyn. Gli edifici sono realizzati con materiali naturali raccolti nel giardino stesso: cortecce, semi, rametti.
Gli organizzatori raccontano che ogni anno servono circa sei mesi per preparare tutto. “Non è solo far girare dei treni”, spiega George Brown, uno dei responsabili del progetto. “Ricreiamo una città nella città. E ogni volta aggiungiamo qualcosa di nuovo: una torre in più, una stazione dimenticata o magari un lampione acceso che richiama l’atmosfera delle vecchie strade di New York”.
La passione per il modellismo ferroviario si mescola alle emozioni delle feste. Nei fine settimana – ma soprattutto nei giorni vicino a Natale – davanti ai cancelli del giardino si formano lunghe file. È difficile non notare i bambini incollati ai vetri mentre seguono con lo sguardo i treni in corsa o le famiglie che riconoscono la Grand Central Station o il Chrysler Building tra le miniature.
I biglietti, che costano dai 22 ai 35 dollari a seconda dell’età e dell’orario scelto, finiscono spesso settimane prima dell’evento. “È il nostro modo per entrare nello spirito natalizio”, confida Lisa Park, arrivata da Manhattan con la figlia di cinque anni. Nel 2024 il Botanical Garden ha contato circa 150mila presenze; quest’anno le prime stime indicano un ulteriore aumento.
C’è una storia dietro la scelta dei materiali usati per gli edifici in miniatura. Tutti fatti a mano dagli artisti di Applied Imagination con elementi naturali presi dal parco: muschio, bacche rosse, pigne, foglie di magnolia. “Ci piace pensare che i bambini imparino qualcosa sulla botanica mentre si divertono a inseguire i treni”, racconta uno dei volontari.
Gli organizzatori sottolineano come l’evento sia un ponte tra passato e presente: la New York riprodotta include anche stazioni storiche ormai demolite o edifici dimenticati. Un modo per far scoprire ai più giovani com’era la città ai tempi dei loro nonni.
Non ci sono solo i trenini: nei giorni festivi sono in programma laboratori per bambini dove creare piccoli paesaggi natalizi e visite guidate tra le serre illuminate. Non mancano bancarelle con dolci tipici americani e cioccolata calda servita in tazze compostabili. Vista la crescita degli ingressi, quest’anno la direzione ha rafforzato la sicurezza all’ingresso con controlli più accurati e limitazioni nelle zone più affollate durante le ore di punta.
Per chi preferisce un’atmosfera più tranquilla sono previste aperture serali speciali: i treni circoleranno dalle 17 alle 21 con giochi di luci studiati apposta per foto ricordo.
In un momento segnato da tensioni internazionali e preoccupazioni quotidiane – si percepisce nelle chiacchiere delle persone in fila – il Holiday Train Show è una boccata d’aria leggera. “Qui dentro sembra tutto più semplice”, dice Ahmed, pensionato del Queens che torna ogni anno da oltre vent’anni. Forse è proprio questo il segreto della longevità della mostra: riesce a mettere insieme generazioni diverse attorno a una città in miniatura che non smette mai di correre sui suoi binari.
La mostra resterà aperta fino al 15 gennaio 2026; l’ingresso è solo su prenotazione online sul sito ufficiale del New York Botanical Garden. Per tanti newyorkesi – vecchi e nuovi – resta un appuntamento fisso. E davanti a quei trenini minuscoli che attraversano ponti e stazioni in legno c’è sempre qualcuno che si ferma a pensare: “Da dove siamo partiti e dove stiamo andando.”
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