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Roma, 7 dicembre 2025 – Greta Scicchitano, nata nel 1989, ha preso le redini come produttrice esecutiva del documentario “Tua madre”, firmato da Leonardo Malaguti. Il film, che ha fatto il suo esordio lo scorso autunno nei festival italiani, è ora in mostra nella capitale. Un lavoro che mette sotto la lente la maternità di oggi con uno sguardo intimo e, in certi momenti, decisamente sorprendente. Dietro la produzione c’è la giovane casa romana Jump Cut, con il supporto di RAI Documentari.

Un progetto nato tra Roma e Bologna

L’idea di Tua madre è partita nel 2022, quando Malaguti – bolognese già noto per i suoi lavori a metà strada tra fiction e reportage – ha cominciato a raccogliere storie e interviste tra Roma, Bologna e le zone limitrofe. Scicchitano è entrata nel progetto in primavera, trovandosi subito davanti a una bella sfida organizzativa: “Le riprese erano sparse un po’ ovunque, con famiglie da raggiungere nei paesini emiliani e giornate di lavoro intense in sala a Trastevere”, racconta la produttrice. “Solo spostare gli operatori era una corsa continua – aggiunge – ma il cuore del film ci ha tenuti insieme.”

Sul set hanno lavorato molti giovani tecnici under 30, diversi alla loro prima esperienza su un lungometraggio. “Ho scelto un gruppo giovane e con tanta voglia di fare. Il budget era limitato, ma l’energia non ci è mai mancata”, confida Scicchitano.

Un racconto a più voci sulla maternità

Al centro di “Tua madre” ci sono sei donne, di età ed estrazioni sociali diverse. Di fronte alla macchina da presa raccontano le trasformazioni del corpo e dell’anima durante la gravidanza e la cura dei figli. Alcune vivono in quartieri popolari come Tor Bella Monaca, altre in piccoli paesi vicino Modena. Il documentario alterna scene di vita quotidiana a interviste dirette, senza tralasciare nemmeno le voci dei padri e dei nonni.

Malaguti sottolinea che l’intento era mostrare tutte le sfumature: “Non volevamo un film liscio o patinato. Abbiamo dato spazio anche ai momenti di dubbio e fatica. Solo così si può raccontare davvero cosa significa essere madri oggi”, spiega il regista.

Scicchitano mette invece l’accento sul valore di rompere certi tabù: “Abbiamo incontrato tante storie diverse: madri single, famiglie ricomposte, donne immigrate. In Italia si parla troppo poco della solitudine e delle difficoltà pratiche che molte mamme affrontano ogni giorno”, osserva.

Il debutto ai festival e le prime reazioni

La prima nazionale è andata in scena a fine settembre all’As Film Fest di Roma, in una sala gremita nel quartiere San Lorenzo. Alla proiezione erano presenti sia la troupe sia alcune delle protagoniste del documentario. Il pubblico, formato soprattutto da studenti e operatori sociali, ha reagito con domande sincere ma anche con qualche silenzio dopo le testimonianze più forti.

Tra i primi commenti c’è stato quello di Sara Maletti, insegnante romana: “Questo film dice cose che spesso non abbiamo il coraggio di confessare nemmeno alle amiche”, ha detto dopo la visione.

Il documentario è poi passato da Firenze a Bologna; intanto sono arrivate segnalazioni dalla stampa estera: la rivista francese Positif lo ha definito “un viaggio che lascia aperte molte domande”. In Italia le reazioni sono state più misurate, anche se il sito online MammeOggi.it lo ha inserito tra i migliori lavori italiani sull’argomento degli ultimi anni.

Le prospettive future e i progetti di Scicchitano

Adesso “Tua madre” sarà proiettato in alcune scuole superiori del Lazio nell’ambito del progetto “Cinema per crescere”, promosso dal MiC. La distribuzione internazionale è ancora da definire: “Stiamo trattando con alcuni festival europei”, spiega la produttrice esecutiva senza sbilanciarsi troppo.

Greta Scicchitano ha già diversi lavori alle spalle (tra cui una docu-serie sulle badanti dell’Est), ma qui sente una responsabilità speciale: “Raccontare storie vere significa anche rispettare la dignità delle persone che si mettono davanti alla telecamera”. Una questione spesso dimenticata nelle produzioni più grandi, ma centrale per chi lavora con budget ridotti come noi.

La presentazione romana di questi giorni segna per “Tua madre” un nuovo punto di partenza: un racconto corale che – dentro al piccolo mondo del cinema documentario – rilancia il dibattito sulla genitorialità in Italia oggi. E Scicchitano promette che non finirà qui.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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