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Uomo trovato morto in camera B&B ad Acireale: ipotesi gesto volontario confermata dal passato tentativo di suicidio

Milano, 8 dicembre 2025 – Un uomo di 54 anni si è tolto la vita questa mattina, poco dopo le 7, in via Gorizia, nel quartiere dei Navigli. La notizia ha lasciato sotto choc i residenti e riaperto il dibattito sul tema del disagio psicologico in città. Secondo le prime informazioni raccolte sul posto, l’uomo – di cui la polizia non ha ancora diffuso il nome – aveva già provato a farla finita in passato. Un dato che sta indirizzando le indagini e spinge a riflettere su una tragedia forse evitabile.

Tentativi passati: un segnale che non è stato colto?

I vicini, ancora sotto choc mentre la polizia scientifica chiudeva l’area con i nastri bianchi e rossi, hanno raccontato ai giornalisti di aver sentito un tonfo intorno alle 7.10. Solo qualche minuto dopo sono arrivati i soccorsi del 118, che però hanno potuto solo constatare il decesso. Un dettaglio che ha colpito molti: “Era già successo che lo portassero via in ambulanza”, ha detto una residente del terzo piano. “Sembrava stesse migliorando, o almeno così dicevano”.

Fonti investigative confermate dalla questura rivelano che due anni fa l’uomo aveva già tentato il suicidio. In quell’occasione i familiari erano riusciti a intervenire in tempo, chiamando i soccorsi e attivando un percorso di supporto psicologico.

Disagio psicologico: un problema che cresce

Nelle ore seguenti si sono moltiplicati i dubbi sulla capacità dei servizi cittadini di aiutare chi attraversa momenti difficili. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Giulia Radaelli, ha detto chiaramente: “Ogni caso è diverso”, ma ha ammesso anche che “la pressione sui servizi aumenta continuamente”. Secondo l’ultimo rapporto dell’ATS Milano, negli ultimi due anni gli interventi legati a crisi depressive o tentativi di suicidio sono saliti del 18%.

“Non sempre si riesce a intervenire prima che la disperazione prenda il sopravvento”, ha spiegato Radaelli nel suo ufficio in via Larga. “Le risorse ci sono, ma spesso le persone non riescono a chiedere aiuto o non seguono i percorsi di sostegno disponibili”.

Navigli sotto shock: voci dal quartiere

Nel pomeriggio la via è tornata alla routine – traffico lento, passanti di fretta – ma per chi abita tra il ponte delle Gabelle e viale Gorizia resta un senso di vuoto e frattura. “Sembrava uno solitario”, ha raccontato un tabaccaio della zona. “Lo vedevo passare in bici, ogni tanto si fermava a comprare il giornale. Ma era sempre riservato, quasi non parlava con nessuno”.

Un amico di lunga data arrivato poco dopo la polizia ha confidato: “Aveva avuto problemi di lavoro dopo il Covid, poi una separazione complicata. Negli ultimi mesi ci vedevamo poco. Non pensavo potesse arrivare a questo”. La polizia precisa che in casa non sono stati trovati biglietti né messaggi d’addio. Solo qualche documento personale sul tavolo della cucina e una finestra aperta sulla corte interna.

Numeri preoccupanti: quando il disagio diventa emergenza

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità raccontano una realtà inquietante: ogni anno in Italia oltre 4mila persone si tolgono la vita. Colpisce soprattutto la fascia tra i 45 e i 60 anni, uomini spesso soli o con problemi economici. In Lombardia il fenomeno è in aumento dall’inizio della pandemia: solo nel capoluogo lo scorso anno sono arrivate oltre 230 chiamate d’allarme al servizio anti-suicidi, contro le 180 del 2023.

Psicologi ed esperti insistono sull’urgenza di rafforzare l’ascolto e il supporto sul territorio. Davide Lorusso, presidente dell’Ordine degli Psicologi lombardi, sottolinea: “Molti si sentono isolati o senza vie d’uscita. Serve prima di tutto un cambio culturale, oltre alle risorse”.

La risposta della città

Il Comune ha annunciato che nei prossimi giorni saranno potenziati i servizi di ascolto attivi 24 ore su 24 presso i consultori cittadini. Partirà anche una nuova campagna informativa nelle scuole e nei centri per anziani. “Il disagio psicologico può toccare chiunque”, ha ricordato Radaelli.

Sul luogo della tragedia resta solo un mazzo di fiori posato sotto il portone e qualche biglietto scritto a mano da sconosciuti – parole semplici lasciate da chi vive nei Navigli e oggi si interroga: si poteva fare qualcosa in più?

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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