Sculture monumentali di Stefano Bombardieri: un viaggio nell'arte a Selinunte - ©ANSA Photo
Nel cuore della Sicilia, l’antico Parco Archeologico di Selinunte si presenta non solo come un luogo di storia, ma anche come un palcoscenico per il dialogo contemporaneo tra arte e natura. Qui, tra le rovine dei templi dorici e i resti di una civiltà storicamente fiorente, si svolge la personale di Stefano Bombardieri intitolata “Pericolo estinzione. Impronte in suoli antichi”. Questa mostra, inaugurata il 21 giugno, si protrarrà fino al 31 dicembre 2026, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di esplorare temi cruciali che riguardano l’umanità e l’ambiente.
Le sculture di Bombardieri, che includono rinoceronti sovradimensionati, gorilla in contemplazione, struzzi dallo stile pop, coleotteri e figure di bambini in equilibrio su cranî fossili, sono molto più che semplici opere d’arte. Queste creature, con la loro presenza monumentale, fungono da “testimoni muti” di un’umanità che sembra aver smarrito il proprio cammino. Le sculture invitano a riflettere sull’epoca in cui viviamo, caratterizzata da crisi ambientali e da una crescente alienazione dall’ambiente naturale.
Il Parco di Selinunte, scelto come sede per questa mostra, non è solo un contesto di bellezza estetica, ma rappresenta anche un esempio di resilienza ecologica. Questo sito, un tempo fiorente centro commerciale e culturale, ha subito un processo di trasformazione nel corso dei secoli, mantenendo intatto il suo fascino. Felice Crescente, direttore del Parco, sottolinea l’importanza di questo dialogo tra storia e natura, affermando che “il Parco, con il suo impianto verde unico per estensione e varietà, non offre solo uno sfondo alla storia, ma si impone come organismo vivente che continua a parlare il linguaggio della natura”. Questa sinergia tra arte e ambiente è fondamentale per amplificare un messaggio urgente: la necessità di un nuovo patto tra l’uomo e il pianeta.
Curata da Anna Lisa Ghirardi e prodotta da Bottega Creativa, la mostra “Pericolo estinzione” propone un percorso espositivo che si sviluppa principalmente sulla Collina Orientale del parco, dove quindici sculture monumentali si ergono come presenze evocative. Queste opere, pur distanti dai templi, si pongono in un dialogo rispettoso con l’antichità, creando un’atmosfera di reverenza e contemplazione. La scelta di Bombardieri di posizionare le sue sculture in questo contesto riflette una volontà di rispettare la storia e di affrontare le questioni attuali.
La curatrice Anna Lisa Ghirardi mette in luce un aspetto fondamentale del lavoro di Bombardieri: “Bombardieri propone una galleria di esseri animali che rimandano all’essere umano”. Questo approccio richiama la tradizione della favola di Esopo, utilizzando animali simbolici per esprimere la fragilità della vita e la vulnerabilità della nostra esistenza in un’epoca segnata da crisi ecologiche e declino etico.
In un periodo in cui il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità sono temi di crescente preoccupazione, l’opera di Bombardieri diventa un invito a riflettere sulla nostra relazione con il mondo naturale. La presenza di queste sculture nel Parco Archeologico di Selinunte non è solo un’esperienza visiva, ma una provocazione a considerare il nostro impatto sull’ambiente e a prendere coscienza della necessità di preservarlo per le generazioni future.
La mostra è visitabile al Parco Archeologico di Selinunte (Trapani) dalle 9 alle 20 fino al 15 settembre, per poi seguire gli orari in calendario del sito. Questa esposizione offre un’opportunità imperdibile per immergersi in un dialogo tra passato e presente, arte e natura, e per riflettere su temi che ci riguardano da vicino. La presenza di opere d’arte così potenti e significative in un contesto di grande valore storico e culturale crea un’esperienza unica, rendendo Selinunte non solo un luogo da visitare, ma un luogo da vivere, dove il passato e il futuro si incontrano in un abbraccio di consapevolezza e responsabilità.
La scelta di Stefano Bombardieri di affrontare temi così attuali attraverso il linguaggio delle sculture monumentali ci invita a riconsiderare il nostro ruolo nel mondo e la nostra capacità di agire per il bene del pianeta. In un’epoca in cui l’umanità sembra distante dalla natura, il Parco di Selinunte diventa un luogo di riflessione e un simbolo di speranza, dove è possibile riscoprire il legame profondo tra uomo e ambiente.
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