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Scopri i 5 nuovi itinerari tra castelli e bellezze Unesco del Levante Ligure

La Spezia, 2 dicembre 2025 – I castelli di Portovenere, Cinque Terre e delle isole dell’Arcipelago Spezzino tornano sotto i riflettori grazie a un progetto che punta a riscoprire e valorizzare queste antiche fortezze, veri simboli del territorio. L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala consiliare del Comune di La Spezia, con la partecipazione di amministratori locali, restauratori ed esponenti delle associazioni culturali. L’obiettivo è chiaro: mettere in luce, in modo coordinato, questi castelli storici sparsi lungo costa e colline. Sono luoghi poco noti al grande pubblico ma carichi di storia e con un grande potenziale per attirare visitatori.

Castelli tra passato e futuro

Il progetto disegna una mappa che collega Portovenere, Riomaggiore, Vernazza, Monterosso e le fortificazioni delle isole Palmaria e Tino, seguendo la costa ligure fino ai confini con la Toscana. “Ogni castello racconta una storia a sé – ha detto ieri l’architetto Laura Mancini, coordinatrice del gruppo di lavoro – ma tutti condividono un destino: quello di difendere la comunità e dominare il paesaggio”. Non si parla solo di passato però. Gli organizzatori guardano avanti: pensano a percorsi integrati, eventi culturali, mostre temporanee e visite guidate. Idee che dovrebbero animare questi luoghi.

Un patrimonio in pericolo

L’ultimo censimento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria segnala che oltre il 40% dei castelli coinvolti ha bisogno di interventi urgenti. Il tempo si fa sentire: pietre consumate, muri caduti o interdetti per sicurezza. Eppure d’estate – come ricorda il sindaco di Vernazza, Massimo Bertini – “basta fare una passeggiata lungo le mura per vedere quanto questi luoghi siano ancora vivi nella memoria della gente. I giovani si incontrano spesso davanti al portale medievale; qualcuno ha festeggiato la laurea o fatto promesse importanti proprio lì”.

Collaborazione locale per fondi europei

Il progetto si basa sulla collaborazione tra Comuni della costa, Regione Liguria e Ministero della Cultura. Una gestione comune insomma, per non disperdere risorse e farsi trovare pronti ai bandi europei. “La collaborazione è la chiave vincente,” ha sottolineato l’assessora regionale Paola Franceschini. “Se non ci muoviamo uniti rischiamo di perdere i fondi del PNRR dedicati alla valorizzazione dei borghi storici e dei siti Unesco”. Il budget stimato sfiora i tre milioni di euro: serviranno sia per lavori strutturali sia per campagne promozionali mirate.

Tecnologia che fa rivivere il passato

Tra le novità più interessanti c’è l’uso delle tecnologie digitali. Realtà aumentata e app mobili guideranno i visitatori dentro le storie meno conosciute dei castelli. Partirà presto un progetto pilota al Castello Doria di Portovenere, con tablet e visori 3D in prova. “Vogliamo far vedere come era il castello nel Cinquecento o far ascoltare le voci dei protagonisti dell’assedio genovese,” spiega Lorenzo Vitale dell’associazione amici dei castelli.

Cultura e turismo: un’occasione da non perdere

I numeri parlano chiaro: nel 2024 la provincia spezzina ha accolto oltre un milione e duecentomila turisti, ma solo il 7% ha scelto una visita guidata alle fortificazioni storiche. Un dato su cui il nuovo programma vuole intervenire. Le associazioni spingono su eventi dedicati: laboratori per famiglie, notti nei castelli con musica dal vivo (come quella dello scorso luglio al Castello di Lerici) o trekking che collegano borghi e mura antiche.

Tra tutela e sviluppo serve equilibrio

Restano però molte sfide da affrontare: servono risorse per mantenere in ordine i castelli tutto l’anno; più servizi per chi arriva (parcheggi, navette, segnaletica); soprattutto serve raccontare una storia unica senza cancellare le differenze locali. “Ci sono stati anni difficili – ammette Giovanni Falchi, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre –, tra chiusure forzate e frane. Solo così si capisce che questi posti vanno difesi giorno dopo giorno, non solo nei weekend primaverili”.

Al termine dell’incontro si respirava un cauto ottimismo. La strada è ancora lunga – dicono gli addetti ai lavori – ma questo filo che lega i castelli potrebbe davvero diventare la nuova frontiera per rilanciare la cultura lungo la Riviera spezzina.

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