Categories: Spettacolo e Cultura

Protesta proPal e lavoratori dello spettacolo in piazza alla Scala prima della Prima

Milano, 7 dicembre 2025 – Questa mattina, davanti al Teatro alla Scala, una piazza piena e carica di tensione ha accolto centinaia di sindacalisti e attivisti. L’appuntamento è quello della Prima, il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, ma anche da sempre segnato dalle proteste sociali che si mescolano al glamour dell’evento più atteso in città. Il presidio è partito intorno alle 10 in via Filodrammatici, promosso da realtà come CGIL, CISL, UIL e altri gruppi più piccoli. “Vogliamo dare voce a chi resta fuori dai salotti della Prima”, dicono i promotori, mentre dentro sfilano autorità, imprenditori e vip.

Presidio e richieste: lavoro, salari e diritti in primo piano

Dietro agli striscioni, l’atmosfera è calma ma decisa. Le bandiere dei sindacati più grandi sventolano accanto a cartelli che puntano i riflettori su problemi noti: il calo del potere d’acquisto, le difficoltà del pubblico impiego e il disagio sociale che cresce giorno dopo giorno. “La Scala è il simbolo della città, ma fuori c’è tanta gente che non ce la fa”, confida a bassa voce Marzia Greco, delegata FP CGIL. Al suo fianco un gruppo di giovani universitari distribuisce volantini che parlano di caro-affitti, accesso allo studio, contratti precari e riforme ferme da tempo.

Gli organizzatori stimano oltre 500 partecipanti – dati non confermati ufficialmente dalla polizia – con un flusso costante dalle stazioni metro vicine. Molti sono lavoratori della scuola e della sanità pubblica. “Si continua a tagliare sulla sanità mentre qui si spendono milioni per una serata”, attacca al microfono un rappresentante UIL.

Milano blindata: le forze dell’ordine presidiano la città

La scena è quella abituale: polizia in assetto anti-contagio con controlli ai varchi pedonali intorno a piazza della Scala e lungo via Manzoni. Alcuni agenti sorvegliano silenziosi ai lati del teatro; altri gestiscono l’ingresso degli ospiti. Da corso Vittorio Emanuele arrivano anche piccoli gruppi di associazioni ambientaliste e collettivi femministi: una presenza variegata che però rispetta i limiti della manifestazione autorizzata.

“Non vogliamo creare problemi”, spiega Davide Rossi della CISL Milano, “vogliamo solo farci sentire senza fermare la festa”. L’atmosfera resta comunque vigile: pochi cori ma tanti slogan scritti su cartelli con richieste precise su aumenti salariali e nuovi diritti sul lavoro.

Dentro la Scala: il lusso della Prima contro il disagio fuori

Dietro le porte del teatro la scena cambia radicalmente. Dal primo pomeriggio le auto blu arrivano davanti all’ingresso tra curiosi, fotografi e una fila ordinata di ospiti. In platea ci sono ministri, ambasciatori e i grandi nomi della finanza milanese. La Prima rimane un evento internazionale: quest’anno sul palco va il “Don Carlo” di Verdi diretto da Daniel Harding.

Fuori invece la distanza è netta. “Siamo qui ogni anno per ricordare che Milano non è solo cravatte e vestiti firmati”, dice Massimo Donati della Cub Trasporti. Qualcuno mostra una tessera sindacale datata; altri raccontano le difficoltà quotidiane con bollette sempre più care e affitti alle stelle. Per gli attivisti questa giornata è un momento simbolico per parlare di chi rischia davvero di restare indietro nella corsa frenetica della città.

Istituzioni prudenti e tensione sotto controllo

A margine dell’evento arriva una nota dal Comune: “Manifestare fa parte della vita democratica milanese”, scrive l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli. Da Palazzo Marino si tiene un profilo basso: ringraziamenti alle forze dell’ordine per il lavoro svolto e attenzione ai temi portati avanti dai manifestanti.

Nel pomeriggio non si registrano incidenti seri. Solo qualche breve tensione tra studenti e Digos durante un tentativo di avvicinamento alle transenne davanti al teatro. Nessun fermo – riferiscono gli organizzatori – con una situazione nel complesso tranquilla.

Cittadini curiosi e nuovi appuntamenti all’orizzonte

Intorno alle 14 le bandiere sventolano ancora sotto la pioggia leggera che cade su Milano da ore. Passanti si fermano a chiedere informazioni ai volontari; alcuni ascoltano gli interventi dal piccolo palco improvvisato; altri commentano sottovoce quella che chiamano “la Milano dei due mondi”.

Nel tardo pomeriggio i sindacati annunciano nuove mobilitazioni per le prossime settimane: in programma assemblee nei luoghi di lavoro e un possibile sciopero regionale prima delle feste natalizie. “Non molleremo”, promette Elena Tosi (UIL Scuola), “la Scala è solo l’inizio”.

Quando cala la sera il presidio si scioglie lentamente. Restano poche bandiere piegate su una panchina e volantini sparsi sul selciato bagnato. La città si divide ancora tra il rosso dei tappeti all’interno… e quello delle lotte fuori dalle sue porte.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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