Roma, 22 dicembre 2025 – La quarta sala da gioco della Capitale ha aperto ieri pomeriggio in via Carlo Alberto, a due passi da piazza Vittorio. Nei prossimi giorni, però, scatteranno una serie di controlli della polizia. L’inaugurazione, avvenuta intorno alle 17:30 alla presenza di residenti e curiosi dell’Esquilino, fa parte del piano di espansione di una società già presente a Roma. La Questura ha spiegato che la verifica servirà a garantire la regolarità delle autorizzazioni e il rispetto delle norme previste per questo tipo di attività.
Sala da gioco all’Esquilino, controlli in arrivo
La nuova sala da gioco – quarta per numero di postazioni e dimensioni in città, secondo i gestori – si aggiunge agli altri locali già attivi a San Giovanni, Monteverde e Tuscolano. Ieri sera, prima dell’arrivo dei clienti abituali, le forze dell’ordine hanno effettuato un primo sopralluogo informale. Dalle 18:15 in poi le slot machine sono rimaste spesso occupate, mentre il personale spiegava ai nuovi arrivati come funzionano le macchinette.
“Seguiamo tutte le regole, siamo tranquilli”, ha detto uno dei responsabili, visibilmente teso quando un agente in borghese si è fermato a osservare la zona delle videolottery. Dagli uffici di via Genova fanno sapere che la polizia amministrativa verificherà nei prossimi giorni “che le autorizzazioni comunali corrispondano davvero alle attività svolte” e controllerà anche la presenza dei cartelli che avvertono sui rischi del gioco d’azzardo. Questi controlli rientrano nelle verifiche periodiche disposte dopo le segnalazioni arrivate negli ultimi mesi da comitati cittadini e associazioni impegnate contro la ludopatia.
Quartiere diviso tra favorevoli e contrari
Non tutti però hanno accolto con favore l’apertura. Una residente di via Carlo Alberto racconta che “si sono visti tanti ragazzi giovani fuori dalla sala, anche persone che prima non passavano mai da qui”. Altri condomini chiedono più controlli nelle ore serali: “Da quando ci sono questi locali c’è più movimento in strada – dice un pensionato del civico 12 – ma molti sono preoccupati per la tranquillità del quartiere”.
L’associazione “Esquilino Insieme”, attiva contro il gioco patologico nel quartiere, ha chiesto un incontro urgente al municipio. “Non vogliamo fare allarmismo – spiega la presidente Anna Gagliardi – ma qui il rischio è che aumentino i problemi sociali”. Anche tra i commercianti non c’è unanimità: c’è chi spera che la nuova apertura porti più clienti nei bar vicini e chi invece teme una fuga della clientela abituale.
Nel frattempo, il presidente del I Municipio Lorenza Bonanni ha annunciato che “verranno intensificati i controlli su tutte le sale da gioco della zona”, ribadendo l’impegno dell’amministrazione per “sicurezza e legalità”. Secondo i dati comunali, nel centro storico sono attive quattro sale da gioco regolarmente autorizzate, mentre altre due richieste di apertura sono ancora al vaglio degli uffici.
Regole chiare e prossime verifiche
La normativa comunale impone regole stringenti: almeno 500 metri di distanza da scuole e luoghi di culto, sistemi di videosorveglianza e cartelli obbligatori sui rischi del gioco d’azzardo. Tocca alla polizia amministrativa controllare che tutto venga rispettato secondo il regolamento adottato lo scorso marzo dall’assemblea capitolina.
In più, “ogni sala deve inviare una relazione trimestrale sulle attività svolte, altrimenti rischia la sospensione temporanea della licenza”, spiega un funzionario della Polizia Locale. Se si trovano irregolarità come orari non rispettati o mancata esposizione dei materiali informativi, sono previste multe fino a 10mila euro. Le prime verifiche formali sulla nuova apertura dell’Esquilino sono attese entro la prossima settimana.
Quando nella sala si spengono le luci poco dopo le due di notte, qualcuno si ferma a guardare la vetrina. Il gestore scambia poche parole con gli ultimi clienti rimasti poi chiude con discrezione. Nel quartiere si aspetta ora l’esito dei controlli: c’è chi vede il nuovo locale come una normale attività commerciale e chi invece teme un rischio sociale ancora poco misurato.





