Bari, 4 dicembre 2025 – Dalle spiagge del Salento alle strade di Torino, l’inverno italiano si anima con un susseguirsi di festival, grandi installazioni e spettacoli di videomapping che catturano l’attenzione. In queste settimane, da Sud a Nord, le città diventano veri e propri teatri a cielo aperto, dove arte, tecnologia e pubblico si mescolano. I numeri e le reazioni raccolte confermano una voglia forte di stare insieme, spesso intorno a luci proiettate su antichi palazzi o fra enormi sculture temporanee.
Festival luminosi tra passato e futuro
A Bari, per esempio, il centro storico si è trasformato nel palcoscenico della nuova edizione di “Luci d’Inverno”, una rassegna che unisce videomapping artistico e laboratori pensati per le famiglie. Da piazza del Ferrarese fino a via Sparano, ogni sera dalle 18:30, le facciate degli edifici si animano raccontando storie del territorio. «Abbiamo voluto narrare Bari in modo diverso, senza cadere nel solito sentimentalismo», spiega l’assessora alla Cultura Ines Pierucci. Le file davanti al Teatro Margherita, una delle tappe più amate del festival, sono la prova concreta del successo: nelle prime tre serate hanno varcato la soglia oltre 12mila persone.
Più a Sud, anche Lecce punta sull’arte pubblica con “Alberi digitali”, l’opera dell’artista francese Charles Pelletier. Dodici tronchi in acciaio illuminati da led verdi occupano la piazza della Basilica di Santa Croce. L’effetto è suggestivo: i rami che si accendono e le ombre che si allungano sul pavimento non passano inosservati. «Fa un certo effetto vedere la tecnologia così vicina al Barocco», ammette Paolo, uno studente incontrato durante la serata inaugurale. Sotto i portici si formano file ordinate per entrare nelle aree interattive.
Torino, il regno del videomapping
Salendo verso il Nord lo spettacolo si fa ancora più ricco. A Torino, come da tradizione, dicembre porta il ritorno delle celebri “Luci d’Artista”, giunte alla ventisettesima edizione. Tra gli appuntamenti più attesi ci sono i videomapping: da Piazza San Carlo a via Po, proiezioni animate raccontano temi scientifici, episodi della storia cittadina e perfino disegni realizzati dai bambini delle scuole elementari. La sindaca Chiara Appendino – presente all’inaugurazione – ha definito l’evento «un modo per mettere la creatività al centro della vita urbana». E il pubblico non ha deluso: spesso le strade restano piene ben oltre le 23.
Quest’anno sono state coinvolte anche zone periferiche: luci e installazioni hanno animato i quartieri Barriera di Milano e Mirafiori Sud. I negozianti locali hanno notato un ritorno di clienti in serata – «Una novità che non vedevamo da anni», racconta Carlo Del Vecchio della Confcommercio locale – «la gente ha ricominciato a camminare dopo cena».
Tecnologia all’avanguardia e numeri da record
Un filo rosso collega tutti questi appuntamenti: l’uso sempre più avanzato delle tecnologie digitali. Dalle proiezioni a 360 gradi ai sistemi interattivi che rispondono ai movimenti dei visitatori (come succede a Bari e Lecce), la distanza tra chi guarda e chi crea si riduce giorno dopo giorno. Secondo i dati forniti dagli organizzatori pugliesi, nei primi cinque giorni gli ingressi complessivi tra Bari e Lecce hanno superato quota 35mila.
«La scelta è chiara: portare l’arte digitale fuori dai musei per farla diventare parte della vita quotidiana in città», spiega Francesca Romano, curatrice di diversi eventi tra Puglia e Campania. Questo modello sta già attirando sponsor e turisti: secondo gli operatori locali, gli hotel di Bari hanno registrato un +17% di prenotazioni rispetto al 2024 proprio grazie agli eventi luminosi.
Tra curiosità e qualche dubbio
Se i numeri raccontano entusiasmo, tra il pubblico non mancano domande e riflessioni. Qualcuno si chiede quanto questi festival influenzino davvero la vita culturale quotidiana o il commercio nei centri storici. «Va bene la festa», dice una signora anziana mentre fotografa le proiezioni su via Sparano, «ma poi per tutto il resto dell’anno qui è sempre lo stesso discorso». Al contrario, soprattutto tra i più giovani domina la curiosità: «Così la città ci sembra meno distante», confida Sara, ventenne in fila davanti alla Basilica di Santa Croce.
Un inverno sempre più luminoso
Il calendario degli eventi non si ferma qui: dopo Bari, Lecce e Torino sarà la volta di Milano, dove dal 15 dicembre in Piazza Gae Aulenti prenderà il via “Visioni Future”, una serie di nuove installazioni luminose. Anche Napoli ha già inaugurato nuove forme di videomapping sul Palazzo Reale e Castel dell’Ovo nello scorso weekend. Gli organizzatori nazionali (Festival Italia Light) annunciano che entro fine gennaio saranno almeno ventuno le città italiane coinvolte.
Un quadro in continua evoluzione – tra tradizioni natalizie rivisitate e nuove forme d’arte pubblica – che promette una stagione delle luci più vivace del previsto. E se sotto la pioggia le file davanti ai palazzi illuminati restano lunghe, forse non è solo turismo ma anche un bisogno collettivo di stupirsi ogni giorno un po’.





