Napoli, 24 dicembre 2025 – La notte di San Silvestro si avvicina e Napoli si prepara a salutare il nuovo anno con quello che molti definiscono un vero e proprio rito collettivo. Tra piazza del Plebiscito e il lungomare, l’atmosfera si fa già carica di aspettative. Intanto, all’estremo opposto del Paese, nel cuore di Torino, la storia di Palazzo Madama continua a intrecciarsi con la vita quotidiana della città: un patrimonio che non smette di attirare visitatori proprio mentre le festività riportano turisti e abitanti nelle piazze.
Capodanno a Napoli, un rito che si rinnova
La notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, in piazza del Plebiscito, migliaia di persone – famiglie, ragazzi, turisti – si danno appuntamento per accogliere l’anno nuovo. “Non c’è capodanno senza la piazza, è così da sempre”, racconta Antonio Rinaldi, commerciante della zona. Dai fuochi d’artificio ai concerti dal vivo, fino agli applausi a mezzanotte, ogni dettaglio contribuisce a far diventare quella notte una festa condivisa. Già dalle dieci di sera, i musicisti di strada iniziano a radunare piccoli gruppi sotto i portici, portando calore anche contro il freddo invernale.
Dopo i primi botti e lo scambio degli auguri, la folla si sposta verso il lungomare Caracciolo. Qui la tradizione si fa ancora più forte: i chioschi rimangono aperti per tutta la notte e chi c’è brinda insieme agli amici; non mancano abbracci e chi lancia coriandoli verso il mare. “Voglio sentirmi parte di qualcosa”, confida Francesca, studentessa universitaria. “Per me stare qui significa lasciar andare il vecchio anno e guardare con speranza al prossimo”. La questura ha predisposto un piano sicurezza rinforzato: controlli agli ingressi e pattuglie costanti. Negli ultimi anni la crescita della partecipazione ha imposto misure più rigide per gestire al meglio i flussi.
La memoria condivisa del Capodanno
A Napoli il Capodanno non è solo festa pubblica: è anche memoria viva. Nei quartieri più popolari – dai Decumani al Vomero – si ripetono tradizioni familiari che resistono nel tempo. In certi vicoli, allo scoccare della mezzanotte, si sente ancora il rumore degli oggetti vecchi lanciati dai balconi come simbolo di rinnovamento. Quest’anno il Comune ha rilanciato un appello alla prudenza: “Chiediamo responsabilità e rispetto reciproco”, ha detto l’assessore alla Sicurezza Ciro Esposito.
Sul palco principale in piazza del Plebiscito saliranno artisti locali e nomi noti della musica italiana; tra loro anche Gigi D’Alessio, che già lo scorso anno aveva infiammato la serata. I fuochi d’artificio sono previsti per mezzanotte in punto. Lo scorso anno oltre 60mila persone avevano invaso le zone pedonali principali: un evento che ha fatto bene anche ai negozi e ai locali della zona, con bar e ristoranti sold out da giorni.
Torino e Palazzo Madama: storia viva al centro della città
Mentre Napoli festeggia in piazza la notte più lunga dell’anno, a Torino sono molti quelli che scelgono di salutare il 2025 immergendosi nella cultura. Il Palazzo Madama, affacciato su piazza Castello, resta uno dei musei più frequentati della città. Costruito sulle rovine di una porta romana, ha ospitato nei secoli corte reale, tribunale e sede del Senato subalpino. Paola Zini, direttrice del museo civico, spiega: “Ogni stanza racconta una storia diversa delle epoche passate”.
In questi giorni festivi cresce il numero dei visitatori. L’esposizione permanente offre un percorso dalla scultura medievale alle sale barocche ornate da stucchi dorati; ma sono soprattutto le visite guidate serali ad attirare chi cerca un modo alternativo per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. “Volevamo evitare la confusione”, racconta Marco Berti arrivato da Vercelli con la famiglia. “Così abbiamo scelto una passeggiata nella storia”. Gli ultimi dati ufficiali parlano di oltre 10mila ingressi nell’ultima settimana di dicembre.
Tra piazze e musei, il racconto delle città
Tra piazze piene e saloni silenziosi carichi di ricordi il filo che lega tutto è uno solo: la voglia di partecipare insieme. Ogni città affronta la fine dell’anno a modo suo: chi si stringe attorno a un palco sul golfo di Napoli; chi sceglie una passeggiata tra le mura antiche di Palazzo Madama seguendo una guida.
Napoli e Torino sono molto diverse ma condividono questa esigenza: ritrovarsi insieme – seppure in modi diversi – per chiudere il 2025 guardando sia avanti sia indietro. Così queste due realtà dimostrano come una data possa diventare rito o occasione culturale; quello che conta davvero è condividere quel momento senza perdere l’occasione di sentirsi parte della stessa storia.





