La figura di Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista friulano, si distingue come una delle personalità più affascinanti del panorama culturale italiano contemporaneo. Il suo nuovo docu-film, “La mia vita finché capita”, diretto da Niccolò Maria Pagani, offre un’opportunità unica per esplorare le molteplici sfaccettature di un uomo che ha saputo coniugare la passione per l’arte con un profondo legame con la natura. Questo film, in arrivo nelle sale italiane dal 5 maggio, è un viaggio intimo e riflessivo che si snoda attraverso i ricordi e le esperienze di Corona, dall’infanzia difficile fino ai giorni nostri.
Un contesto evocativo e simbolico
La narrazione si sviluppa nel villaggio di Erto Vecchia, situato nella valle del Vajont, un luogo ricco di storia e memorie che ha segnato profondamente la vita dell’artista. Questa località, tristemente nota per la tragica frana del 1963, diventa un simbolo di resilienza e bellezza, riflettendo le sfide affrontate da Corona. La montagna, in questo contesto, non è solo un ambiente fisico, ma un vero e proprio personaggio che accompagna il protagonista nelle sue avventure. Ambientare il film in questo scenario suggestivo consente di cogliere non solo la bellezza dei paesaggi, ma anche la profonda connessione emotiva che Corona ha con il suo territorio.
Un ritratto autentico
Il regista Niccolò Maria Pagani ha seguito Mauro Corona per ben sette mesi, catturando momenti di vita quotidiana e riflessioni personali. La pellicola non si limita a raccontare aneddoti; offre invece un ritratto autentico e sfaccettato di un uomo che, oltre all’immagine di commentatore sarcastico e provocatorio, si rivela un artista sensibile e profondo. Attraverso un flusso di ricordi, il film ci accompagna nell’infanzia di Corona, segnata da difficoltà e sfide, per poi esplorare la sua maturità e il suo presente.
Conversazioni significative e colonna sonora evocativa
Una delle caratteristiche più affascinanti del docu-film è la modalità di racconto, che combina monologhi e conversazioni con amici storici, come Erri de Luca e i cantanti Davide Van De Sfroos e Piero Pelù. Queste interazioni, spesso accompagnate da un bicchiere di vino e dal crepitio di un falò, creano un’atmosfera di convivialità e sincerità, rendendo il racconto ancora più coinvolgente. Inoltre, il film si avvale di un voice over che presenta alcuni dei passi più significativi dei libri di Corona, in particolare da “Le altalene”, pubblicato da Mondadori nel 2023. La voce di Giancarlo Giannini aggiunge profondità e emozione al racconto, arricchendo l’esperienza cinematografica.
La colonna sonora, firmata da Omar Pedrini, ex frontman dei Timoria, accompagna il film con brani che evocano la bellezza dei paesaggi e delle emozioni di Corona. La musica diventa un elemento fondamentale per trasmettere le atmosfere del film, esaltando i momenti di introspezione e di condivisione.
Il docu-film “La mia vita finché capita” non si limita a esplorare la vita di Mauro Corona, ma offre anche una riflessione più ampia sul rapporto tra l’arte, la natura e l’uomo. La montagna, con le sue sfide e la sua bellezza, diventa un simbolo della ricerca di un equilibrio tra il mondo interiore e quello esteriore, tra la paura e il coraggio. In questo senso, il film invita gli spettatori a riflettere sulla propria vita e sulle proprie montagne da scalare, siano esse fisiche, emotive o artistiche.
La produzione del film è curata da Ushuaia Film e Wanted Cinema, con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, sottolineando l’importanza del supporto locale nella valorizzazione di storie così significative. Raccontare la vita di Mauro Corona non è solo un omaggio a un artista, ma anche un modo per rendere omaggio a un territorio ricco di storia e cultura, che continua a ispirare generazioni di artisti e appassionati.
Con “La mia vita finché capita”, Mauro Corona ci invita a scoprire non solo la sua storia, ma anche le storie di tutti noi, quelle che si intrecciano con la bellezza della vita e le sfide quotidiane. Un’opera che promette di emozionare e far riflettere, in un viaggio attraverso l’arte, la scrittura e la montagna, destinato a lasciare un segno indelebile nel cuore degli spettatori.