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Maryam Touzani: un viaggio alle radici con Calle Malaga

Roma, 6 novembre 2025 – Maryam Touzani, regista marocchina già conosciuta a Roma, ha aperto oggi la XXXI edizione del MedFilm Festival con il suo nuovo film, “Calle Malaga”. La pellicola è stata presentata in anteprima nella capitale e concorre nella sezione Amore & Psiche. Il festival, che va avanti fino al 16 novembre, ha scelto proprio questo lavoro per inaugurare una rassegna dedicata alla diversità culturale e al dialogo tra le sponde del Mediterraneo.

Un ritorno che tocca il cuore

Touzani, già ospite del MedFilm con “Il caftano blu”, ha detto di sentirsi profondamente legata a questa manifestazione. “Questo festival difende la diversità culturale attraverso il cinema indipendente e mette al centro le persone. Sono valori in cui mi riconosco”, ha raccontato poco prima della proiezione, con l’emozione a fior di pelle. Dietro a “Calle Malaga” c’è una storia molto personale: il film è nato dal dolore per la perdita improvvisa della madre, avvenuta nel febbraio 2023. “Continuavo a parlare con lei nella mia testa, in spagnolo, la lingua che ci univa ogni giorno”, ha confidato la regista. Da qui la scelta di girare in spagnolo e di costruire la protagonista, Maria Angeles, ispirandosi alla nonna Juana, che si era trasferita a Tangeri da bambina.

Una strada, una memoria collettiva

Il titolo del film, “Calle Malaga”, richiama la via dove stava l’appartamento della nonna a Tangeri, un luogo d’infanzia anche per la madre di Touzani. “Ho voluto riavvicinarmi a una parte della sua vita che non ho vissuto”, ha spiegato la regista. La storia si intreccia con quella della comunità spagnola di Tangeri, ormai quasi scomparsa. “Volevo dare voce a questa comunità poco conosciuta e raccontare quel senso di appartenenza, ma anche la capacità di convivenza che ancora si respira in città”, ha aggiunto. Tangeri diventa così simbolo di un Mediterraneo aperto, dove culture diverse possono vivere insieme senza barriere.

Vecchiaia e desiderio, un racconto diverso

Uno dei temi principali del film è la vecchiaia, mostrata senza sentimentalismi o tristezza. “Per me invecchiare è un privilegio, una fortuna. Ogni ruga è una testimonianza di vita”, ha detto Touzani incontrando il pubblico. Nel personaggio di Maria Angeles la regista sfida i pregiudizi legati all’età: “Spesso si racconta la vecchiaia con tristezza. Io volevo mostrare un altro lato: pieno di vita”. Nel film, Maria Angeles riscopre la sessualità e il diritto al desiderio anche in età avanzata. “Come se, una volta vecchi, non si potesse più desiderare. Invece è naturale”, ha sottolineato la regista.

Il cinema come memoria e cura

Per Touzani, il cinema è un modo per rendere tutto eterno. “Quando scrivo non so mai dove andrò, mi lascio guidare dalle emozioni dei miei personaggi”, ha spiegato. In “Calle Malaga” questo è stato ancora più vero: “C’è qualcosa di liberatorio nel lasciarsi andare a ciò che viene da dentro”. Il film diventa così anche uno strumento per affrontare il lutto e mantenere vivo il legame con le proprie radici.

Guardare avanti, nonostante tutto

Nonostante le difficoltà di oggi – “le barriere che si alzano nel mondo mi spaventano”, ha ammesso Touzani – la regista resta ottimista: “Credo nell’essere umano”. Ora sta lavorando a un nuovo progetto cinematografico, ancora top secret. Ha però anticipato che reciterà in un film scritto con il marito, il regista Nabil Ayouch.

Il MedFilm Festival continua con proiezioni e incontri dedicati al cinema del Mediterraneo. Ma l’apertura affidata a Maryam Touzani ha già lasciato un segno forte: un racconto intimo e allo stesso tempo universale, fatto di memoria, amore e convivenza tra culture diverse.

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