×

La Sicilia Eterna: Storia, Miti e Tradizioni dal Polifemo al Carnevale

Catania, 3 dicembre 2025 – Nel cuore della Sicilia orientale, tra il blu intenso del mare e le ombre imponenti dell’Etna, Catania mostra ogni giorno la sua anima più vera. Qui, nelle strade che dal Duomo si snodano verso i quartieri popolari, la città vive una doppia vita: classica e barocca, greca e spagnola, pagana e cattolica. È un mix che si percepisce nei piccoli dettagli — l’odore del caffè amaro in piazza Università, le voci che si rincorrono al mercato del pesce fin dalle prime ore del mattino, i resti scuri della pietra lavica incastonati nei palazzi. Ma questa mescolanza non è solo un segno del passato: è ciò che ancora oggi dà forma alla vita di tutti i giorni.

L’eredità di Polifemo e le tracce greche

Qui, secondo la leggenda, abitava Polifemo, il ciclope dell’Odissea. Gli scogli di Aci Trezza — a pochi chilometri dal centro storico — sono ancora chiamati “faraglioni dei Ciclopi”. “Mio nonno mi diceva che quei massi li ha lanciati lui, accecato da Ulisse”, racconta con un sorriso Salvatore, 68 anni, pescatore in pensione. Queste storie si intrecciano con le tracce concrete della presenza greca: il teatro antico di via Vittorio Emanuele, che un tempo ospitava 7.000 spettatori, e le rovine sparse tra cortili e cantine private.

Nel dialetto catanese, con i suoi suoni forti e parole ormai rare (“scialare”, “pittare”), riaffiorano echi della Magna Grecia. Lo sottolinea anche Francesca Di Mauro, docente di linguistica all’Università di Catania: “Qui la lingua cambia forma, conserva suoni antichi che altrove sono scomparsi”.

Barocco e devozione popolare: l’anima doppia della città

Il cuore religioso pulsa nel nome di Sant’Agata, patrona celebrata ogni febbraio con una festa che richiama migliaia di fedeli. In quei giorni, Catania si ferma: le vie principali — via Etnea, piazza Stesicoro — si riempiono di ceri accesi, delle divise bianche dei devoti, bancarelle improvvisate dove si vendono dolci come le famose “cassatedde”. Solo allora la fede si intreccia con la tradizione laica: accanto alle reliquie sfilano maschere grottesche e bande musicali.

Ma il barocco non è solo decorazione. “Le facciate nere e le cupole borghesi raccontano una lotta senza fine contro il vulcano”, spiega lo storico Giovanni Scandurra. La pietra lavica, materiale principale degli edifici più noti — dalla Cattedrale di Sant’Agata alla fontana dell’Elefante — è insieme ferita e risorsa. Si dice che dopo l’eruzione del 1669 e il terremoto del 1693 tutta la città si rimboccò le maniche: famiglie intere salirono sull’Etna per raccogliere la pietra necessaria a ricostruire i palazzi.

Carnevale e folklore: la città che ride di se stessa

Se a febbraio si celebra la santa, già da gennaio nelle piazze si respira aria di Carnevale. Maschere colorate e coriandoli invadono via Plebiscito e piazza Carlo Alberto. “Il vero carnevale catanese non sta tanto nelle sfilate ufficiali quanto nei vicoli dove tutti — grandi e piccoli — improvvisano canti e balli”, racconta Giulia La Rocca, insegnante elementare cresciuta tra i quartieri San Cristoforo e Civita.

Qui il folklore ha il sapore dei dolci fritti — “chiacchiere”, “zeppole” — venduti nei chioschi fino a tarda notte. E c’è anche tanta ironia: maschere come “Nannu” e “Nanna”, che rappresentano il vecchio e il nuovo anno, prendono in giro il potere con filastrocche in dialetto.

Quotidiano contemporaneo e memoria

Oggi Catania resta legata alle sue radici ma cambia volto. Il porto si anima all’alba con cassette piene di pesce fresco dalla Plaia; i giovani affollano i bar del centro storico fino a notte fonda. Eppure, accanto ai nuovi grattacieli di viale Africa, rimane forte lo spirito popolare: “Nonostante tutto quello che cambia”, confida Antonio Russo, commerciante al mercato della Pescheria, “qui ci sentiamo sempre parte di una grande famiglia”.

Tra mito e presente, sacro e profano, Catania si riconosce ogni giorno. Non è solo un luogo sulla mappa ma un posto vivo dove convivono — spesso a fatica ma sinceramente — memoria antica e futuro prossimo.

Change privacy settings
×