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La scomparsa del maestro: addio a bertrand blier, regista de i santissimi

È con grande tristezza che apprendiamo della scomparsa di Bertrand Blier, uno dei registi più influenti del cinema francese, avvenuta all’età di 85 anni. Blier, noto per il suo stile unico e la sua visione innovativa, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico internazionale, realizzando opere che mescolano con maestria umorismo e dramma. Tra i suoi film più celebri figura “I Santissimi” (1974), una commedia che ha segnato un’epoca e ha consacrato il talento di attori del calibro di Gérard Depardieu, Miou-Miou e Patrick Dewaere.

il successo di “i santissimi”

“I Santissimi” è una commedia audace che affronta temi complessi come l’amore, l’amicizia e le relazioni interpersonali, il tutto incastonato in un contesto ricco di situazioni paradossali e battute brillanti. La trama racconta la storia di un trio di amici che, nel tentativo di affrontare le proprie insicurezze e le loro relazioni amorose, si trovano coinvolti in una serie di situazioni comiche e imbarazzanti. La capacità di Blier di trattare argomenti delicati con leggerezza ha reso questo film un classico del genere, contribuendo a definire una nuova era della commedia francese.

premi e riconoscimenti

Cinque anni dopo il successo di “I Santissimi”, Blier ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con “Preparate i fazzoletti” (1978). In questo film, ha riunito nuovamente il brillante duo composto da Gérard Depardieu e Patrick Dewaere, raccontando una storia d’amore ricca di colpi di scena e di un umorismo che sfiora il surreale. “Preparate i fazzoletti” ha ricevuto un’accoglienza calorosa sia da parte della critica che del pubblico, consolidando ulteriormente la reputazione di Blier come maestro della commedia sofisticata.

Blier ha diretto anche altri film di successo, tra cui:

  1. “Lui portava i tacchi a spillo” (1986), che esplora la tematica dell’identità e delle convenzioni sociali.
  2. “Fiorile” (1993), che racconta storie intrecciate di amori perduti e ritrovati.
  3. “Merci la vie” (1991), una riflessione sulla vita e le sue sfide.

l’eredità di bertrand blier

Il suo stile, caratterizzato da un umorismo “noir”, ha influenzato profondamente il cinema francese e ha aperto la strada a una nuova generazione di cineasti. Bertrand Blier ha saputo fondere elementi di commedia e dramma in modo innovativo, creando opere che affrontano la complessità della vita e delle relazioni umane. La sua capacità di esplorare le sfumature dell’animo umano attraverso il riso e la riflessione ha reso i suoi film unici e memorabili.

Nato il 14 marzo 1939 a Bègles, in Francia, Blier era figlio del celebre attore Bernard Blier. Crescendo in un ambiente artistico, sviluppò fin da giovane una passione per il cinema, che lo avrebbe portato a diventare uno dei registi più amati e rispettati della sua generazione. La sua carriera è stata segnata da successi e momenti di sfida, che hanno contribuito a forgiarne il carattere e la visione artistica.

La scomparsa di Bertrand Blier segna la fine di un’era per il cinema francese. Il suo impatto e la sua influenza continueranno a vivere attraverso le sue opere, che rimarranno per sempre nel cuore dei cinefili e degli appassionati di cinema. La sua capacità di far ridere e riflettere allo stesso tempo rappresenta un lascito prezioso, che ispirerà ancora generazioni di cineasti e spettatori.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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