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Jazz e rinascita: la musica che risuona all’Aquila dopo il sisma

Torna all’Aquila e nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto “Il jazz italiano per le terre del sisma”, un evento che festeggia la sua undicesima edizione, dimostrando come la musica possa essere un potente strumento di rinascita e coesione per le comunità ferite. Il festival si svolgerà il 6 e 7 settembre e coinvolgerà ben 300 artisti, tra cui gruppi, cori, bande e orchestre, che si esibiranno in 18 luoghi emblematici del capoluogo abruzzese.

Questa manifestazione ha una significativa valenza sociale e culturale, poiché è l’unica che dal 2015 continua a portare a L’Aquila e nelle aree colpite dal sisma del 2016 una vasta rappresentanza del jazz italiano. I promotori dell’evento sottolineano come la cultura e lo spettacolo dal vivo siano fondamentali per la costruzione e il consolidamento delle comunità locali, in un processo che va oltre la mera ricreazione e abbraccia un’idea di rinascita collettiva.

Cammino solidale: un’iniziativa di trekking e musica

Anticipando l’evento principale, dal 29 al 31 agosto si svolgerà il “Cammino Solidale”, un’iniziativa che combina trekking e concerti, spostandosi da Camerino a Castelluccio di Norcia e ad Amatrice. Questo programma prevede:

  1. Camminate urbane
  2. Trekking
  3. Esibizioni di alcuni dei migliori nuovi talenti del jazz italiano

La maggior parte dei concerti sarà ad ingresso gratuito, rendendo la musica accessibile a tutti, un gesto che sottolinea l’importanza della condivisione e della partecipazione collettiva.

L’Aquila imprevista: un tema di rinascita

Il tema di quest’anno, “L’Aquila imprevista”, invita a scoprire una città che ha saputo sorprendere e reinventarsi, mescolando tradizione e innovazione. Questa idea di trasformare fragilità e ricordi in energia creativa è il cuore pulsante del festival. Gli spazi in cui si svolgeranno i concerti, come storici monumenti e cortili di palazzi appena restaurati, diventano simboli palpabili di una rinascita che si materializza attraverso la musica.

Programma del festival: emozioni e talenti

La prima giornata del festival si aprirà alle 11 nel Conservatorio Alfredo Casella, con l’esibizione della Big Band dell’istituto. Nel pomeriggio, il pubblico sarà deliziato da sperimentazioni elettroniche e formazioni originali di nuovi talenti, evidenziando l’ampio panorama musicale che il jazz italiano offre. Tra i momenti salienti, lo storico Alexanderplatz Jazz Club porterà a L’Aquila l’esperienza del collettivo Bassmat, creando una sinergia unica tra artisti affermati e nuove generazioni.

In serata, un evento speciale intitolato “Tilt: Conduction per L’Aquila” vedrà un ensemble di musicisti della scena jazz italiana affiancati da giovani talenti aquilani, promettendo emozioni forti e nuove prospettive musicali. La giornata si concluderà con un’esibizione della Grande Orchestra Avion Travel & Medit Orchestra, con la voce inconfondibile di Peppe Servillo.

Il giorno successivo, domenica 7 settembre, dopo una commemorazione al Parco della Memoria in onore delle vittime del sisma del 2009, sarà presentata una produzione originale del festival intitolata “Parole e Musica per un Domani”. Questa esibizione includerà la Missa Brevis di Jacob de Haan, diretta da Achille Succi, evidenziando il ruolo della musica come elemento di unione e speranza.

Il festival “Il jazz italiano per le terre del sisma” è organizzato dall’associazione Jazz all’Aquila, con il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune dell’Aquila, della Regione Abruzzo e della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano. Questi enti collaborano per creare un evento che non è solo un momento di intrattenimento, ma un vero e proprio atto di resistenza culturale e un segnale di speranza per un futuro migliore.

In un contesto in cui le ferite del passato sono ancora visibili, il jazz si erge a simbolo di resilienza, un linguaggio universale che parla di rinascita e di comunità, dimostrando che, anche nei momenti più bui, la musica ha il potere di unire e di ispirare. Il festival rappresenta non solo una celebrazione del jazz, ma anche una testimonianza della forza e della determinazione di un territorio che, attraverso l’arte, continua a guardare avanti.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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