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Jarmusch: il lato oscuro dei finanziamenti corporate

Durante una recente conferenza stampa al Lido, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia 2025, il regista americano Jim Jarmusch ha espresso il suo disappunto riguardo al legame tra cinema e investimenti discutibili. Presentando il suo film “Father Mother Sister Brother”, composto da tre episodi in concorso, Jarmusch ha messo in luce le problematiche legate al finanziamento del cinema, affermando: “Sono sconcertato da quello che è successo. Ho un accordo di distribuzione su alcuni territori con Mubi, comunque si sa che tutti i soldi che vengono dalle corporate sono soldi sporchi”.

Queste affermazioni si inseriscono in un contesto in cui il mondo del cinema è sempre più influenzato da investitori e corporate, il cui interesse per l’industria cinematografica non sempre rispecchia i valori artistici e le etiche di produzione. Jarmusch ha continuato a riflettere sulle sue opzioni, dichiarando: “Certo, potrei evitare di fare film, ma è una cosa che mi piace troppo. Comunque, ripeto, non siamo noi che dobbiamo affrontare questo, ma Mubi”.

il ruolo di mubi e le controversie

Il regista ha fatto riferimento al distributore del suo film, Mubi, recentemente coinvolto in una controversia legata al suo principale investitore, Sequoia Capital, una società di private equity della Silicon Valley. Sequoia è stata criticata per il suo supporto a diverse start-up israeliane nel settore della tecnologia della difesa, sollevando preoccupazioni etiche tra i cineasti. Un gruppo di registi ha persino firmato una lettera aperta chiedendo a Sequoia di restituire un investimento di 100 milioni di dollari, evidenziando il crescente malcontento nei confronti di investimenti percepiti come moralmente discutibili.

Deadline, noto sito di informazione cinematografica, ha sottolineato che Mubi detiene i diritti di distribuzione di “Father Mother Sister Brother” per il Nord America e altri territori. La sussidiaria della società, The Match Factory, ha storicamente gestito la vendita di tutti i film di Jarmusch, complicando ulteriormente la situazione per il regista, che si trova a dover navigare un’industria in cui capitale e arte sembrano spesso in conflitto.

tensione tra arte e commercio

Questa tensione tra arte e commercio non è una novità nel mondo del cinema. Molti cineasti si sono espressi contro l’influenza delle corporate, sostenendo che la ricerca del profitto possa compromettere la creatività e l’autenticità delle opere. Jarmusch, noto per il suo approccio indipendente, ha costruito una carriera che riflette una visione artistica ben definita, dando voce a storie che sfidano le norme e spesso non ricevono supporto dalle grandi case di produzione.

Negli ultimi anni, il panorama cinematografico è stato trasformato dall’emergere delle piattaforme di streaming, che hanno cambiato il modo in cui i film vengono distribuiti e consumati. Mubi, in particolare, si è distinta per la sua offerta di film d’autore e opere indipendenti, attirando un pubblico in cerca di contenuti di qualità. Tuttavia, l’influenza di investitori e corporate continua a preoccupare molti registi, i quali temono che le pressioni commerciali possano influenzare le storie raccontate e la loro presentazione.

una richiesta di responsabilità

La questione sollevata da Jarmusch rappresenta una più ampia discussione nel mondo del cinema contemporaneo. Registi di fama e artisti emergenti si trovano spesso a dover finanziare i propri progetti mantenendo la propria integrità artistica. La lettera aperta firmata da diversi cineasti è un chiaro segnale di come il settore si stia mobilitando per affrontare queste problematiche. La richiesta di restituire l’investimento di Sequoia Capital è un appello a considerare l’impatto etico delle scelte finanziarie nel mondo del cinema.

Mentre il dibattito continua, la posizione di Jarmusch sottolinea l’importanza di mantenere una certa distanza critica dal denaro che sostiene l’industria cinematografica. La sua passione per il cinema è palpabile e, nonostante le sfide, il regista sembra determinato a continuare a raccontare storie che riflettono la sua visione artistica. In un momento in cui la relazione tra arte e denaro è più complessa che mai, le parole di Jarmusch risuonano come un monito e un richiamo alla riflessione per tutti gli attori coinvolti nel mondo del cinema.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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