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Concerto al Senato: Sovrintendente San Carlo celebra l’orgoglio di rappresentare la musica italiana davanti a Mattarella

Roma, 21 dicembre 2025 – Domani, 22 dicembre, saranno ricevuti al Quirinale per portare la voce del mondo della musica italiana davanti al presidente Sergio Mattarella. L’invito ufficiale è arrivato pochi giorni fa e già stamattina si respirava un’aria di emozione tra gli artisti scelti e i rappresentanti delle principali realtà musicali del paese. Un’occasione rara, dicono, per far sentire le esigenze di un settore che negli ultimi anni ha attraversato grandi cambiamenti.

La delegazione della musica italiana

Nella Sala degli Specchi ad accogliere il presidente della Repubblica ci saranno volti noti del panorama musicale italiano: tra gli altri, sono attesi il violinista Uto Ughi, la cantante Francesca Michielin, il direttore d’orchestra Daniele Gatti e l’amministratore delegato della SIAE, Gaetano Blandini. Con loro, anche delegati dei maggiori sindacati di categoria, manager di etichette come Carosello Records e rappresentanti delle fondazioni liriche più importanti – dal Teatro alla Scala di Milano all’Opera di Roma.

“Domani rappresenteremo la musica davanti a Mattarella: lo sentiamo come un segno di riconoscimento importante”, ha detto questa mattina Francesca Michielin al termine delle prove all’Auditorium Parco della Musica. “Ci sono tante questioni aperte, dal diritto d’autore al sostegno ai giovani artisti”, ha aggiunto mentre qualche collega fuori dal palco annuiva in silenzio.

Un incontro in un momento di transizione

L’appuntamento arriva in un periodo delicato: la musica italiana, come tutto il settore culturale, sta ancora cercando di rialzarsi dopo la pandemia e le incertezze economiche degli ultimi tempi. Secondo i dati FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), nel 2025 il mercato discografico ha segnato una leggera ripresa, con una crescita del 2% rispetto al 2024. Ma molti addetti ai lavori sottolineano che a beneficiarne davvero sono soprattutto i grandi nomi e le piattaforme digitali.

“Il presidente Mattarella ascolterà direttamente le richieste degli operatori del settore”, si legge in una nota del Quirinale. Al centro del confronto ci saranno temi come la tutela della creatività, la lotta alla pirateria digitale e il ruolo delle scuole nel promuovere l’educazione musicale. Questioni che da mesi tengono banco nelle associazioni di categoria.

Le richieste del settore

Nelle ultime settimane i contatti tra artisti e istituzioni si sono fatti più frequenti. L’ultimo incontro ufficiale risale al 12 dicembre scorso, quando una delegazione della SIAE ha incontrato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Serve un piano a lungo termine per sostenere la musica dal vivo”, aveva detto allora Blandini, ribadendo la necessità di fondi certi per festival e tournée.

Anche i sindacati chiedono passi concreti per semplificare le procedure per assumere tecnici e musicisti freelance. “Molti giovani trovano difficile mantenere un lavoro stabile”, spiega un portavoce dell’UNAMS (Unione Nazionale Artisti Musicisti e Spettacolo). Solo così – sottolinea – si potrà davvero far crescere il settore.

La musica tra tradizione e futuro

Domani mattina, durante la cerimonia che inizierà alle 11, alcuni artisti eseguiranno brevi brani dal vivo. Il programma sarà vario: dal repertorio classico (Verdi, Puccini) fino alla canzone d’autore con spazio anche per giovani compositori. Un dettaglio non sfugge agli addetti ai lavori: l’evento arriva a pochi giorni dal Natale e a poche settimane dalla pubblicazione dei nuovi dati sugli investimenti pubblici nella cultura previsti dalla legge di Bilancio.

“Il nostro mondo ha bisogno di certezze”, ha confidato ieri sera Daniele Gatti dopo la prova generale. “Ma anche di momenti come questo: occasioni in cui si sente davvero di essere ascoltati dalle istituzioni”. Intanto dietro le quinte del Quirinale i preparativi continuano senza sosta: “Sarà una giornata importante per tutti noi”, spiega una funzionaria della Presidenza.

La sensazione che gira – anche tra chi non salirà sul palco – è quella di un’opportunità per mettere sotto i riflettori problemi vecchi e sfide nuove. Un modo forse per ricordare che dietro alla parola musica c’è sempre una realtà fatta di persone, storie ed energie che ancora cercano spazio e attenzione.

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