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Arcivescovo di Palermo Lorefice: “Oggi abbiamo perso il senso del peccato” in piazza San Domenico

Palermo, 9 dicembre 2025 – Ieri sera piazza San Domenico era piena in ogni angolo. Monsignor Corrado Lorefice si è rivolto alla gente con parole semplici, ma potenti, parlando di pace e giustizia. L’atteso incontro, dopo settimane di tensioni in città, è iniziato alle 18.30. C’erano famiglie, giovani e tante associazioni locali, tutti radunati davanti alla storica chiesa per ascoltare l’arcivescovo.

La piazza pronta ad ascoltare

Fin dal tardo pomeriggio la piazza si è riempita sotto le luci calde delle botteghe e la statua di Santa Rosalia che veglia sulla città. Tra strette di mano e saluti, la folla aspettava. Quando Lorefice ha preso la parola, il chiacchiericcio si è spento subito. Ha voluto subito puntare su due temi chiave: “speranza e responsabilità civile”. “La nostra città non può arrendersi alla sfiducia”, ha detto con forza.

Ha spiegato che la pace nasce dall’impegno di tutti, invitando a non girarsi dall’altra parte davanti alle ingiustizie nelle strade di Palermo. Un passaggio sentito, che sembrava proprio rispondere alle tensioni recenti tra periferia e centro storico. Alcuni in piazza hanno applaudito, altri annuivano piano.

“Non chiudetevi in casa”

Il momento più intenso è arrivato poco dopo le 19. “Non chiudetevi in casa, non chiudete il cuore”, ha detto monsignor Lorefice guardando i tanti giovani presenti, molti con magliette delle parrocchie e gruppi scout. Ha aggiunto: “Solo insieme si può cambiare qualcosa, qui e ora. Nessuno deve sentirsi solo”.

Anche diversi parroci presenti hanno fatto loro quel messaggio: don Salvatore Di Cristina di Santa Maria di Porto Salvo tra questi. Una volontaria della Caritas vicino al palco ripeteva a bassa voce: “È ora di uscire, di non isolarsi”. Intanto l’atmosfera diventava più raccolta: qualcuno scattava foto, altri restavano in silenzio o cercavano lo sguardo dell’arcivescovo.

Una città che vuole risposte concrete

La scelta del giorno non è stata casuale. Dicembre porta con sé difficoltà per molte famiglie palermitane già segnate da problemi sociali ed economici. Nei giorni scorsi la Caritas ha segnalato un aumento del 10% delle richieste d’aiuto rispetto allo scorso anno. “Sappiamo bene”, ha spiegato Lorefice, “che la povertà materiale spesso apre la strada a quella interiore. Serve una comunità che non lasci indietro nessuno”.

Sul palco sono salite alcune voci dal territorio: una studentessa del liceo Garibaldi ha raccontato le difficoltà nel trovare un lavoro estivo; un pensionato ha ricordato quanto sia importante “non perdere mai fiducia negli altri”. Momenti concreti che hanno dato corpo al discorso dell’arcivescovo.

Un richiamo diretto alle istituzioni

Non sono mancati gli appelli alle istituzioni locali. Lorefice ha chiesto agli amministratori di non dimenticare i quartieri più fragili e di assicurare servizi dignitosi e accessibili a tutti. Tra il pubblico c’erano anche esponenti politici della città, come l’assessore alle politiche sociali Giovanna Romano: “Ascoltiamo con attenzione il vescovo”, ha commentato a margine dell’incontro. “Le sue parole ci sfidano ogni giorno”.

Una parte del discorso è stata dedicata anche ai migranti: “Nessuno deve essere lasciato solo – ha ribadito – almeno qui da noi abbiamo il dovere di accogliere”.

Lo sguardo verso il Natale

Intorno alle 20 l’incontro si è chiuso con un pensiero sul Natale ormai vicino. Lorefice ha invitato tutti a “fare un passo concreto verso chi ha più bisogno”. Molti sono rimasti ancora qualche minuto in piazza: qualcuno accendeva candele davanti alla chiesa, altri parlavano sottovoce tra loro. Solo dopo un po’, piano piano, la folla si è dispersa.

Le parole dell’arcivescovo restano impresse nella mente della città. In una Palermo ancora segnata da contrasti sociali ed economici, il suo messaggio si fa spazio nel quotidiano di chi cerca un riscatto possibile – fatto di solidarietà e fiducia reciproca.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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