Sant’Agata di Militello (Messina), 7 dicembre 2025 – Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre, il torrente Carrubba è uscito dagli argini, causando allagamenti in diverse zone di Sant’Agata di Militello, lungo la costa tirrenica messinese. Secondo i primi rilievi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile, l’acqua ha invaso strade del centro e alcuni quartieri periferici. Diversi residenti sono stati costretti a lasciare le loro case dopo le 4 del mattino, quando la situazione è diventata critica.
Il maltempo ha colpito il comprensorio dei Nebrodi già dalla sera precedente: pioggia intensa, lampi e raffiche di vento. Intorno alle 23 sono arrivate le prime segnalazioni. Alcuni passanti hanno notato che il livello del Carrubba saliva rapidamente, soprattutto in via Medici e via Telegrafo. Poco dopo mezzanotte, l’acqua ha superato gli argini. Alcune auto parcheggiate sono rimaste semisommerse. “Non ho mai visto niente del genere in vent’anni”, racconta Nino, panettiere nel centro storico, che ha dovuto fermare il forno per aiutare i vicini.
Sul posto sono arrivati subito gli operatori della Protezione civile comunale insieme ai carabinieri. Nel bilancio della notte almeno cinque famiglie sono state evacuate tra via Pace e via della Libertà. Molti negozi hanno chiuso per sicurezza. All’alba restano chiusi due sottopassi ferroviari e alcune scuole hanno deciso di far entrare gli studenti un’ora più tardi per consentire i lavori di messa in sicurezza.
Quando l’acqua ha raggiunto un metro in certi punti, la paura si è fatta reale. “Ci hanno bussato alla porta verso le tre – racconta Rosaria R., pensionata che vive al piano terra di via Pace – ci hanno detto di uscire subito perché il torrente era fuori controllo”. I vigili del fuoco di Sant’Agata e quelli di Capo d’Orlando hanno usato pompe idrovore per svuotare garage e cantine allagate. Nel frattempo, i volontari della Croce Rossa distribuivano coperte e acqua a chi era stato costretto a lasciare casa all’improvviso.
Per motivi di sicurezza, le forze dell’ordine hanno temporaneamente chiuso un tratto della statale 113 vicino all’ex ospedale, dove l’asfalto è stato coperto dal fango portato dalla corrente. Alcuni testimoni riferiscono che alle cinque del mattino si vedevano ancora detriti galleggiare sotto il ponte ferroviario.
I tecnici comunali e i responsabili dell’ARPAS spiegano che tra ieri sera e questa mattina sono caduti circa 90 millimetri di pioggia: tanta acqua da saturare rapidamente il terreno e far tracimare il vecchio alveo del torrente Carrubba. “Il flusso d’acqua era molto più alto della media stagionale”, dice l’ingegner Giovanni Micale, dirigente comunale ai lavori pubblici. Gli argini, già indeboliti dalle piogge autunnali precedenti, hanno ceduto nel tratto a valle del centro.
La Protezione civile regionale aveva già emesso un allerta arancione alle 20 di ieri, ma nessuno si aspettava un evento così grave. “Il territorio è fragile – ammette il sindaco Bruno Mancuso – stiamo valutando se chiedere lo stato di calamità”.
All’alba si comincia a fare la conta dei danni: una decina di abitazioni al piano terra allagate; magazzini e garage pieni d’acqua mista a fango; orti e giardini distrutti vicino al vecchio campo sportivo. Due commercianti del mercato coperto raccontano che tutta la merce nei frigoriferi è andata persa: “Siamo arrivati alle sei, non potevamo immaginare una cosa così”.
Gli operai comunali lavorano fin dalle prime ore per liberare strade e sottopassi dal fango. Le scuole restano aperte ma alcune classi sono state spostate ai piani superiori degli edifici più colpiti.
La Regione Sicilia ha convocato d’urgenza un tavolo tecnico per seguire gli sviluppi nei prossimi giorni. “Serve una manutenzione continua dei corsi d’acqua – dice l’assessore all’Ambiente Elena Cardillo – non possiamo più rimandare”.
Tra la gente di Sant’Agata la tensione non scende. In piazza molti chiedono interventi strutturali urgenti: “Non possiamo vivere nel terrore che bastino poche ore di pioggia per trovarci sott’acqua”, dice Angelo M., pensionato di via Telegrafo. La rabbia esplode soprattutto pensando ai lavori promessi da anni ma mai fatti.
Intanto la giornata va avanti tra disagi e volontari impegnati a spalare fango nelle vie più colpite. Il bilancio resta ancora provvisorio ma stavolta la paura è stata vera. Le autorità invitano alla prudenza: secondo gli ultimi bollettini meteo, potrebbero arrivare altre piogge leggere nelle prossime 24 ore sulla fascia tirrenica messinese.
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