Los Angeles, 1 dicembre 2025 – Il lungo Ponte del Ringraziamento negli Stati Uniti ha portato buone notizie al box office nordamericano. Secondo i dati diffusi questa mattina da Comscore, gli incassi tra mercoledì 27 e domenica 1 hanno sfiorato i 193 milioni di dollari. Niente record, certo, ma un segnale positivo dopo anni segnati prima dalla pandemia e poi dagli scioperi di Hollywood.
La vera sorpresa – o forse meglio dire la conferma di una ripresa solida – arriva da “Wish”, il nuovo film d’animazione Disney, che ha incassato circa 31,6 milioni di dollari nei primi cinque giorni. Un risultato che gli esperti giudicano “incoraggiante”, soprattutto considerando il periodo e la concorrenza sullo schermo. Tony Chambers, presidente di Disney Distribution, ha commentato: “Il pubblico familiare resta la colonna portante delle sale in questo periodo dell’anno”.
Ma non è stata solo Disney a far parlare di sé. L’atteso biopic “Napoleon”, diretto da Ridley Scott e prodotto da Sony/Apple, ha superato le aspettative con un incasso vicino ai 32,5 milioni. Jim Orr, presidente della distribuzione domestica per Sony Pictures, ha detto: “Siamo soddisfatti della risposta, è una vittoria per il grande pubblico adulto”.
Dietro ai due titoli più forti si posiziona “The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes” (Lionsgate), che ha tenuto bene la seconda settimana con un totale di 42 milioni durante il ponte lungo. Così il suo incasso complessivo ha raggiunto quota 98 milioni.
Intervistati dal Los Angeles Times domenica sera, molti esercenti hanno raccontato che “finalmente si respira aria di normalità”. Nei circuiti più grandi come AMC e Regal, ma anche nei cinema indipendenti di quartiere, si sono visti posti occupati, code ai botteghini e gruppi familiari con bambini e nonni al seguito. “Non vedevamo questo movimento dai tempi pre-Covid”, ha ammesso Mike Rodriguez, gestore di un cinema storico a Burbank.
Il dato più interessante riguarda proprio la varietà del pubblico: molti giovani adulti si sono presentati per film d’autore o d’azione; i genitori invece hanno scelto cartoni animati o commedie leggere. “La programmazione ampia funziona e serve”, confermano dalle associazioni di settore.
Nel dettaglio degli incassi c’è una crescita del 14% rispetto al 2022. Tuttavia restiamo ancora lontani dai livelli del 2018-2019. “Siamo tornati in carreggiata – spiega Paul Dergarabedian di Comscore – ma non ancora ai livelli pre-pandemia”. Gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori, finiti da poche settimane, hanno lasciato il segno: molti titoli importanti sono stati rinviati al 2026.
Per quanto riguarda i generi, azione e animazione continuano a trainare mentre le commedie romantiche arrancano ancora una volta. “Non tutto il pubblico è tornato”, ammette un manager della catena Landmark. “Per gli adulti over 60 serve ancora tempo”.
Gli studios intanto puntano su titoli-evento per le prossime settimane. Tra le uscite più attese ci sono “Aquaman and the Lost Kingdom” (Warner), nuovi capitoli Marvel e il musical “The Color Purple”, molto sentito dalla comunità afroamericana. Le prime stime parlano di un dicembre solido con incassi totali tra i 500 e i 600 milioni.
Un portavoce della National Association of Theatre Owners ha confidato a Variety: “I numeri del Thanksgiving ci danno fiducia: le persone vogliono vivere l’esperienza condivisa della sala. Solo così il settore potrà davvero parlare di rinascita”.
Sul fronte streaming qualche analista nota un rallentamento nell’arrivo di nuovi abbonati proprio durante queste festività. Un segnale ancora tutto da interpretare, ma che potrebbe indicare una voglia crescente di socialità dopo anni chiusi in casa.
In breve (senza dirlo esplicitamente), questo lungo weekend del Ringraziamento offre uno scatto più vivo per il cinema americano: incassi in aumento, sale frequentate da pubblici diversi e produzioni pronte a investire su proposte forti. La strada per tornare ai livelli pre-pandemia è lunga, ma dal box office nordamericano arrivano stavolta più luci che ombre.
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