Un ascensore nella roccia: la Sacra di San Michele accessibile a tutti - ©ANSA Photo
Torino, 20 novembre 2025 – La Sacra di San Michele, simbolo indiscusso del Piemonte, sta per diventare finalmente accessibile a tutti. È questo il cuore del grande intervento partito a marzo, con l’obiettivo di aprire il complesso senza barriere entro la prossima primavera. Un progetto sostenuto dalla Fondazione Crt e dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, che segna una tappa fondamentale nella storia di questa abbazia arroccata sul monte Pirchiriano, tra le valli di Susa e Lanzo.
Al centro dell’intervento c’è un nuovo ascensore dentro una torre già esistente. Per farlo si è dovuto scavare nella roccia, togliendo circa 55 metri cubi di pietra. Un lavoro delicato, portato avanti da tre imprese specializzate e una squadra di quindici operai esperti, tutti attenti a non danneggiare le strutture storiche. L’investimento totale è di 400.000 euro, una cifra importante che dimostra la volontà di aprire la Sacra a tutti: non solo ai più giovani o in buona salute, ma anche agli anziani e alle persone con disabilità.
Il cantiere interessa soprattutto il Monastero Vecchio, che si sviluppa su quattro livelli: il Museo del Quotidiano, la Biblioteca, la Sala Carlo Alberto con il Refettorio e l’Officina antica. Questi spazi saranno collegati tramite un passaggio all’ascensore già esistente nella zona dei ruderi del Monastero Nuovo, permettendo così di salire fino alla chiesa. “Dare nuova accessibilità alla Sacra significa prendersi cura di un bene che fa parte della nostra storia comune”, ha detto Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione Crt. “Far sì che sempre più persone possano viverla pienamente è un dovere verso la comunità”.
La Sacra di San Michele non è solo uno dei luoghi più visitati della regione – ogni anno attira decine di migliaia di turisti e pellegrini – ma è anche un punto fermo dell’identità piemontese. Dal 1994 una legge regionale la indica come monumento simbolo del Piemonte. Eppure, fino a oggi, le sue scale ripide e i dislivelli interni l’hanno resa difficile da raggiungere per molti. Solo ora, con questo intervento, si potrà davvero parlare di accesso per tutti.
“Il progetto è stato subito una sfida”, ha ammesso Licia Mattioli, presidente della Consulta. “Il valore storico, artistico e religioso del luogo richiedeva grande attenzione. Oggi siamo davanti a un grande lavoro in corso”. Già nel 2022 la Consulta aveva siglato un Protocollo d’Intesa con il Politecnico di Torino per sostenere la candidatura Unesco della Sacra. Nel frattempo, mentre l’iter va avanti – e non è detto che sia veloce – si è deciso di puntare su interventi concreti per migliorare l’accesso.
Il cantiere non è solo un problema tecnico. Passeggiando tra i ponteggi che avvolgono la torre destinata all’ascensore, si sente la tensione tra tutela e innovazione. Gli operai – alcuni arrivano da Avigliana, altri da Torino – alternano scalpelli e macchinari moderni. Il rumore delle perforazioni si mescola al silenzio che da sempre caratterizza questo luogo.
Secondo le prime stime, il nuovo percorso consentirà anche a chi ha difficoltà motorie di visitare tutti i principali ambienti del complesso. Un cambiamento atteso da anni: “Abbiamo ricevuto molte richieste dalle associazioni”, ha raccontato un tecnico della Fondazione durante il sopralluogo delle 10.30 di stamattina.
La Sacra di San Michele resta un luogo pieno di significati: spiritualità, arte, storia si intrecciano nelle sue pietre. Eppure, solo ora si compie un passo importante verso una vera apertura per tutti. “È un simbolo che appartiene a tutti”, ha ribadito Poggi. “Prendersene cura vuol dire anche renderlo accessibile”.
L’appuntamento è per la primavera del 2026: se i tempi verranno rispettati, chiunque potrà salire fino in cima senza ostacoli. Un traguardo che, nelle intenzioni di chi ha promosso l’intervento, cambierà la storia della Sacra, rendendola davvero patrimonio condiviso.
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