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Tumore della prostata: i primi sintomi da non sottovalutare: corri dal medico se noti questo

Questi sono i primi campanelli d’allarme per un possibile tumore alla postata: se noti questi sintomi consulta subito un medico.

La prostata è una ghiandola esclusivamente maschile, fondamentale per la produzione del liquido seminale. Situata davanti al retto e sotto la vescica, circonda l’uretra, il condotto che permette l’espulsione dell’urina.

Con l’avanzare dell’età, in particolare dopo i 50 anni, la prostata può ingrandirsi, una condizione nota come ipertrofia prostatica benigna (IPB). Questa crescita comporta una compressione progressiva dell’uretra, causando vari sintomi urinari. È fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo, poiché il tumore alla prostata è una delle neoplasie più comuni tra gli uomini.

Tumore alla prostata: i sintomi iniziali

Nelle fasi iniziali, il tumore alla prostata spesso non presenta sintomi evidenti, rendendo difficile una diagnosi precoce. Solo quando la massa tumorale cresce, si manifestano sintomi urinari che non dovrebbero essere ignorati:

  1. Difficoltà a urinare: potresti avvertire una sensazione di ostacolo durante la minzione.
  2. Polyuria: la necessità di urinare frequentemente, soprattutto di notte, può interferire con il sonno.
  3. Dolore o bruciore: la presenza di dolore durante la minzione può indicare un problema serio.
  4. Sangue nelle urine o nello sperma: questo sintomo è particolarmente allarmante e richiede un immediato consulto medico.
  5. Sensazione di incompleta evacuazione: potresti avvertire che la vescica non si svuota completamente.

È importante notare che molti di questi sintomi possono essere scambiati per segni di problemi benigni, come l’IPB. Tuttavia, è cruciale consultare un medico o uno specialista urologo per una valutazione accurata e per escludere eventuali condizioni più gravi. Il tumore della prostata è uno dei più comuni tra gli uomini, con un’incidenza che aumenta con l’età. Statisticamente, a 50 anni circa 1 uomo su 4 presenta cellule cancerose nella prostata, e questa condizione sale a 1 uomo su 2 a 80 anni.

Sebbene il tumore alla prostata di solito cresca lentamente e rimanga confinato alla ghiandola, ci sono forme più aggressive che possono diffondersi rapidamente. A partire dai 50 anni, o dai 40 in caso di familiarità, è fondamentale sottoporsi a controlli urologici regolari. La diagnosi precoce può fare la differenza nel trattamento e nella prognosi della malattia.

Questi sono i primi sintomi di un tumore alla prostata: quando preoccuparsi – Arabonormanaunesco.it

Gli esami di screening per il tumore alla prostata comprendono diversi test fondamentali:

  1. Esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico): Questo test si basa su un semplice prelievo di sangue per misurare i livelli di PSA, una sostanza prodotta dalla prostata. Valori elevati o in aumento di PSA possono essere indicativi di prostatite, ipertrofia prostatica o tumore.
  2. Esplorazione rettale: Durante questa procedura, il medico esegue un esame manuale della prostata tramite il retto, per valutare la sua consistenza e dimensione. Questa manovra può rivelare anomalie, poiché circa il 70% dei tumori si sviluppano nella parte esterna della ghiandola.
  3. Biopsia prostatica: Se i risultati degli esami precedenti sollevano sospetti, il medico può raccomandare una biopsia. Questo processo consiste nel prelievo di piccoli campioni di tessuto prostatica per l’analisi al microscopio, al fine di accertare la presenza di cellule tumorali.

Questi esami, sebbene possano sembrare invasivi o intimidatori, sono essenziali per una diagnosi precoce e per una corretta gestione della malattia. Le cause esatte del tumore alla prostata non sono completamente comprese, ma esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa condizione. Partiamo dall’età, visto che il rischio aumenta significativamente dopo i 65 anni, in seguito è importante ricordare che un fattore di rischio potrebbe risiedere nella familiarità: una storia familiare di tumore alla prostata può aumentare il rischio. Infine, l’obesità: studi suggeriscono che l’obesità possa essere correlata a una maggiore incidenza di forme aggressive di tumore.

La prevenzione del tumore alla prostata si concentra principalmente sulla gestione dello stile di vita. Mantenere un peso corporeo sano e limitare il consumo di grassi, in particolare quelli saturi, può aiutare a ridurre il rischio. È consigliabile seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e cereali integrali. La diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale nel trattamento del tumore alla prostata. Effettuare regolarmente il test del PSA dopo i 50 anni (o dopo i 40 in caso di familiarità) è un passo fondamentale per monitorare la salute prostatica.

Mattia Senese

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