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Tragedia nel Messinese: un sedicenne perde la vita in un agguato di fuoco

Capizzi (Messina), 13 giugno 2024 – Un ragazzo di 16 anni, Giuseppe Di Dio, è stato ucciso a colpi di pistola ieri sera in via Roma a Capizzi, nel Messinese. Un altro giovane è rimasto ferito. I carabinieri hanno fermato tre persone nelle ore successive all’agguato. Secondo una prima ricostruzione, la vittima – studente dell’istituto alberghiero locale – era davanti a un bar con alcuni amici quando, poco dopo le 21, una macchina con tre persone a bordo si è fermata davanti al locale. Da lì la situazione è precipitata.

Sparatoria in centro: cosa è successo secondo gli investigatori

Gli inquirenti – coordinati dalla Procura di Enna – stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica. Testimoni in via Roma raccontano di aver visto una Fiat Punto scura rallentare davanti al bar “Roma”, uno dei pochi aperti a quell’ora. Uno dei passeggeri è sceso dall’auto e, senza dire una parola, ha tirato fuori una pistola. Sono partiti subito alcuni colpi. “Abbiamo sentito gli spari, poi urla e gente che scappava”, ha raccontato un residente che abita poco distante, al secondo piano.

Giuseppe Di Dio è stato colpito al torace e si è accasciato sull’asfalto davanti al bar. Un altro ragazzo di 17 anni è rimasto ferito a una gamba. Sul posto sono arrivati i soccorsi del 118 e i carabinieri della stazione locale. Per il sedicenne non c’è stato nulla da fare: è morto pochi minuti dopo l’arrivo dei medici.

Tre fermi nelle indagini: i primi interrogatori

I carabinieri, guidati dal comandante della compagnia di Mistretta, hanno subito avviato le ricerche. In meno di due ore hanno fermato tre giovani della zona. Secondo quanto trapelato, i tre erano ancora insieme quando sono stati trovati dai militari. Le loro identità non sono state rese note, ma sembrano poco più grandi della vittima.

Nella notte sono stati ascoltati dal sostituto procuratore di Enna, che coordina l’inchiesta. “Stiamo lavorando per capire il movente e la dinamica esatta”, ha spiegato una fonte della Procura. Gli investigatori stanno controllando i telefoni dei fermati e analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza nei dintorni.

Capizzi sotto choc: tra dolore e rabbia

Capizzi, piccolo paese dell’entroterra messinese con poco più di tremila abitanti, si è svegliato in un’atmosfera surreale. Davanti al bar, teatro della sparatoria, sono spuntati mazzi di fiori e biglietti scritti a mano. “Non si può morire così giovani”, ha detto a bassa voce una signora che conosceva la famiglia Di Dio. Il padre di Giuseppe lavora come operaio edile, la madre è casalinga. Giuseppe era il secondo di tre figli.

L’istituto alberghiero che frequentava ha sospeso le lezioni per lutto. “Era un ragazzo tranquillo, sempre gentile con tutti”, ha ricordato un compagno di classe. Il sindaco Leonardo Principato Trosso ha convocato una riunione urgente con le forze dell’ordine e ha chiesto alla comunità di restare calma: “Siamo sconvolti – ha detto – ma dobbiamo avere fiducia nella giustizia”.

Il movente e i prossimi passi

Gli investigatori non escludono nessuna pista. Si parla di vecchi rancori tra gruppi di giovani del paese, forse legati a questioni personali o a liti avvenute nei mesi scorsi. Per ora però nessun elemento concreto è stato confermato. “Serve prudenza – ha detto una fonte dei carabinieri – stiamo ascoltando amici e conoscenti per capire i rapporti tra i ragazzi coinvolti”.

La Procura di Enna ha disposto l’autopsia sul corpo di Giuseppe Di Dio e sta valutando possibili misure cautelari per i tre fermati. Nelle prossime ore saranno sentiti altri testimoni e si faranno nuovi rilievi sulla scena del crimine.

Il paese aspetta risposte, mentre la famiglia Di Dio si prepara a dare l’ultimo saluto al ragazzo. Un dolore che attraversa le strade silenziose di Capizzi, dove la vita sembra essersi fermata davanti a quella saracinesca abbassata in via Roma.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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