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Tangenti e appalti nella sanità: Palermo al centro di una nuova inchiesta

Palermo, 7 novembre 2025 – La Procura di Palermo ha chiesto oggi al Gip l’applicazione di 15 misure cautelari: otto in carcere, quattro ai domiciliari e tre interdittive per altrettante società. Tutto ruota attorno a una nuova inchiesta su tangenti e appalti truccati che coinvolge gli ospedali pubblici Villa Sofia-Cervello e Civico, oltre ad alcune imprese private nel settore sanitario. Al centro dell’indagine c’è ancora il commercialista Antonino Maria Sciacchitano, detto Ninni, 65 anni, originario di Corleone. Era già ai domiciliari da giugno per il filone “Sorella Sanità bis” e ora si trova di fronte a una nuova richiesta di arresto in carcere.

Tangenti e appalti pilotati: nuova stretta sulla sanità

Gli investigatori hanno ricostruito una rete di corruzione che avrebbe favorito alcune aziende nella fornitura di materiale chirurgico, dispositivi medici e servizi come il lavaggio della biancheria ospedaliera. La richiesta di misure cautelari arriva a pochi giorni dalla notifica di indagine a 18 persone, tra cui l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro e il parlamentare Saverio Romano (Noi Moderati). Per loro i pm hanno chiesto i domiciliari.

L’inchiesta – terzo capitolo dell’operazione “Sorella Sanità” – è guidata dal procuratore Maurizio de Lucia e seguita dai sostituti Andrea Zoppi e Felice De Benedittis. Tra le persone coinvolte ci sono imprenditori e funzionari pubblici: Catello Lello Cacace, 61 anni, imprenditore di Castellammare di Stabia, considerato il “faccendiere” del gruppo; Umberto Maggio, 71 anni, titolare della Pacifico srl; Umberto Perillo, 58 anni, rappresentante della E.Medical srl; Giuseppe Valentino, 51 anni, collaboratore della Svas Biosana; Gaetano Di Giacomo, 52 anni, e Massimiliano De Marco, 48 anni, referenti della Servizi Ospedalieri spa; Diego Russo, 49 anni, altro rappresentante campano della E.Medical. Per tutti è stato chiesto il carcere.

Le accuse: mazzette e gare truccate

Secondo la Procura, Sciacchitano avrebbe ricevuto una mazzetta da 25 mila euro per agevolare alcune imprese “amiche” nell’assegnazione di forniture e servizi. Tra gli episodi contestati c’è anche una gara da 47 milioni di euro per la sterilizzazione del materiale chirurgico dell’ospedale Civico. Le società coinvolte avrebbero avuto accesso a informazioni riservate e corsie preferenziali nei bandi pubblici.

Le misure ai domiciliari sono state chieste per Milko De Seta, 54 anni, collaboratore della Pacifico srl; Vincenzo Criscuolo, 56 anni, dipendente della Svas Biosana; Alba Cristodaro, 47 anni, responsabile unico del procedimento al Civico; Aldo Albano, 63 anni, provveditore dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello. Tre società rischiano la sospensione dalle attività a causa delle misure interdittive.

Un sistema già noto agli inquirenti

Molti dei nomi coinvolti erano già finiti sotto la lente nei precedenti filoni dell’inchiesta “Sorella Sanità bis”. Gli investigatori hanno disegnato un sistema in cui la gestione degli appalti veniva decisa attraverso una fitta rete di rapporti personali e favori reciproci. “Abbiamo trovato un quadro di relazioni consolidate tra funzionari pubblici e imprenditori privati”, ha spiegato una fonte vicina all’indagine. In alcuni casi, secondo gli atti, le decisioni sulle forniture sarebbero state prese molto prima delle gare ufficiali.

Reazioni e prossimi sviluppi

La notizia delle nuove richieste cautelari ha subito scatenato reazioni nel mondo politico e sanitario palermitano. “Serve chiarezza su ogni punto”, ha detto un dirigente dell’ospedale Civico contattato nel primo pomeriggio. I legali degli indagati hanno annunciato ricorsi, sottolineando la necessità di aspettare la decisione del Gip.

Il procedimento è ancora in fase preliminare: nelle prossime settimane il giudice dovrà decidere sulle richieste della Procura. Nel frattempo, questa vicenda riporta al centro del dibattito la questione della trasparenza negli appalti pubblici e i rapporti tra sanità e imprese private in Sicilia. Un nodo che, come dimostrano le indagini, continua a creare tensioni e interrogativi nel tessuto istituzionale locale.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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