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Stonehenge svelato: l’uomo dietro il movimento dei massi misteriosi

Il mistero che avvolge i massi di Stonehenge, uno dei più celebri siti archeologici al mondo, è stato oggetto di dibattito per decenni. Situato nella contea del Wiltshire, in Inghilterra, questo monumento neolitico continua a catturare l’immaginazione di studiosi e visitatori. Recenti ricerche condotte da un team dell’Università di Aberystwyth hanno fornito nuove evidenze che suggeriscono come i massi siano stati trasportati e posizionati dall’uomo, piuttosto che essere il risultato di fenomeni naturali.

Le origini dei massi di stonehenge

Fino a oggi, la provenienza e il trasporto dei massi di Stonehenge hanno generato ampie discussioni tra archeologi e storici. Alcuni esperti avevano ipotizzato che i massi, in particolare quelli di basalto blu, potessero essere stati trasportati durante l’era glaciale tramite il movimento dei ghiacci. Tuttavia, le scoperte recenti del team gallese mettono in discussione questa teoria.

Il team ha esaminato un masso specifico, noto come Newall, eretto a Stonehenge circa 5.000 anni fa e proveniente da Craig Rhos-y-Felin, nel Pembrokeshire, a circa 225 chilometri di distanza. Attraverso un’analisi geologica approfondita, i ricercatori hanno concluso che non ci sono prove sufficienti per sostenere l’idea che i massi siano stati trasportati da eventi naturali.

La ricerca scientifica

I risultati della ricerca, pubblicati in una rivista scientifica di rilevanza internazionale, hanno suscitato un notevole interesse accademico. Gli studiosi hanno utilizzato tecniche avanzate di analisi geologica per studiare il masso Newall, esaminando la sua composizione chimica e fisica. Le caratteristiche uniche di questo masso corrispondono perfettamente a quelle dei megaliti a Stonehenge, suggerendo chiaramente un intervento umano nel loro trasporto.

  1. Analisi geologica: studio della composizione chimica e fisica del masso Newall.
  2. Correlazione con i megaliti: le caratteristiche del masso corrispondono a quelle dei megaliti di Stonehenge.
  3. Implicazioni storiche: la ricerca offre un supporto scientifico all’idea che gli antichi abitanti della Gran Bretagna fossero capaci di realizzare tali imprese.

Implicazioni culturali e storiche

Questa nuova ricerca invita a riflettere non solo sulla costruzione di Stonehenge, ma anche sulle capacità organizzative e ingegneristiche delle comunità neolitiche. La costruzione di strutture monumentali come Stonehenge richiedeva:

  • Pianificazione meticolosa: necessaria per l’assemblaggio dei massi.
  • Cooperazione collettiva: fondamentale per il trasporto e la posa dei massi.
  • Conoscenza dell’ambiente: comprensione delle risorse disponibili e delle tecniche di trasporto.

Inoltre, il sito di Stonehenge non era solo un luogo di culto o un osservatorio astronomico, ma anche un punto di incontro per le comunità dell’epoca. Questo nuovo approccio alla sua costruzione pone interrogativi sul significato delle interazioni sociali e su come i gruppi umani si siano uniti per realizzare opere straordinarie.

I risultati dello studio di Aberystwyth non solo avanzano la nostra comprensione di Stonehenge, ma invitano anche a riconsiderare altri siti megalitici nel Regno Unito e oltre. Con ogni nuova scoperta, si aggiungono tessere al complesso mosaico della nostra storia, e Stonehenge rimane un simbolo potente del legame tra passato e presente. Questo monumento invita tutti noi a riflettere sulle nostre radici comuni e sull’impatto che i nostri antenati hanno avuto sul mondo in cui viviamo oggi.

Saverio De Luca

Da sempre appassionato di arte e architettura italiana, e voglio portarvi con me attraverso le bellezze nascoste e i tesori conosciuti del nostro paese. Fin da quando ero bambino, sono stato affascinato dai colori, dalle forme e dalle storie che l'arte e l'architettura raccontano. Ho deciso di trasformare questa passione in una carriera, e ora sono qui per condividere con voi il mio viaggio. La mia formazione accademica inizia con una laurea in Storia dell'Arte presso l'Università di Firenze, una città che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. È qui che ho sviluppato un occhio critico e una sensibilità particolare nei confronti delle opere d'arte e delle architetture che ci circondano. Ho poi proseguito i miei studi con un master in Architettura e Restauro, che mi ha portato a lavorare su progetti emozionanti di recupero e conservazione. Nel corso degli anni, ho scritto per diverse riviste d'arte e cultura, ma ciò che amo di più è raccontare le storie dietro le opere, dal Rinascimento alle avanguardie moderne, dai capolavori noti alle gemme nascoste. Spero di offrire a tutti voi una visione ricca e appassionata di come questi elementi si intrecciano nella nostra vita quotidiana. Oltre alla scrittura, amo viaggiare per l'Italia, esplorando città storiche, piccoli borghi e magnifici paesaggi per scoprire da vicino le meraviglie dell'architettura e dell'arte che il nostro paese ha da offrire. Sono sempre alla ricerca di mostre interessanti, atelier di artisti e laboratori di artigiani, luoghi in cui la creatività prende forma. Il mio obiettivo è farvi apprezzare la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana in tutte le sue sfumature, condividendo con voi non solo le mie conoscenze, ma anche la passione e l'emozione che mi guidano ogni giorno..

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