Roma, 2 dicembre 2025 – Il Comune di Roma aveva annunciato che i lavori in via della Magliana si sarebbero conclusi già a settembre. Ma nelle ultime ore, complice qualche segnalazione dei residenti, la questione è tornata al centro dell’attenzione: i cantieri sono ancora aperti e la viabilità è tutt’altro che normale. La vicenda è esplosa questa mattina in Consiglio comunale, con l’opposizione che ha chiesto a gran voce le dimissioni dell’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Rossi.
Il Comune aveva comunicato il 12 settembre che “i lavori di manutenzione straordinaria su via della Magliana sono terminati e la strada è pienamente agibile”. E invece, chi passa di lì racconta un’altra storia. Transenne ancora ai bordi della strada, mezzi fermi dalle prime ore del mattino e un asfalto che a tratti fa acqua da tutte le parti. “L’avevano promesso per fine estate”, racconta Giulia S., che vive nel quartiere da vent’anni, “ma qui è tutto come prima. Solo cartelli e rumore”.
L’opposizione in Aula Giulio Cesare non si è lasciata scappare l’occasione. Il consigliere Carlo Bellini (Lista Civica), alzando il microfono durante la seduta delle 10:15, ha attaccato duramente l’assessore Rossi: “Tre mesi fa avevate detto che i lavori sarebbero finiti. Oggi chiunque passi vede solo disagi e promesse mancate. Serve chiarezza, se non siete capaci di gestire i cantieri servono le dimissioni”.
Dall’altra parte, l’assessore Rossi ha risposto sostenendo che “il cantiere principale è stato chiuso entro i tempi stabiliti”, ma che alcuni ritocchi – come la segnaletica orizzontale e i marciapiedi – hanno richiesto più tempo del previsto. Durante il dibattito in Aula ha parlato di imprevisti causati dal maltempo di ottobre e “ritardi nelle consegne dei materiali”, sottolineando però che “entro dicembre tutto sarà sistemato”.
Parole che non hanno convinto né le opposizioni né molti residenti. “Se c’erano problemi dovevano avvisarci subito”, osserva Angela R., portavoce del Comitato di zona. “Invece ci siamo ritrovati con una via interrotta a metà e nessuna vera comunicazione. La gente non sa più cosa pensare”.
Al centro del contendere c’è soprattutto la viabilità locale: da settimane il traffico in uscita dalla Magliana, soprattutto tra via dell’Impruneta e via del Fosso della Magliana Vecchia, va a rilento. Secondo i dati dell’Agenzia per la Mobilità, nei momenti di punta i tempi di percorrenza sono aumentati di almeno 15 minuti rispetto all’anno scorso. La situazione peggiora quando piove o con le scuole aperte.
Sul posto stamattina diversi commercianti hanno espresso tutto il loro malumore: “Abbiamo perso clienti perché qui è un caos, la gente non trova parcheggio e gli autobus arrivano sempre in ritardo”, ha spiegato Claudio P., barista all’angolo con via del Trullo. Scene simili tra le famiglie: alcuni genitori hanno raccontato di dover uscire prima per accompagnare i figli a scuola senza intoppi.
In Consiglio la richiesta è stata netta: “Serve un cambio radicale nella gestione dei lavori pubblici”, ha detto Francesca Di Lauro (Partito Democratico), ricordando altri casi simili in città – da Ponte Mammolo a via Tuscolana – dove le tempistiche si sono dilatate ben oltre quanto annunciato. Il gruppo di minoranza ha chiesto una commissione d’inchiesta interna per fare chiarezza.
Il sindaco Roberto Gualtieri non si è espresso ufficialmente durante la giornata, ma fonti vicine al Campidoglio riferiscono che la situazione è “monitorata da vicino”. L’assessore Rossi però non molla: “Lavoreremo giorno e notte per recuperare il tempo perso”, ha detto ai giornalisti fuori dall’Aula.
Ora la partita si sposta anche sulla trasparenza. In tarda mattinata alcuni rappresentanti dei comitati civici hanno protocollato in Municipio una richiesta per vedere tutti i verbali degli incontri tecnici tra Comune e imprese appaltatrici. Vogliono sapere esattamente quando finiranno davvero i lavori.
Intanto tra chi abita o lavora sulla Magliana resta una sensazione netta: quella delle promesse non mantenute.
“I problemi ci sono ancora e li vediamo ogni giorno”, dice Giulia S., simbolo della protesta locale. Solo allora forse il Comune dovrà fare i conti con una realtà difficile da nascondere: opere annunciate come finite ma ancora bloccate tra transenne e polvere d’asfalto.
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