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Scopri la mostra esclusiva sul Vittoriano all’Archivio Centrale dello Stato con 6000 documenti restaurati

Roma, 2 dicembre 2025 – Dopo il ritrovamento di seimila documenti nell’ala Brasini del Ministero delle Finanze, emergono pagine finora sconosciute della storia italiana. Quei fascicoli, conservati per decenni in una zona chiusa dell’imponente palazzo tra via XX Settembre e piazza San Bernardo, sono saltati fuori grazie a un’operazione straordinaria di riordino degli archivi ministeriali partita lo scorso aprile. Una scoperta che, stando a diversi storici sentiti in queste ore, potrebbe fare luce su eventi politici ed economici del Novecento.

La scoperta nei sotterranei del Ministero

Era poco dopo le 10 quando una squadra di archivisti guidata da Claudia Mengoni, responsabile dell’Ufficio Storico, ha aperto una porta metallica chiusa da anni. “Sapevamo ci fossero dei depositi inutilizzati, ma non immaginavamo una cosa del genere”, ha raccontato Mengoni ad alanews.it. Dentro c’erano scaffali di metallo, polvere accumulata e scatole con etichette scritte a mano: alcune riportavano date dal 1937 al 1965. “I primi faldoni erano pieni di corrispondenza interna e appunti dei ministri”, prosegue la direttrice dell’archivio.

L’“Ala Brasini”, costruita negli anni ’30 dall’architetto Marcello Piacentini e intitolata ad Armando Brasini, ospitava uffici amministrativi riservati. Nel tempo però molte stanze erano state abbandonate o trasformate in semplici depositi.

Cosa contengono i documenti ritrovati

Da una prima analisi, il materiale comprende circolari, appunti scritti a mano, contratti pubblici e relazioni riservate. Tra i firmatari spiccano nomi come Giuseppe Pella ed Ezio Vanoni, ministri delle Finanze negli anni ’50. “Molto riguarda la ricostruzione dopo la guerra e le politiche fiscali durante il boom economico”, spiega Marco Galli, docente di Storia Economica alla Sapienza.

Un fascicolo intitolato “Interventi straordinari Roma Sud 1954-57” parla di finanziamenti per strade mai entrati nei bilanci pubblici ufficiali. Altri documenti trattano la gestione degli immobili statali e l’evoluzione delle leggi fiscali tra il 1947 e il 1962.

Nuovi scenari per la ricerca storica

“Potremmo avere nuove fonti sull’intervento dello Stato nell’economia del dopoguerra”, commenta Luigi Mastrangelo, esperto in storia amministrativa. Gli storici definiscono questa scoperta “una miniera d’oro”, anche se serviranno mesi solo per ordinare tutto. L’Ufficio Storico conta di digitalizzare e pubblicare online i primi documenti entro la prossima primavera.

L’interesse è alto: l’Istituto Luigi Einaudi ha già chiesto accesso anticipato ai materiali sulla politica fiscale degli anni ’50. Anche l’Archivio Centrale dello Stato segnala l’importanza della documentazione relativa alla nascita dell’IVA, introdotta nel 1973 ma discussa già vent’anni prima, come mostrano appunti risalenti al 1953.

Reazioni ufficiali e passi avanti

Oggi pomeriggio il ministro dell’Economia Anna Bertoni ha visitato gli archivi dell’ala Brasini. “Questo ritrovamento è un patrimonio comune. Faremo in modo che studiosi e cittadini possano accedervi”, ha detto alle 13:15, accompagnata dal direttore generale del ministero e dal prefetto di Roma. Fonti interne confermano che è stata creata una commissione tecnica per tutelare i documenti più fragili.

Tra gli addetti ai lavori regna prudenza: “Meglio non parlare subito di scoperte epocali”, avverte Carlo Merlini, direttore dell’Archivio di Stato. Ma non nasconde il valore storico: “Nel nostro lavoro ogni ritrovamento simile è un’occasione preziosa”.

Un tesoro tutto da valorizzare

Nel tardo pomeriggio gli archivisti hanno iniziato a trasferire i primi faldoni nelle stanze climatizzate dell’archivio centrale per conservarli al meglio. Gli esperti ricordano che solo una piccola parte dei documenti ministeriali del secondo dopoguerra è finora accessibile al pubblico: “C’è ancora tanto da scoprire nei sotterranei delle nostre istituzioni”, confida Mengoni mentre prende in mano una scatola con etichetta datata 12 novembre 1948.

Così, tra scaffali polverosi e luci gialle al neon, si apre una nuova stagione per la storia amministrativa italiana. Ora resta solo da scoprire—pagina dopo pagina—retroscena e decisioni che hanno segnato un’intera nazione.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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