Scopri i grandi eventi che trasformeranno il Museo del Corso di Roma questa stagione - ©ANSA Photo
Roma, 23 novembre 2025 – Il Museo del Corso, cuore pulsante della vita culturale romana, ha svelato oggi la sua nuova stagione espositiva, a un anno dall’apertura del Polo museale di Roma che unisce Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna lungo via del Corso. Un programma ambizioso che, come ha spiegato il presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi, punta a “valorizzare l’arte, custodire la memoria e restituire alla comunità luoghi e collezioni di straordinaria ricchezza storica”. Un percorso che mescola tradizione e novità, con mostre, eventi e itinerari che mettono a confronto epoche e linguaggi diversi.
La stagione parte con la mostra ‘Omaggio a Carlo Maratti’, allestita nelle sale di Palazzo Sciarra Colonna fino al 12 aprile. L’esposizione celebra i 400 anni dalla nascita del pittore marchigiano, figura chiave nella scena romana dopo la scomparsa di Pietro da Cortona e Gian Lorenzo Bernini. Maratti, erede della tradizione raffaellesca, riuscì a unire classicismo e barocco in uno stile tutto suo. Tra i pezzi in mostra spicca il ‘Ritratto di Gaspare Marcaccioni’, che torna in Italia dopo anni all’estero: “Un recupero importante per il nostro patrimonio artistico”, ha sottolineato Parasassi.
Contemporaneamente, la mostra ‘De arte pingendi. La pittura nelle carte del Monte di Pietà di Roma’ esplora il legame tra il Monte di Pietà e l’arte romana. Il percorso si arricchisce di due prestiti straordinari: il ‘Trattato della pittura’ di Leonardo da Vinci (1540), arrivato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, e una lettera autografa che Raffaello Sanzio scrisse con Baldassarre Castiglione a Papa Leone X nel 1519, concessa dall’Archivio di Stato di Mantova. “Vogliamo costruire un ponte tra passato e presente”, ha spiegato Parasassi, “mettendo in dialogo epoche diverse attraverso documenti e opere che raramente si vedono insieme”.
Il nuovo percorso espositivo si snoda nelle sale del piano nobile di Palazzo Sciarra Colonna, coprendo quattro secoli di arte: dal Quattrocento al Settecento. Dipinti, sculture, arredi, arazzi e una preziosa collezione numismatica formano un mosaico che racconta la ricchezza artistica di Roma. Ma la vera sorpresa si trova nel caveau di Palazzo Cipolla: l’ex cassaforte dell’antica Cassa di Risparmio di Roma è diventata un archivio di tesori pittorici e un percorso didattico. Di forma ottagonale, con otto pareti verticali che narrano storie bibliche, il caveau offre ai visitatori un’esperienza immersiva fra generi e simboli.
Il viaggio continua al piano terra di Palazzo Cipolla con la mostra ‘Dalí. Rivoluzione e Tradizione’, visitabile fino al primo febbraio 2026. Oltre 60 opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi raccontano il rapporto tra innovazione e radici classiche nell’opera dell’artista catalano. Un’occasione per scoprire lati meno noti di Dalí, in dialogo con la storia dell’arte italiana.
Le mostre temporanee, l’Archivio storico e la collezione permanente sono visitabili gratuitamente dal mercoledì alla domenica, su prenotazione. Ogni prima domenica del mese si tengono visite guidate agli appartamenti del Cardinale, che conservano l’allestimento originale di Luigi Vanvitelli. “Vogliamo aprire i nostri spazi a tutti”, ha ribadito Parasassi, “rendendo la cultura accessibile e inclusiva”. Lo dimostrano anche i percorsi didattici pensati per scuole e famiglie.
Tra le sale affrescate e i tesori nascosti nel caveau di via del Corso, la nuova stagione del Museo del Corso si presenta come un invito a riscoprire la storia dell’arte con uno sguardo fresco e contemporaneo. E Roma, ancora una volta, si conferma crocevia di tradizioni e innovazioni.
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