Sarà Draghi a sostituire Michel? I ruoli ricoperti finora in Europa dall’ex premier

Draghi è tra i principali candidati alla presidenza del Consiglio europeo per sostituire Charles Michel.

Il ruolo di presidente del Consiglio europeo è tra i più delicati in tutte le istituzioni dell’UE. Non si tratta di una carica elettiva, ma il suo peso politico è paragonabile a quello di altri ruoli di altissimo profilo, come il presidente della Commissione. L’attuale presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato che dopo le elezioni del 2024 si dimetterà. Uno dei nomi più quotati per sostituirlo è quello dell’ex presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi.

Cosa fa il presidente del Consiglio europeo

Le istituzioni europee sono estremamente complicate. Il loro funzionamento, metodo di elezione e le interazioni tra esse stesse e gli Stati membri si sono sviluppati in maniera progressiva con l’avanzare dell’integrazione europea. Non essendo nate da un unico disegno costituzionale, il loro ruolo è complesso e la politica interna dell’Unione assume caratteristiche uniche.

Al centro di questa politica c’è il Consiglio europeo. Insieme al Parlamento e alla Commissione, forma le tre istituzioni politiche più importanti. A volte viene definito come il Senato dell’Europa, perché, similmente al senato americano, riunisce rappresentanti da tutti gli Stati membri. Non si tratta però di parlamentari eletti per questo scopo, ma delle figure politiche più importanti di ogni Paese, siano essi capi di Stato o di Governo.

Charles Michel e Matteo Renzi
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Il Consiglio europeo ha l’ultima parola su buona parte delle decisioni prese a livello europeo. Spesso le più sensibili, come quelle economiche, necessitano di un voto unanime. Tutti e 27 i Paesi membri devono quindi essere d’accordo e le riunioni del Consiglio sono spesso precedute da trattative serrate per assicurarsi che nessuno Stato metta il veto alla proposta che deve passare. Per questa ragione il ruolo del presidente del Consiglio europeo è particolarmente delicato. Deve infatti spesso fare da mediatore tra i capi di Stato e di Governo più potenti d’Europa e deve quindi essere una figura stimata e rispettata a livello continentale.

La carriera europea di Mario Draghi

Mario Draghi potrebbe essere il candidato perfetto proprio per questa ragione. L’ex presidente del Consiglio dei ministri italiano ha una lunga carriera alle spalle, anche se principalmente svolta nelle istituzioni bancarie e non a livello politico. Draghi ha 76 anni e ha cominciato la sua carriera prima lavorando per il ministero del Tesoro e poi per alcune importanti banche internazionali, approdando infine alla Banca d’Italia.

Dopo una lunga carriera nella banca centrale italiana ne diventa il governatore nel 2006. È quindi in una posizione delicatissima quando scoppia la crisi finanziaria negli Stati Uniti nel 2008. Il suo operato viene però apprezzato e nel 2011, proprio mentre la crisi colpisce il debito di diversi Paesi europei tra cui l’Italia stessa, viene scelto per diventare direttore della Banca Centrale Europea.

In quel momento il progetto della moneta unica europea, l’euro, in vita da soli 10 anni, sembrava in procinto di fallire. La Grecia aveva falsato i propri bilanci, compromettendo la stabilità dell’intera area euro e mettendo a rischio l’esistenza stessa della moneta unica. Draghi prese però la decisione di non espellere la Grecia, e di salvare l’euro a qualsiasi costo. Politica riassunta nella famosa frase “Whatever it takes”, appunto, a qualsiasi costo, pronunciata in uno dei suoi discorsi più memorabili da direttore della BCE.

Bandiera dell'UE
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Il suo lavoro come direttore della BCE fu particolarmente apprezzato in Europa. Draghi ebbe la forza di trattare tra le diverse posizioni dei Paesi membri, guidando l’UE fuori dalla crisi con una politica monetaria espansiva. Draghi, che è poi diventato presidente del Consiglio italiano in un’altra fase delicata, quella della concessione dei fondi europei legati al PNRR, ha quindi la stima di buona parte dei politici europei e rappresenterebbe una figura ottimale per al carica di presidente del Consiglio europeo.

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