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Sanremo: via libera alla gara pubblica dopo il rigetto dei ricorsi

Il Festival di Sanremo, considerato il cuore pulsante della musica italiana, si appresta a vivere una nuova era con l’approvazione del bando per l’assegnazione della kermesse canora per il triennio 2026-2028. Recentemente, il Consiglio di Stato ha chiuso definitivamente il contenzioso sull’organizzazione del festival, rigettando tutti i ricorsi presentati, inclusi quelli da parte della Rai e del Comune di Sanremo. Questa decisione segna un passo importante nella gestione del festival e ha sollevato diverse reazioni tra gli attori coinvolti.

epilogo della vicenda giuridica

La sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile l’intervento delle associazioni dei consumatori, evidenziando un chiaro orientamento riguardo alla questione. Inoltre, sono stati respinti integralmente gli appelli di Rai, Rai Pubblicità e del Comune di Sanremo contro la sentenza del Tar Liguria, che aveva imposto la gara pubblica per l’assegnazione dei marchi legati al Festival. Questo ha reso illegittimo l’affidamento diretto alla Rai per le edizioni 2024-2025, obbligando la Rai a confrontarsi con condizioni economiche più vantaggiose per il Comune di Sanremo.

opportunità per nuovi operatori

Il bando di gara, pubblicato il 9 aprile scorso, rappresenta un’importante opportunità per altri operatori del settore. L’unica proposta ricevuta richiedeva:

  1. Un corrispettivo minimo annuo di 6,5 milioni di euro.
  2. Una percentuale dell’1% sugli introiti pubblicitari.
  3. Obblighi accessori, tra cui la trasmissione di eventi locali come Sanremoinfiore e la partecipazione al Festival dei vincitori di Area Sanremo.

Questi requisiti non solo pongono una sfida economica, ma richiedono anche un impegno significativo nella realizzazione di eventi durante l’anno.

futuro del festival e sfide da affrontare

Con la decisione del Consiglio di Stato, il passo successivo sarà una fase di negoziazione con la Rai, l’unica realtà ad aver presentato un’offerta formale entro la scadenza del 19 maggio. Tuttavia, l’unicità dell’offerta non implica un’accettazione automatica delle condizioni proposte. Il Comune di Sanremo potrebbe cercare condizioni più favorevoli, mentre la Rai potrebbe tentare di ridimensionare le richieste dell’amministrazione comunale per garantire la sostenibilità economica dell’operazione.

Nonostante la chiusura di molti ricorsi, la questione rimane aperta. Solo due giorni fa, il Tar ha rigettato la richiesta di sospendere la gara avanzata dalla Just Entertainment, presieduta da Sergio Cerruti, noto presidente dell’associazione Fonografici Italiani. Il Tar ha fissato un’udienza di merito per il 17 ottobre 2025, segnalando che la questione è tutt’altro che risolta.

La situazione attuale del Festival di Sanremo presenta sfide e opportunità per tutti i soggetti coinvolti. Da un lato, la Rai ha la possibilità di continuare a gestire un evento di grande prestigio, ma dall’altro deve affrontare un contesto competitivo e cercare di soddisfare le aspettative del Comune di Sanremo e degli altri stakeholders. La necessità di un bando pubblico per l’assegnazione dei diritti rappresenta un cambiamento significativo nella gestione di uno dei festival musicali più iconici al mondo.

In sintesi, l’assegnazione dei diritti del Festival di Sanremo sarà un banco di prova cruciale per la Rai e per il Comune, che dovranno collaborare per garantire un festival all’altezza delle aspettative del pubblico e degli artisti. La nuova fase di negoziazione, dopo il via libera del Consiglio di Stato, potrebbe determinare non solo il futuro del Festival, ma anche quello della musica italiana nel suo complesso.

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