Pedro Pascal a Cannes: il cinema sfida Trump e trova la sua voce - ©ANSA Photo
Durante il Festival di Cannes, uno degli eventi cinematografici più prestigiosi al mondo, Pedro Pascal ha lanciato un forte appello a favore della libertà di espressione e della critica politica, sottolineando l’importanza del cinema come strumento di denuncia sociale. L’attore cileno-americano, noto per il suo ruolo nella serie “The Last of Us”, ha condiviso le sue riflessioni su come il mondo del cinema non debba lasciarsi intimidire da figure politiche come Donald Trump. “Vadano a farsi fottere”, ha affermato Pascal, esprimendo la sua frustrazione nei confronti di chi tenta di silenziare le voci critiche.
Pascal era a Cannes per presentare “Eddington”, un neo-western diretto da Ari Aster, in cui recita al fianco di Joaquin Phoenix. Il film è ambientato in un’America dilaniata da conflitti interni e teorie del complotto, un tema che risuona profondamente in un periodo di crescente polarizzazione politica. Nel film, Pascal interpreta il sindaco di una cittadina nel New Mexico, un ruolo che riflette le sfide e le complessità di una nazione in crisi. La storia, concepita prima del ritorno di Trump sulla scena politica, si propone di esplorare le dinamiche di un paese in difficoltà, evidenziando il razzismo e la violenza che affliggono la società contemporanea.
La scelta di Pascal di affrontare temi così delicati non è casuale. Cresciuto in una famiglia di rifugiati cileni, l’attore porta con sé una storia personale che lo ha formato e che lo spinge a difendere i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo. Durante la conferenza stampa, ha dichiarato:
Con queste parole, Pascal ha voluto sottolineare l’importanza del sostegno alle politiche migratorie e alla protezione dei diritti umani, un tema che è diventato sempre più critico in un’epoca in cui il discorso politico tende a demonizzare i migranti. La sua esperienza personale lo rende un portavoce autentico per coloro che vivono in condizioni di vulnerabilità. “Voglio che le persone siano al sicuro e protette”, ha continuato l’attore, esprimendo il desiderio di contribuire a una narrazione che metta in risalto l’umanità di chi cerca rifugio e sicurezza.
“Eddington” si inserisce in un filone di opere cinematografiche che cercano di affrontare la realtà complessa dell’America contemporanea, utilizzando la narrativa per esplorare temi di giustizia sociale, identità e appartenenza. La regia di Ari Aster, già noto per i suoi lavori inquietanti e provocatori come “Hereditary” e “Midsommar”, offre una visione audace e originale della realtà americana. In questo contesto, Pascal e Phoenix portano sullo schermo personaggi che lottano con le loro scelte in un mondo in cui le linee tra il bene e il male sono sempre più sfumate.
La presenza di Pedro Pascal a Cannes è anche un richiamo all’importanza del festival come piattaforma per discutere di questioni sociali e politiche attraverso il cinema. Negli ultimi anni, il festival ha visto un aumento di film che affrontano tematiche rilevanti, dalle crisi umanitarie alle ingiustizie razziali, dimostrando come il medium cinematografico possa servire non solo come intrattenimento, ma anche come veicolo di cambiamento e consapevolezza.
In un momento in cui l’industria cinematografica si trova ad affrontare sfide senza precedenti, tra cui la pandemia e le tensioni politiche globali, la voce di Pascal è un invito a non arrendersi. “Non dovremmo aver paura di criticare Donald Trump”, ha affermato con fermezza, sottolineando l’importanza di mantenere viva la discussione e la critica. Questo messaggio risuona non solo all’interno della comunità cinematografica, ma anche tra gli spettatori, invitando tutti a riflettere sulle proprie responsabilità civiche e sul potere della narrazione.
La carriera di Pedro Pascal, che ha spaziato da ruoli in produzioni televisive di successo a film acclamati dalla critica, lo ha reso una figura di riferimento nel panorama contemporaneo. La sua capacità di affrontare questioni complesse con sensibilità e intelligenza lo rende un attore che non si limita a interpretare ruoli, ma che utilizza la sua visibilità per promuovere un messaggio di speranza e giustizia. Con la sua partecipazione a Cannes, Pascal non solo celebra il potere del cinema, ma si erge anche come una voce coraggiosa in un’epoca in cui il dialogo e la comprensione reciproca sono più necessari che mai.
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