Roma, 27 novembre 2025 – Ieri, a Palazzo delle Esposizioni nel cuore di **Roma**, è stata presentata la nuova edizione della **“Biografia Catalogo Ragionato”** dedicata a **Giorgio Morandi**, una delle figure più importanti dell’arte italiana del Novecento. Aggiornata con **nuovi contributi** critici e documentali, l’opera si conferma oggi come un punto di riferimento imprescindibile per studiosi e appassionati. L’incontro, fissato per le 18, ha richiamato specialisti e curiosi; tra i relatori spiccavano i nomi di **Maria Cristina Bandera** e **Francesco Poli**.
## **Una guida rinnovata per scoprire Morandi**
L’idea alla base del progetto è semplice: raccogliere in modo chiaro e ordinato tutta la produzione artistica di Morandi, mettendo insieme dati biografici e nuove scoperte. Questa pubblicazione – che arriva a distanza di quasi vent’anni dalla prima uscita del 2007 – porta ora alla luce **nuove testimonianze** dagli archivi e approfondimenti filologici. “Abbiamo rivisto alcuni momenti chiave della sua carriera grazie a lettere mai viste prima e documenti custoditi a Bologna”, ha spiegato Bandera, direttrice della Fondazione Longhi. Il volume propone inoltre **schede dettagliate** sulle opere, una cronologia aggiornata e analisi sul percorso stilistico dell’artista.
## **Nuovi sguardi critici e ricerche inedite**
A differenza delle edizioni precedenti, questa raccolta affianca alla classica ricostruzione della vita del pittore – nato a **Bologna nel 1890** – una serie di saggi che guardano all’opera di Morandi da un punto di vista internazionale. Alcuni capitoli si concentrano sulla ricezione delle sue opere in Francia e negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra; altri ricostruiscono gli scambi epistolari con altri artisti dell’epoca. “Morandi non è solo natura morta”, ha sottolineato Poli durante il suo intervento, “ma anche il rapporto con la fotografia e l’incisione diventa centrale nella seconda parte della sua vita”. Le ricerche sono state fatte in collaborazione con l’Archivio Morandi e includono fotografie d’epoca, oltre ad articoli usciti su riviste come “Domus” e “La Fiera Letteraria”.
## **Domande dal pubblico e rilievo editoriale**
Durante la presentazione non sono mancati interventi dal pubblico. Un collezionista romano ha chiesto dettagli sulla provenienza di alcune tele viste recentemente a New York. “Abbiamo fatto molta attenzione all’attribuzione e alla provenienza, specialmente per i lavori degli anni ’30”, ha risposto Bandera. In sala si sentiva un clima concentrato: tanti giovani storici dell’arte nelle prime file, intenti a prendere appunti e fotografare le pagine del volume.
Il catalogo è uscito per i tipi di **Electa**, casa editrice nota per i suoi lavori su arte moderna e contemporanea. La tiratura iniziale è di circa **2.500 copie**, rispondendo a una domanda che sta crescendo: ieri sera, nelle librerie Feltrinelli del centro, diverse decine di volumi erano già prenotati. Il prezzo resta importante: 90 euro, giustificati da un formato ampio e da oltre **700 immagini** a colori.
## **Un libro prezioso per gli studiosi… ma non solo**
Per gli organizzatori il primo obiettivo resta offrire agli studiosi uno strumento aggiornato ma semplice da consultare. Non solo per esperti quindi: “Abbiamo cercato un linguaggio chiaro che renda la ricerca accessibile anche al grande pubblico”, ha precisato Poli. Solo per la sezione biografica sono state esaminate fonti archivistiche provenienti da Bologna, Firenze e Milano. Restano però alcuni nodi irrisolti sull’attività espositiva negli anni Quaranta; temi che potrebbero emergere in future appendici.
A fine serata, tra applausi e scambi di contatti, è emersa anche una richiesta ben precisa: rendere disponibili online i contributi più recenti attraverso un portale dedicato. Gli editori non escludono sviluppi digitali nei prossimi mesi. Per ora questo volume rappresenta – come ha commentato uno dei presenti, docente all’Università La Sapienza – “un punto fermo per chi vuole studiare Morandi senza rischiare errori o fraintendimenti”.
Eppure resta la sensazione che una biografia-catalogo non sia mai davvero definitiva. Solo allora si potrà dire d’aver raccontato tutta la storia di un artista schivo ma fondamentale per l’identità culturale italiana.