Milano, 23 dicembre 2025 – Nella mattinata di ieri, in un blitz condotto tra le province di Milano, Bergamo e Monza-Brianza, la Guardia di Finanza ha messo i sigilli a oltre un milione di addobbi natalizi non sicuri. Quegli oggetti, dicono gli investigatori, sarebbero finiti sugli scaffali di negozi e mercatini lombardi proprio nel pieno del fermento dello shopping pre-festivo. L’intervento nasce dalla necessità di tutelare i consumatori, in particolare le famiglie con bambini piccoli.
L’inchiesta, partita alcune settimane fa, ha visto impegnati più di cinquanta finanzieri concentrati su vari magazzini tra Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Alle 7.30 di lunedì mattina, gli agenti hanno fatto irruzione in un capannone alla periferia di Milano. Qui, proprio all’ingresso, erano accatastate scatole colorate con scritte poco chiare. Dentro c’erano palline, ghirlande e luci per alberi di Natale. Il colonnello Mario Russo, comandante provinciale della GdF, spiega che si tratta di “prodotti senza marchio CE e privi delle etichette che indicano i componenti chimici”. Alcune luci avevano cavi sottilissimi che potevano causare “cortocircuiti”, mentre altre decorazioni contenevano sostanze potenzialmente pericolose per la salute.
Gli investigatori hanno ricostruito una filiera che porta fino a fornitori dell’Est Europa e dell’Asia. “Non abbiamo trovato certificazioni valide”, racconta il tenente Salvatore Lenti, a capo dei controlli in negozi lungo via Padova e viale Monza. Nei punti vendita, le luci venivano vendute a meno di 3 euro l’una, molto meno rispetto ai prezzi dei prodotti regolari. “Solo allora ti accorgi che mancano persino le istruzioni in italiano”, dice una commessa sorpresa dietro il banco alle 10 del mattino. Una cliente uscita con borse piene commenta: “Ormai si punta solo al risparmio, ma nessuno pensa ai pericoli”.
L’operazione si è chiusa con il sequestro di più di 1.100.000 addobbi, valutati intorno ai 700mila euro. Nei capannoni di Cologno Monzese sono stati trovati pallet appena scaricati da camion stranieri. La maggior parte degli articoli, tutti made in China, non aveva alcuna tracciabilità. I titolari delle attività sono stati multati con sanzioni fino a 10mila euro e segnalati alla Camera di Commercio. Alcuni gestori hanno detto alla Guardia di Finanza di “non sapere” che i prodotti non erano a norma; ma la legge è chiara: la responsabilità è degli importatori.
Il tema della sicurezza degli addobbi torna ogni anno soprattutto nel periodo natalizio. L’Istituto Superiore di Sanità registra un aumento delle segnalazioni legate ad incidenti domestici causati da luci difettose o materiali tossici. Le autorità invitano sempre a “verificare la presenza dei marchi obbligatori e a diffidare dei prezzi troppo bassi”. La Guardia di Finanza sottolinea come molti oggetti sequestrati fossero fatti con plastiche non a norma o coloranti rischiosi: “Abbiamo trovato decorazioni che si sfaldavano al tocco – racconta un agente –, il rischio che i bambini ne ingeriscano pezzi è serio”.
Accanto ai controlli, la GdF ha lanciato una campagna informativa nelle scuole elementari della provincia di Milano, insieme alle associazioni dei consumatori. L’idea è far capire alle famiglie come scegliere gli addobbi natalizi in modo consapevole. “Spiegheremo ai bambini come riconoscere i prodotti sicuri”, anticipa il maresciallo Marco Villa. Da gennaio partiranno distribuzioni di volantini e incontri nelle scuole con i genitori.
Il colonnello Russo lo ribadisce chiaramente: “Serve un impegno comune – produttori, commercianti e consumatori – per evitare rischi inutili”. Nel frattempo gli addobbi sequestrati sono stati messi in un deposito giudiziario vicino Milano, in attesa delle analisi che inizieranno nei primi giorni del 2026. Solo allora si deciderà se distruggerli o recuperarne una parte.
Ma resta una domanda aperta: tra luci sfavillanti e offerte last minute sulle vetrine, quanto sanno davvero i consumatori dei rischi nascosti dietro lo shopping natalizio?
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