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Palermo rende omaggio a una vittima di femminicidio avvenuto 90 anni fa

Il 16 settembre 2023, Palermo si prepara a commemorare una delle pagine più oscure della sua storia: il femminicidio di Maria Concetta Zerilli, affettuosamente conosciuta come Cetti. Questo tragico evento, avvenuto nel 1935, è stato riscoperto solo recentemente grazie al lavoro del giornalista Salvo Palazzolo, che ha dedicato un intero libro a questa vicenda intitolato “L’amore in questa città”. La cerimonia di commemorazione avrà luogo davanti all’ingresso della facoltà di Giurisprudenza, in via Maqueda, il luogo stesso dove si consumò il delitto.

La storia di Cetti Zerilli

Cetti Zerilli era una giovane studentessa universitaria, piena di vita e sogni. Il 17 settembre 1935, il suo corpo fu ritrovato senza vita in un’armeria della coorte universitaria, oggi trasformata in archivio. La notizia della sua morte scosse profondamente la comunità palermitana, ma le indagini iniziali furono ostacolate da una fitta rete di misteri e di censure. La giovane, uccisa con tre colpi di pistola, fu trovata accanto al corpo di un uomo, vestito di camicia nera e stivaloni. Le prime ipotesi investigative parlarono di un omicidio-suicidio, ma il padre di Cetti non credette a questa versione, sostenendo che si trattasse di una messinscena per nascondere la verità.

La censura imposta dal regime fascista su questa vicenda impedì che la storia di Cetti venisse raccontata nei dettagli. Tuttavia, un giornalista del Giornale di Sicilia, Nino Marino, mantenne viva l’indagine, pur non pubblicando mai nulla su questo caso. Poco prima della sua morte, Marino raccontò la storia a un giovane collega, Aurelio Bruno, il quale mantenne il segreto fino a quando non lo svelò a Salvo Palazzolo qualche anno fa. Questo intreccio di silenzio e omertà ha fatto sì che la memoria di Cetti fosse quasi dimenticata per decenni.

L’importanza della commemorazione

L’iniziativa di commemorazione, organizzata dal Comitato educativo della VI Circoscrizione comunale, dall’Unione avvocatura siciliana (Uas) e dalle associazioni Imago e Laboratorio creativo Don Nino Mind Food, rappresenta un momento significativo non solo per ricordare Cetti, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della violenza di genere e del femminicidio, che purtroppo continuano a essere una piaga sociale in Italia e nel mondo. Gli organizzatori hanno sottolineato l’importanza di riconoscere e onorare non solo la memoria di Cetti, ma anche quella di tutte le donne vittime di violenza e abusi.

  1. Ribadire l’impegno contro la violenza: È fondamentale che la società civile e le istituzioni si uniscano in questa lotta.
  2. Mantenere viva la memoria: Le commemorazioni servono a non dimenticare le vittime e a promuovere un cambiamento sociale.
  3. Educare le nuove generazioni: È essenziale che i giovani comprendano l’importanza di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza.

Un simbolo di lotta contro il femminicidio

Il caso di Cetti Zerilli rappresenta non solo un dramma personale, ma un simbolo di una lotta più ampia contro il femminicidio e la violenza di genere. Negli ultimi anni, la società italiana ha iniziato a prendere coscienza di questi temi, con un aumento della sensibilizzazione e della mobilitazione sociale. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga, e iniziative come quella del 16 settembre a Palermo sono fondamentali per mantenere viva l’attenzione su queste problematiche.

La commemorazione di Cetti avrà un significato speciale anche per i giovani studenti, che potranno riflettere sull’importanza di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. La facoltà di Giurisprudenza, dove si terrà l’evento, è un luogo emblematico che simboleggia la lotta per i diritti e la giustizia. Attraverso la conoscenza e l’educazione, le nuove generazioni possono diventare agenti di cambiamento, contribuendo a costruire una società più giusta e inclusiva.

La cerimonia di deporre fiori per Cetti Zerilli non sarà solo un momento di tristezza, ma anche un’opportunità per rinnovare l’impegno collettivo nella lotta contro la violenza di genere, affinché la sua storia non venga più dimenticata e che il suo sacrificio possa contribuire a un cambiamento positivo nella nostra società.

Antonella Romano

Sono una redattrice innamorata della Sicilia, e in particolare della mia Palermo. Fin da piccola, ho respirato l'aria vibrante di questa terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Ogni vicolo di Palermo racconta storie antiche, e io non mi stanco mai di scoprirle e condividerle. Mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Palermo, dove ho approfondito il mio amore per la scrittura e la narrazione. Dopo gli studi, ho avuto l'opportunità di collaborare con diverse testate giornalistiche e riviste locali, scrivendo articoli che esplorano le meraviglie artistiche, culinarie e naturalistiche della nostra isola. La mia vera passione, tuttavia, è raccontare la vita quotidiana della Sicilia e i suoi abitanti straordinari. Cerco di portare i lettori in un viaggio virtuale tra mercati colorati, spiagge dorate e festival affollati, sperando di trasmettere l'unicità e la bellezza di questa terra. Quando non sono dietro alla tastiera, mi piace camminare lungo la costa, visitare i mercati locali e assaporare piatti tradizionali cucinati con amore. Ogni giorno in Sicilia offre l'opportunità di scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato, e non vedo l'ora di condividere queste esperienze con voi. Seguitemi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, esplorando insieme cultura, sapori e tradizioni che rendono questa terra davvero speciale. Grazie per essere qui e per la vostra curiosità. Spero che attraverso le mie parole possiate innamorarvi della Sicilia tanto quanto lo sono io!

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