Palermo celebra la diversità: un festival unico sulla biodiversità - ©ANSA Photo
Palermo, 5 novembre 2025 – Dal 8 novembre al 13 dicembre, Palermo si trasforma nel cuore pulsante del Festival della biodiversità. Una rassegna diffusa che toccherà alcuni dei luoghi più simbolici della città. L’iniziativa, promossa dall’Università di Palermo e dal Cnr, vuole far riflettere cittadini e visitatori sull’importanza della biodiversità, unendo ricerca, divulgazione e partecipazione diretta.
Il festival si snoda attraverso eventi in spazi storici e culturali: dall’Orto Botanico al Museo di zoologia Doderlein, passando per Villa Castelnuovo, il Museo geologico Gemmellaro, il Fondo Micciulla, il Parco della Favorita, l’Ecomuseo del Mare Memoria Viva e l’Istituto Zooprofilattico. Un percorso che, come ha spiegato il rettore Massimo Midiri, vuole “avvicinare il pubblico alla biodiversità, offrendo momenti concreti per incontrare la ricerca e chi la fa”.
Per Midiri, il festival è anche la sintesi di tre anni di studi legati al Pnrr. “Abbiamo pensato a un percorso che culminerà con l’inaugurazione del Gateway della biodiversità”, ha detto, sottolineando come questo spazio sia il frutto dell’esperienza di oltre seicento ricercatori.
Il cuore dell’evento sarà l’apertura, in via Archirafi, del nuovo Biodiversity Gateway. Un edificio accanto all’Orto Botanico e agli storici istituti scientifici del primo Novecento. Qui chiunque potrà approfondire la biodiversità attraverso mostre, laboratori e incontri con esperti.
“Il Gateway – ha aggiunto Midiri – vuole essere un punto di incontro tra università e imprese. L’obiettivo è dare spazio a nuove start-up innovative e creare un circuito che unisca ricerca, formazione e sviluppo economico”. Un progetto che l’ateneo porta avanti da tempo, ora con una struttura più solida e visibile.
Il programma, realizzato con la fondazione Le Vie dei Tesori, prevede appuntamenti per ogni tipo di pubblico. Oltre a esposizioni e laboratori, ci saranno esperienze immersive per scoprire la ricchezza degli ecosistemi locali. Gli organizzatori hanno scelto di valorizzare sia i grandi poli scientifici sia posti meno conosciuti, come il Fondo Micciulla o l’Ecomuseo del Mare, per raccontare la biodiversità in città e lungo la costa.
“Vogliamo coinvolgere scuole, famiglie e cittadini di tutte le età”, ha spiegato uno dei ricercatori. “La biodiversità non è solo scienza, ma fa parte della vita di tutti i giorni”.
Il festival arriva in un momento in cui la biodiversità è al centro dell’agenda mondiale. Secondo l’Ispra, in Sicilia si trovano oltre il 50% delle specie vegetali italiane. Una ricchezza enorme, ma minacciata dai cambiamenti climatici e dalle attività umane.
“Solo conoscendo questo patrimonio potremo difenderlo”, ha ricordato il direttore del Cnr Sicilia. Il festival vuole anche far riflettere sulle sfide che ci aspettano: dalla tutela degli habitat alla promozione di pratiche sostenibili, fino all’uso di nuove tecnologie per l’ambiente.
Così Palermo diventa un laboratorio a cielo aperto. Gli organizzatori sperano che l’evento lasci un segno duraturo nella comunità. “Non è solo una serie di eventi – ha concluso Midiri – ma un modo per costruire una cultura della biodiversità, coinvolgendo università, imprese e cittadini”.
Appuntamento quindi dall’8 novembre al 13 dicembre: la città apre le porte a ricercatori, studenti e semplici curiosi per un mese dedicato alla scoperta della biodiversità. Un’occasione per guardare con occhi nuovi il territorio e le sue infinite connessioni naturali.
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