Oltre 70 scrittrici protagoniste al festival inQuiete: da Ali Farah a Campo - ©ANSA Photo
Roma si prepara ad accogliere la nona edizione del festival inQuiete, un evento dedicato alla celebrazione delle scrittrici e delle loro opere, che si svolgerà dal 7 al 12 ottobre presso il Cinema Avorio e la Libreria Tuba. Quest’anno, il festival metterà in luce oltre 70 autrici, tra cui nomi di spicco come Ubah Cristina Ali Farah, Livia Apa, Elisabeth Asbrink, Viola Ardone, Annalena Benini, e Rossana Campo. Queste scrittrici, provenienti da diverse esperienze e background, si riuniranno per discutere temi letterari e sociali di grande rilevanza.
Il festival inQuiete è diventato, nel corso degli anni, un punto di riferimento per la cultura femminista in Italia, creando uno spazio di confronto e dialogo. Le organizzatrici, Barbara Leda Kenny, Francesca Mancini, Barbara Piccolo e Maddalena Vianello, affermano che “da dieci anni inQuiete è un luogo politico e collettivo, dove il pensiero femminista si costruisce nella pratica, nell’ascolto e nel conflitto”. Questo approccio ha permesso di affrontare questioni cruciali come:
Utilizzando la letteratura come strumento per dare voce a esperienze e storie spesso trascurate, il festival si propone di esplorare nuove prospettive.
Quest’edizione del festival si distingue per la presenza di numerose autrici internazionali, che contribuiranno a immaginare nuovi spazi condivisi e mondi possibili. Tra le scrittrici italiane e internazionali che prenderanno parte al festival ci sono Vincenza Alfano, Paolina Baruchello, Silvia Bre, Maria Rosa Cutrufelli, Concita De Gregorio e molte altre. La varietà di voci rappresentate promette di arricchire il dibattito e di offrire prospettive diverse su questioni di genere, cultura e società.
Uno degli elementi chiave di inQuiete è il format “Ritratti di Signora”, dedicato a grandi scrittrici del passato. Questo segmento del festival permette di riflettere su figure storiche che hanno segnato la letteratura e il pensiero femminista, creando un ponte tra passato e presente. Non mancheranno eventi dedicati alla poesia, agli esordi e a un nuovo format chiamato “strumenti”, focalizzato sui saperi del femminismo e sulle discussioni più attuali.
Per prepararsi all’evento, ci saranno due anteprime che anticiperanno le giornate del festival. La prima si terrà domenica 28 settembre durante il Festival Multi, dove si discuterà del femminismo dei dati. L’incontro, con la partecipazione di Donata Columbro, autrice del libro “Perché contare i femminicidi è un atto politico” (Feltrinelli), sarà un’opportunità per esplorare come i dati possano influenzare e promuovere il dibattito sul femminicidio e la violenza di genere.
La seconda anteprima avrà luogo lunedì 29 settembre presso la libreria Spazio Sette, con la presenza della giornalista argentina Leila Guerriero. Guerriero presenterà il suo libro “La chiamata”, un racconto toccante della vita di Silvia Labayru, una donna che ha vissuto l’orrore della dittatura di Videla in Argentina. Attraverso il dialogo con la scrittrice Veronica Raimo, il pubblico avrà l’occasione di riflettere su temi di resistenza e resilienza in contesti di oppressione.
Nel corso della settimana del festival, si susseguiranno una serie di incontri e workshop, coprendo una vasta gamma di argomenti. Le autrici discuteranno delle loro opere, dei processi creativi e delle sfide affrontate nel mondo della letteratura. Ogni incontro offrirà un’opportunità unica di interazione con il pubblico, incoraggiando domande e dibattiti su temi che spaziano dalla narrativa alla poesia, dall’autobiografia alla saggistica.
L’atmosfera di inQuiete è caratterizzata da un forte senso di comunità, dove il dialogo è al centro di ogni attività. Le organizzatrici hanno sottolineato l’importanza di creare uno spazio sicuro in cui le donne possano esprimersi liberamente, condividere le proprie esperienze e costruire reti di supporto reciproco. Attraverso il festival, si mira non solo a promuovere la letteratura femminile, ma anche a rafforzare il movimento femminista e a incoraggiare la partecipazione attiva delle donne nella cultura e nella società.
Con oltre dieci anni di storia, inQuiete ha saputo evolversi e adattarsi alle trasformazioni della società, rimanendo un faro di speranza e ispirazione per tutte le donne che aspirano a far sentire la propria voce. La nona edizione del festival promette di essere un evento indimenticabile, ricco di incontri stimolanti e opportunità di riflessione su temi di grande attualità. Con il supporto di un pubblico sempre più vasto e appassionato, inQuiete continua a dimostrare che le parole possono essere un potente strumento di cambiamento.
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