Roma, 6 dicembre 2025 – Ieri sera la facciata del Palazzo delle Esposizioni si è accesa con le parole di una scrittrice e i disegni dei bambini, attirando decine di famiglie e curiosi in via Nazionale, poco dopo le 18. L’evento, nato per unire letteratura e creatività infantile usando le nuove tecnologie, è parte del calendario natalizio della Capitale. Gli organizzatori spiegano che l’intento è “dare voce ai più piccoli, intrecciando la loro fantasia con le riflessioni degli autori”.
Le proiezioni sono partite quando ormai a Roma era calata la sera, trasformando le colonne bianche dell’edificio in una tela luminosa. Una frase della scrittrice Viola Ardone, “Non si cresce mai davvero, si cambia soltanto forma”, ha aperto la sequenza. Poi si sono susseguiti i disegni realizzati dai bambini delle scuole elementari del II Municipio: farfalle dai colori vivaci, case con i tetti storti e perfino un albero di Natale con stelle dorate. Ogni immagine è rimasta visibile per qualche minuto, accompagnata dagli applausi dei più piccoli e dagli scatti dei genitori. “Volevamo che i ragazzi sentissero di poter lasciare un segno”, ha raccontato Chiara Malaspina, curatrice dell’iniziativa.
Alla base del videomapping c’è un progetto avviato a settembre nelle classi elementari. Gli insegnanti hanno chiesto agli alunni di disegnare ‘la loro idea di futuro’. Sono arrivati oltre 350 elaborati, selezionati da una giuria composta da illustratori e maestri. “Molti bambini hanno scelto di rappresentare la famiglia o la natura”, ha detto l’insegnante Laura Magrini, che ha coordinato il lavoro. “Altri hanno immaginato città con meno auto o animali che parlano. L’entusiasmo si sentiva anche durante le ore di disegno”. Non sono state coinvolte solo scuole pubbliche: anche l’associazione ‘Piccoli artisti’ ha partecipato con venti opere.
Ieri sera allo spettacolo c’erano molti genitori e nonni. Diversi si sono fermati a commentare le proiezioni: “È bello vedere la città che dà spazio ai bambini”, ha detto Sara Bernardi, madre di due gemelle di otto anni. In un angolo della piazza una nonna filmava con il telefono: “Mio nipote è emozionato, continua a chiedermi quando vedrà il suo disegno”. Tra la folla anche alcuni insegnanti si sono fatti notare. Marco Baldini, direttore del Palazzo delle Esposizioni, sottolinea il valore della scelta: “Unire le parole degli scrittori alle immagini dei più piccoli non è casuale. Le parole dei grandi aiutano a trasformare i sogni in immagini concrete. E così la città si ritrova in questo dialogo”.
Il videomapping – affidato alla società romana LuminaLab – ha usato sei proiettori laser e un sistema audio immersivo. Realizzare la sequenza digitale ha richiesto tre settimane di lavoro tra scansione dei disegni e montaggio delle animazioni. Matteo Valente, responsabile tecnico della produzione, racconta: “La sfida più grande è stata adattare i disegni ai rilievi della facciata. Dopo diversi tentativi siamo riusciti a mantenere intatta l’originalità dei bambini senza perdere qualità visiva”. Il risultato ha convinto anche gli operatori culturali presenti all’evento.
L’iniziativa potrebbe ripetersi ogni anno nel periodo natalizio. “Stiamo già lavorando per coinvolgere altre scuole e scrittori”, dice Chiara Malaspina verso le 20. L’amministrazione comunale segue con interesse il progetto: l’assessore alla cultura Ginevra Russo, presente all’inaugurazione, ha osservato che “la partecipazione dei bambini è la vera ricchezza della città”. In piazza restano ancora alcune famiglie; i più piccoli osservano qualche ultima proiezione mentre la facciata del palazzo si oscura lentamente. Un modo originale per celebrare l’infanzia e l’immaginazione in una Roma già proiettata verso il futuro.
Videomapping, bambini, scrittrice: la serata al Palazzo delle Esposizioni lascia un segno concreto nella città – una parentesi luminosa che ha dato voce ai sogni dei più giovani.
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