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Natale 2024: Festival di Luci, Installazioni e Videomapping dalla Puglia al Piemonte

Bari, 4 dicembre 2025 – Da Puglia a Piemonte, il Paese si illumina con installazioni artistiche, videomapping e festival sparsi un po’ ovunque. Un filo di luce attraversa città e borghi, portando nei centri storici spettacoli che si muovono tra arte e tecnologia. Le iniziative, diverse per stile e impatto, si moltiplicano da sud a nord, animando piazze, palazzi d’epoca e strade. E davanti agli occhi curiosi di chi ci vive o passa.

Luci d’artista: Torino e Lecce si accendono tra arte e tradizione

A Torino, dal 27 ottobre, la ventisettesima edizione di Luci d’Artista trasforma il centro con 25 installazioni luminose firmate da nomi come Luigi Mainolfi, Mario Airò e Marco Lodola. “Una tradizione che coinvolge scuole, quartieri e famiglie intere”, racconta Chiara Foglietta, assessora alla Cultura. E non sono solo i torinesi a guardare in alto: secondo Turismo Torino, il primo weekend di novembre ha fatto registrare più di 130mila presenze, con un +9% rispetto al 2024.

A Lecce, invece, dal 6 al 10 dicembre il barocco si intreccia alla luce digitale grazie al “Light Festival”: sulla facciata della Basilica di Santa Croce e in piazza Sant’Oronzo si susseguono disegni, animazioni e proiezioni 3D. Il direttore artistico Filippo Raffa spiega che i temi scelti – “memoria e sogno” – vogliono parlare anche ai più giovani. “Li vedi con gli smartphone alzati fino all’ultimo frame”, sorride.

Videomapping: le città diventano tele luminose

Il videomapping domina anche ad Asti. Ogni sera dalle 18.30 alle 23 il centro storico si trasforma con proiezioni su palazzi e chiese. L’iniziativa è partita il 30 novembre e racconta storie locali e vini piemontesi. “Un modo nuovo per raccontare chi siamo”, dice il sindaco Maurizio Rasero. Ma non è solo spettacolo: gli operatori turistici notano un ritorno concreto. Nei primi quindici giorni la Confcommercio segnala che il 92% delle camere nei bed&breakfast del centro è stato occupato.

Anche Bari si fa notare con i suoi giochi di luce. Dal 1° dicembre il Festival delle Luci illumina ogni sera Lungomare Nazario Sauro e piazza Ferrarese con installazioni temporanee firmate da collettivi internazionali. La novità di quest’anno? Un percorso immersivo nel Teatro Margherita dove proiezioni marine accompagnano i visitatori in un’esperienza multisensoriale. “È come entrare in un quadro che prende vita”, racconta Anna, studentessa di Architettura incontrata poco prima delle otto davanti all’ingresso.

Partecipazione popolare e turismo che coinvolge

Non solo grandi città: anche nei piccoli centri le luci animano le feste. A Monopoli le luminarie artistiche tracciano percorsi tra vicoli e portici antichi; a Cuneo, nel borgo di Borgo San Dalmazzo, dal 5 dicembre fino a Natale si tengono “microfestival diffusi” con concerti acustici e spettacoli luminosi ogni sera.

Il vero cuore resta la partecipazione delle comunità locali. L’Associazione dei Borghi Autentici d’Italia – che ha sostenuto molte di queste iniziative in Puglia e Piemonte – parla ormai di eventi non più “mordi e fuggi” ma vere esperienze condivise che creano nuove relazioni sociali. In molte zone sono state coinvolte le scuole per realizzare le installazioni: così gli studenti diventano parte viva della scena urbana. “C’è chi resta anche dopo la campanella”, osserva Caterina Lentini, dirigente scolastica nel Tarantino.

Oltre l’intrattenimento: effetti culturali ed economici

Le amministrazioni locali sottolineano come questi eventi abbiano un doppio effetto: culturale ed economico. “Abbiamo deciso di puntare su progetti che valorizzano gli spazi pubblici e favoriscono incontri reali”, spiega Vittoria Poggio, assessora al Turismo della Regione Piemonte. E i numeri danno ragione: uno studio del Politecnico di Torino pubblicato a ottobre stima ricadute fino a 4 milioni di euro per stagione grazie ai festival delle luci.

In queste serate fredde, mentre le città brillano nel buio, quello che conta davvero è la voglia di stare insieme sotto lo stesso cielo illuminato. In attesa del Natale, le luci raccontano storie vecchie e nuove. E capita ancora che qualcuno resti davvero incantato davanti a una proiezione o a un gioco di colori.

Stefania Palenca

Da sempre nutro una forte curiosità per le vicende passate e le tracce che hanno lasciato nel nostro presente. Ho scoperto presto che nulla racconta una storia meglio dei muri di un'antica cattedrale o delle pennellate su una tela impolverata. Mi sono laureata in Storia presso l'Università di Catania, un percorso accademico che mi ha permesso di immergermi nei racconti e nei segreti di questa meravigliosa isola. Durante gli studi, ho perfezionato le mie competenze con un master in Conservazione dei Beni Culturali, comprendendo ancor di più l'importanza di preservare queste ricchezze per le generazioni future. Attraverso i miei articoli, esploro non solo i grandi siti turistici, ma anche i piccoli gioielli meno conosciuti che celano storie straordinarie e avvincenti. Porto i lettori in un viaggio attraverso l'arte e l'architettura, dall'epoca greca a quella normanna, passando per i fasti del Barocco siciliano. Quando non sono impegnata nella ricerca o nella scrittura, mi piace camminare per le vie dei centri storici, partecipare a conferenze e visitare musei e gallerie d'arte. Credo fermamente che ogni pietra, ogni dipinto e ogni edificio abbia una storia da raccontare, ed è mio compito dare voce a queste storie. Vi invito a seguirmi nel mio viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo insieme le meraviglie artistiche e architettoniche che hanno modellato la nostra identità culturale

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