Napoleon di Ridley Scott, 8 curiosità da conoscere prima di vedere il film

Per l’uscita del nuovo kolossal firmato dal regista de Il Gladiatore, ecco alcune curiosità da non perdere prima di entrare in sala

Napoleon, il nuovo  biopic di Ridley Scott centrato sulla figura politica e militare francese è arrivato sul grande schermo il 23 novembre 2023, con la promessa di offrire uno sguardo spettacolare non tanto sulle epiche battaglie, quanto più sulle luce e sulle ombre personali e amorose che hanno caratterizzato una delle figure più carismatiche e controverse della storia moderna: Napoleone Bonaparte, interpretato da Joaquin Phoenix. Vanessa Kirby si distingue straordinariamente nel ruolo di Giuseppina, mentre Ridley Scott, da sempre affascinato dalle stelle, trasporta l’ascesa straordinaria dell’uomo proveniente dal nulla, che ha conquistato tutto, come sancito dallo slogan.  IIl regista ottantacinquenne, noto per riscrivere, modificare e alterare la storia, si prende la libertà di interpretare a suo modo Napoleone, con un approccio simile a quanto fatto in passato con opere come Le crociate e House of Gucci.

Mentre i fan scalpitano al pensiero dell’arrivo del sequel de Il Gladiatore previsto per il 22 novembre 2024, Ridley Scott, partendo dalla sceneggiatura di David Scarpa, ritorna a dirigere un kolossal storico con Napoleon. Il regista, che ha esordito nel 1977 con I Duellanti, ambientato proprio nell’anno dell’ascesa di Napoleone, si prepara a stupire e a fare parlare il pubblico con un nuovo dramma: scopriamo insieme tutte le curiosità da sapere su Napoleon prima di andare al cinema.

Napoleon: le curiosità tra cinema e storia

La storia d’amore tra Napoleone e Giuseppina

Oltre alle vicende belliche, Napoleon esplora gli intricati percorsi sentimentali di Napoleone Bonaparte, concentrandosi sulla tumultuosa relazione con Giuseppina, la donna che divenne imperatrice e che fu poi ripudiata a seguito di un adulterio. Ridley Scott ha dichiarato: «Napoleone è un uomo di cui sono sempre stato affascinato. È emerso dal nulla per governare tutto, conducendo nel contempo una guerra romantica con la moglie adultera Giuseppina. Ha conquistato il mondo per cercare di vincere il suo amore, e anche quando non ci è riuscito, ha conquistato il mondo per distruggerla e distruggere se stesso». Tuttavia, quanto nel film è storia e quanto invece è romanzo?

La storia tra Napoleone Bonaparte e Giuseppina fu un amore ambiguo e tormentato. I due si incontrano  quando lei aveva 32 anni e già due figli, il loro matrimonio di convenienza si trasformò in una storia d’amore inizialmente appassionata. Però, se con le sue continue lettere d’amore Napoleone la ricercava anche durante le sue spedizioni, Giuseppina si innamorò di un altro e lo tradì. La separazione nel 1810 non cancellò l’idea che lei fosse il suo primo e unico amore. La leggenda vuole che prima di morire, Napoleone abbia pronunciato tre parole: Giuseppina, Esercito, Francia.

Ridley Scott e Joaquin Phoenix

Passando dalla narrazione di un imperatore romano a quella di un novello imperatore francese, Ridley Scott si riunisce a Joaquin Phoenix quasi 25 anni dopo “Il Gladiatore” (2000), dove l’attore ha interpretato il ruolo scomodo di Commodo. In un’intervista a Empire, il regista ha svelato di aver riscritto la sceneggiatura di Napoleon, adattandola per meglio coinvolgere Phoenix e aiutarlo a incarnare la mentalità di Bonaparte: «Joaquin è quanto di più lontano dal convenzionale si possa immaginare. Non deliberatamente, ma per intuizione. Questo è ciò che lo fa funzionare. Ha reso Napoleone speciale facendo costantemente domande. Con Joaquin, abbiamo riscritto questo film in modo da farlo sentire a suo agio il più possibile. L’ho seguito perché ciò che ha detto era incredibilmente costruttivo e migliorativo».

Prima di Napoleon era Kitbag

Forse non tutti lo sapranno, ma il titolo originale del film sarebbe dovuto essere “Kitbag”, ispirato al detto “C’è una staffa nascosta di un generale nella valigia di ogni soldato”. In realtà, il termine  “Kitbag” si riferisce al tascapane, la borsa di tela originariamente utilizzata dai soldati per il pane. Tuttavia, l’espressione è stata abbandonata in favore di “Napoleon”, un titolo più diretto e riconoscibile, anche se meno originale, legato in modo più immediato all’argomento del film.

Vanessa Kirby non era la prima scelta

Nella scelta della “sua” Giuseppina, Ridley Scott non avrebbe subito alla magnetica Vanessa Kirby. Infatti, almeno all’inizio pare che il regista avesse voluto nel ruolo dell’imperatrice di Francia Jodie Comer, già diretta in “The Last Duel” (2021). Tuttavia, l’attrice ha dovuto rinunciare al ruolo di Giuseppina Bonaparte a causa di conflitti di programmazione. Pertanto,  Scoot ha poi selezionato Vanessa Kirby, emerse agli occhi del grande pubblico e della critica per il suo ruolo nella serie “The Crown”. Possiamo però dire che si è rivelato un “ripiego” vincente: su di lei si concentra l’attenzione per gli abiti creati da Janty Yates, la costumista di fiducia di Ridley Scott, particolarmente evidenti negli outfit dell’incoronazione.

Vanessa Kirby è Giuseppina in Napoleon
Vanessa Kirby è Giuseppina in Napoleon | IMDB @applestudios

Il sogno mai realizzato di Stanley Kubrick

Altra curiosità che desterà l’attenzione dei cinefili. Stanley Kubrick ha covato per molti anni l’idea di realizzare un film su Napoleone Bonaparte dopo il successo di “2001: Odissea nello Spazio” (1968). Nonostante l’approvazione iniziale della MGM, la mancanza di fondi e il fallimento di “Waterloo” di Sergei Bondarchuk nel 1970 fecero alla  naufragare il progetto di Kubrick.

La sua visione prevedeva un kolossal di circa  tre ore, che avrebbe raccontato  l’intera vita di Napoleone, con una ricerca monumentale che coinvolse 500 libri e 15 mila fotografie di possibili location. Nonostante gli sforzi, il film non vide mai la luce a causa del clima sfavorevole al botteghino per le epiche storiche cinematografiche. Il sogno mai realizzato di uno dei più grandi registi della storia è stato rivelato nel 2018 all’interno del libro “Stanley Kubrick’s Napoleon. The greatest movie never made” di Taschen. Infatti, lo scrittore ha mostrarsi il materiale originale del progetto, comprese lettere, studi sui costumi e il copione integrale di Kubrick, offrendo un’immersione nella grandiosità mai realizzata del suo ambizioso progetto.

Le imprese di Napoleone lontano dalla battaglia

Oltre alle celebri spedizioni militari, Napoleone Bonaparte è ricordato per due particolari  scoperte. La prima è la Stele di Rosetta, una tavoletta di granodiorite contenente testi in geroglifici accanto alla loro traduzione in greco, che si rivolge la chiave di volta per  la comprensione della civiltà egizia. La seconda, benché non diretta da lui, fu la scoperta del metodo di conservazione del cibo in scatola durante le spedizioni militari, grazie all’intuizione di Nicolas Appert, un giovane chef che vinse una gara indetta da Napoleone nel campo base per trovare un modo efficace di preservare il cibo.

Tra le sue più rilevanti conquiste storiche, spicca l’istituzione del Codice Civile Francese, noto anche come Codice Napoleonico, promulgato nel 1804. Si tratta di un punto di svolta nel sistema legale francese, influenzando positivamente numerosi altri sistemi giuridici in Europa e nel mondo. Caratterizzato dalla razionalizzazione e codificazione del diritto civile, il Codice Napoleonico introdusse principi di divisione ereditaria per garantire una più equa distribuzione delle proprietà tra i discendenti di una famiglia. Tuttavia, mantenne alcune dinamiche patriarcali, sottolineando la sottomissione della donna all’uomo. Il codice affrontò anche tematiche quali il matrimonio e il divorzio, riconoscendolo legittimo quando entrambe le parti erano d’accordo, e istituì i licei statali, riservati inizialmente ai giovani di buona famiglia.

Napoleone: tra uomo e leggenda

Ma veniamo all’uomo (vero) dietro la leggenda. Napoleone Bonaparte non è esattamente noto per la sua cordialità; anzi, molti lo descrivono come altezzoso, superstizioso e con una certa paura verso i gatti, oltre che estremamente diffidenti verso gli italiani. Tuttavia, secondo la storica Katharine MacDonogh, la sua presunta fobia dei gatti potrebbe non essere stata reale. Un tratto certo del suo carattere, invece, era la sua tendenza a dare pizzicotti, gesto che faceva quando era di buon umore, come raccontato dal capo maggiordomo Louis Constant Wairy. Un particolare abitudine era pizzicare la punta delle orecchie e dei nasi degli amici e delle persone care, un gesto giocoso ma non sempre ben accolto da tutti.

Inoltre, La “leggenda” sulla sua presunta bassa statura è stata in parte alimentata dagli inglesi per danneggiarne la reputazione nei campi di battaglia, ma con i suoi 1,68 cm, Napoleone aveva di fatto di statura media per l’epoca.

Gli altri Napoleone

Joaquin Phoenix non è il primo ad aver interpretato Napoleone Bonaparte. Attori come Charles Boyer, Renato Rascel, Marlon Brando, Pierre Mondy, Rod Steiger, Ian Holm e Daniel Auteuil hanno già indossato i panni dell’imperatore francese rispettivamente in Maria Walewska (1937), Napoleone (1951), Désirée (1954), La battaglia di Austerlitz (1960), Waterloo (1970), Napoleone e le donne (1974), I vestiti nuovi dell’imperatore (2001) e N (Io e Napoleone) (2006).

Il nuovo film di Ridley Scott: trama e polemica

Come abbiamo sottolineato, Napoleon è tutto incentrato sull’irrefrenabile ascesa di Napoleone Bonaparte al potere, focalizzandosi sulla sua tumultuosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina.  Attraverso avvincenti sequenze di combattimento , lo spettatore sarà coinvolto nelle visionarie tattiche militari e politiche del leader francese. Nel ricco cast, oltre ai protagonisti Joaquin Phoenix, figurano Ludivine Sagnier (Theresa Cabarrus), Ben Miles (Coulancourt), Tahar Rahim (Paul Barras), Catherine Walker (Maria Antonietta), Youssef Kerkour (Generale Davout), Paul Rhys (Talleyrand) e Matthew Needham (Lucien Bonaparte).

Sin dal primo trailer, uscito l’estate scorsa, alcune sequenze di Napoleon hanno subito suscitato critiche per presunte incongruenze storiche, come il ritratto di Maria Antonietta e la sua esecuzione, evento in cui Napoleone non fu presente, e l’eclatante “bombardamento” alle Piramidi. Anche le prime recensioni post-proiezione hanno suscitato ulteriori critiche, soprattutto in Francia, dove il film è stato ridimensionato a una sorta di love story eccessivamente romanzata tra Napoleone e Giuseppina. Sicuramente, la concezione di Napoleone offerta da Ridley Scott si discosta molto dalla sua biografia. Contrariamente a quanto narrato dal film, Bonaparte non proveniva dal nulla, ma era figlio di un nobile, seppur decaduto. Il suo divorzio da Giuseppina non fu il dramma sentimentale dipinto dal regista, in quanto la deposta imperatrice riuscì mantenere ampi privilegi e ricchezze, rimanendo al centro della vita di Napoleone, nonostante i tradimenti reciproci.

Dal canto suo, per rispondere alle polemiche dei più accaniti storiografi della critica cinematografica, Ridley Scott ha dichiarato duramente al Sunday Times: “Ogni evento storico viene riportato da una miriade di voci distinte. Napoleone muore, poi dieci anni dopo qualcuno scrive un libro. Poi qualcuno prende quel libro e ne scrive un altro e così via. Già in passato ho avuto qualche problema con gli storici e la mia domanda è sempre ‘Scusa amico, ma tu eri presente? No. Beh, allora chiudi quella cavolo di bocca’”. Insomma, nessuno tocchi – o sparli – del kolossal di Scott: la sua è una vera e propria licenza cinematografica declinata all’elogio della grandezza.

 

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