Palermo, 26 novembre 2025 – Sono **190 fotografie** a prendere vita da oggi nelle sale di **Palazzo Reale** a Palermo. Una mostra che, attraverso immagini selezionate, racconta pezzi di storia e di identità siciliana. L’esposizione, visitabile fino al 15 marzo prossimo, è stata inaugurata questa mattina alle 11 alla presenza delle autorità locali e di un pubblico variegato, tra appassionati e semplici curiosi. L’obiettivo? Ripercorrere la memoria collettiva dell’isola con un viaggio visivo che mette in primo piano uomini, paesaggi e momenti chiave del Novecento e dei tempi più recenti.
## Oltre un secolo di immagini: la Sicilia tra memoria e presente
Gli organizzatori, la Fondazione Federico II insieme all’Assemblea Regionale Siciliana, hanno diviso le **fotografie** in quattro sezioni tematiche. Dai volti delle tradizioni contadine alle scene di città, passando per i cambiamenti sociali e gli eventi che hanno segnato Palermo e tutta la Sicilia. C’è chi si ferma a guardare uno scatto in bianco e nero del mercato del Capo nel 1954; altri preferiscono i colori vivaci degli anni Ottanta, quando le manifestazioni studentesche riempivano via Maqueda.
Molte foto provengono dagli archivi storici locali, soprattutto da quello del fotografo palermitano **Letizia Battaglia**, presente con una selezione dei suoi scatti più forti. “Volevamo mettere insieme un mosaico il più possibile fedele alla realtà siciliana”, ha detto il curatore **Giuseppe Lo Porto** durante la breve presentazione all’ingresso della sala degli Armigeri. Non mancano immagini recenti: dalla pandemia alle manifestazioni antimafia, fino alle feste religiose degli ultimi anni.
## Un racconto per immagini nel cuore di Palermo
Quello che colpisce i visitatori – molti arrivati fin dalle prime ore del mattino – è soprattutto la varietà di sguardi mostrata dalla mostra: uomini e donne comuni, bambini, anziani, ma anche scene di vita politica o cronaca nera. C’è spazio per fotografie emblematiche (la processione di Santa Rosalia del ’72, il maxiprocesso) ma anche per dettagli minimi: una targa arrugginita o un caffè preso al banco. “Sembra di sfogliare l’album di famiglia della città”, commenta Anna, studentessa universitaria rimasta colpita da uno scatto del porto in controluce.
**Palazzo Reale**, scelto come cornice dell’esposizione, ospita le foto in un percorso che alterna sale luminose a corridoi più intimi. “Abbiamo cercato di rispettare sia la sequenza cronologica sia il valore emotivo delle immagini”, aggiunge Lo Porto, spiegando che ogni fotografia è accompagnata da una breve scheda informativa e da citazioni tratte da vecchie cronache.
## Iniziative collaterali: visite guidate e incontri con gli autori
Oltre alla mostra principale, nel calendario sono previsti diversi **incontri pubblici** con fotografi e studiosi dell’immagine. Nei prossimi giorni arriveranno anche alcune classi delle scuole superiori della città per visite guidate e laboratori didattici. La Fondazione Federico II conferma che l’ingresso è gratuito per gli under 18 e ridotto per universitari e over 65.
Durante l’inaugurazione, la presidente della Fondazione **Patrizia Monterosso** ha sottolineato il valore sociale dell’iniziativa: “Attraverso queste fotografie possiamo capire come siamo cambiati e cosa ci tiene ancora insieme”. Parole riprese anche dal presidente dell’ARS Gaetano Galvagno che ha ricordato “l’importanza della memoria nella costruzione della cittadinanza attiva”.
## Orari e informazioni pratiche
La mostra resterà aperta fino al 15 marzo 2026 (chiusa il lunedì), dalle 9 alle 17. L’ingresso è da Piazza del Parlamento. Nei primi giorni si prevede un flusso intenso: già stamattina i visitatori erano oltre duecento secondo i dati della biglietteria. Sono previste anche aperture serali straordinarie nei weekend di dicembre.
Per informazioni aggiornate su orari, prenotazioni e attività extra si può consultare il sito della Fondazione Federico II o contattare la segreteria organizzativa dentro Palazzo Reale.
In un momento in cui Palermo sembra interrogarsi su identità e futuro, questa mostra offre uno spazio dove fermarsi a guardare – tra luci e ombre – il volto sempre cambiato della città e dell’intera Sicilia.