Saint-Tropez, 29 dicembre 2025 – Brigitte Bardot, vera icona del cinema francese, si è spenta a 91 anni nella sua amata villa “La Madrague”, a due passi dal mare di Saint-Tropez. Dopo due recenti ricoveri per problemi respiratori, l’attrice è morta circondata dai suoi animali e dai collaboratori di sempre, nella casa dove aveva deciso di vivere gli ultimi decenni. Un rifugio che custodiva gelosamente, quasi fuori dal tempo, mentre fuori la notizia della sua scomparsa correva da Parigi fino al resto del mondo.
Brigitte Bardot e il legame con La Madrague
A metà mattina i media francesi hanno confermato la morte della diva. La villa La Madrague, a Saint-Tropez, era il suo porto sicuro fin dagli anni Sessanta: un luogo noto ai fan ma praticamente off limits, nascosto tra pini marittimi e alte siepi. Qui, con vista sul Mediterraneo, Bardot aveva costruito il suo mondo lontano dai riflettori e dal chiacchiericcio parigino. Un posto dove, come ripeteva spesso agli amici più cari, “gli animali vengono prima degli uomini”.
Per chi la conosceva davvero, la Bardot non era più da tempo quella ragazza di “Et Dieu… créa la femme”, il film del 1956 che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Da anni si dedicava quasi solo alla difesa degli animali, un impegno diventato una vera missione personale grazie alla sua Fondation Brigitte Bardot. “Qui sto bene, qui nessuno mi disturba”, diceva spesso parlando della calma e del ritmo lento di Saint-Tropez.
Gli ultimi mesi e la riservatezza
Negli ultimi mesi le condizioni di salute di Brigitte Bardot erano peggiorate. Due i ricoveri in ospedale tra ottobre e dicembre per problemi respiratori cronici. Eppure, chi le stava vicino fino all’ultimo – una piccola cerchia di collaboratori storici – racconta che non voleva mai stare lontana dai suoi cani e cavalli. Nei momenti più difficili chiedeva sempre di tornare a casa appena possibile. Solo pochi medici fidati sono entrati nella villa nelle settimane finali.
I giornalisti delle testate locali parlano di una Bardot “sempre lucida”, anche se provata nel fisico. Il marito Bernard d’Ormale, compagno da anni nella gestione della fondazione e delle attività benefiche, ha detto oggi ai cronisti appostati davanti all’ingresso: “Ha vissuto una vita fuori dall’ordinario, ma negli ultimi tempi cercava soprattutto pace”. Le esequie si terranno nei prossimi giorni in forma privata, come richiesto dalla stessa Bardot nel testamento.
Il segno lasciato nel cinema e nell’attivismo
L’addio a Brigitte Bardot chiude un capitolo importante del cinema europeo. Volto simbolo della Nouvelle Vague e musa di registi come Roger Vadim e Jean-Luc Godard, l’attrice è stata un’icona anche per chi non l’ha mai vista sul grande schermo. L’impatto sulla cultura popolare resta enorme: solo in Francia oltre 40 milioni di spettatori hanno visto i suoi film più noti come “Il disprezzo” e “La verità”.
Ma più che per le luci della ribalta, negli ultimi quarant’anni Bardot è stata nota soprattutto per il suo impegno animalista. La fondazione creata nel 1986 porta avanti centinaia di progetti in Francia, Italia e Africa. “Ha cambiato per sempre il modo in cui si guardano gli animali in Europa”, ha detto Anne-Claire Chauvancy, portavoce dell’associazione. I social network francesi sono stati invasi da messaggi di cordoglio; tanti ricordano le sue battaglie contro le pellicce e la macellazione rituale.
Un addio raccolto fra ricordi privati e memoria pubblica
Questa mattina davanti a La Madrague c’era silenzio. Solo qualche curioso, un paio di fotografi locali e qualche turista distratto si sono fermati davanti al cancello chiuso. Dall’interno non è uscita nessuna dichiarazione ufficiale; l’annuncio è arrivato solo tramite il marito e gli amici più stretti. In paese la gente si scambia ricordi a bassa voce – c’è chi racconta di averla vista passeggiare al porto anche d’inverno, chi ricorda il suo sorriso amaro quando parlava della fama passata.
Il comune di Saint-Tropez ha fatto sapere che nei prossimi giorni aprirà un libro delle condoglianze presso la mairie. Per molti questa scomparsa non è solo quella di una leggenda del cinema, ma anche della fine di uno stile di vita ormai raro: solitario, appartato e legato profondamente ai propri valori. Come ha detto un anziano vicino intervistato oggi pomeriggio: “Da queste parti la chiamavamo solo Brigitte. Era una di noi”.





