La Milano Men’s Fashion Week è pronta a prendere il via, portando con sé una ventata di novità e tradizione nel mondo della moda maschile. Da domani, 20 giugno, fino al 24 dello stesso mese, la capitale della moda italiana ospiterà una serie di eventi che promettono di catturare l’attenzione di esperti del settore, appassionati e media. In questa edizione, dedicata alla primavera-estate 2026, il calendario è ricco di appuntamenti, ma non senza note dolenti, a partire dalle assenze di alcuni dei nomi più iconici del panorama fashion.
Un calendario ricco di eventi
Con 81 appuntamenti in programma, suddivisi tra 20 show (di cui 15 dal vivo), 41 presentazioni e 17 eventi, Milano si conferma come un palcoscenico cruciale per il fashion system. Tra i nomi più attesi figurano colossi come Giorgio Armani, Prada e Dolce&Gabbana. Tuttavia, l’assenza di marchi storici come Gucci, Zegna e Fendi solleva interrogativi sul futuro e sulla direzione che la moda maschile sta prendendo.
Le assenze e le nuove tendenze
Le assenze non sono solo il risultato di decisioni individuali dei brand, ma anche di cambiamenti significativi nella direzione creativa di diverse maison. La scelta di presentare le collezioni in altre location, come nel caso di Zegna che ha recentemente optato per Dubai, segna un trend che potrebbe influenzare le future edizioni delle settimane della moda. Inoltre, l’emergere di sfilate co-ed, in cui le collezioni uomo e donna vengono presentate insieme, sta diventando una pratica sempre più comune, offrendo un’opportunità di risparmio significativo per le aziende.
I nuovi talenti emergenti
A fare notizia sono anche i debutti di alcuni marchi emergenti che si affacciano sulla scena milanese. Tra questi, Fiorucci, Paul Smith e Setchu, vincitore del LVMH Prize e del Camera Moda Fashion Trust Grant nel 2023, porteranno freschezza e innovazione al calendario della settimana della moda. Setchu, in particolare, ha attirato l’attenzione per il suo approccio audace e contemporaneo, che riflette una nuova generazione di designer pronti a sfidare le convenzioni. Anche Qasimi, un brand mediorientale con sede a Londra fondato dalla principessa araba Hoor Al Qasimi, aggiunge un ulteriore strato di interesse, grazie alla sua influenza nel campo dell’arte contemporanea e del design.
La crisi del lusso e l’impatto economico
Un altro aspetto da sottolineare è la crisi del lusso, che ha colpito il settore con un calo del 3,8% nel primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo fenomeno non solo ha influenzato le decisioni dei brand riguardo alla loro partecipazione alla Fashion Week, ma ha anche portato a riflessioni più ampie sul futuro del settore e sulla necessità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione.
Nonostante le sfide, le Settimane della Moda rimangono un asset strategico per la Regione Lombardia. Grazie alla loro capacità di generare un indotto significativo, si stima che queste manifestazioni possano contribuire, nel complesso, a mezzo miliardo di euro per il territorio. Nel 2025, la sola Fashion Week donna ha generato circa 185 milioni di euro di indotto turistico, con un incremento del 2,3% rispetto all’anno precedente. La Fashion Week uomo, insieme a quella donna di febbraio, ha contribuito nel 2024 a un indotto complessivo stimato in 396 milioni di euro, dimostrando così l’importanza di questi eventi per l’economia locale.
In un contesto di sfide e opportunità, Milano continua a essere un punto di riferimento per la moda maschile. La combinazione di tradizione e innovazione, insieme alla presenza di marchi affermati e nuovi talenti, fa della Milano Men’s Fashion Week un evento imperdibile per tutti gli appassionati del settore. Le strade e i palazzi della città si preparano ad accogliere un pubblico internazionale, pronto a scoprire le ultime tendenze, gli stili emergenti e le storie dietro i brand.
Con il mondo della moda in rapida evoluzione e una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’inclusività, la Milano Men’s Fashion Week rappresenta non solo un’opportunità per i designer di esprimere la propria creatività, ma anche un momento di riflessione su come il settore possa adattarsi a un futuro sempre più dinamico e interconnesso. La scena è pronta, le luci si accendono, e Milano si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della moda maschile.