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Messina, demolizioni finali in baraccopoli: partito il risanamento accelerato su impulso Schifani

Palermo, 24 dicembre 2025 – Il sub commissario della Regione Siciliana, Giovanni Rinaldi, ha annunciato oggi che il risanamento delle finanze pubbliche dell’isola sta accelerando con decisione, grazie a un impulso diretto del presidente Renato Schifani. Una dichiarazione che arriva in un momento delicato per l’amministrazione regionale, sotto pressione per rispettare le richieste di Bruxelles e ridurre il debito accumulato negli anni. L’annuncio è stato fatto al termine di una riunione operativa tenuta questa mattina a Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione. Alla presenza degli assessori competenti, sono stati illustrati i risultati più importanti ottenuti negli ultimi mesi.

Schifani guida la svolta sui conti regionali

Secondo Rinaldi, la nuova linea di gestione nasce da un’intesa tra la giunta e la struttura commissariale. “Abbiamo messo al primo posto il rientro del disavanzo”, ha detto il sub commissario. “Abbiamo adottato misure per contenere la spesa e recuperare entrate”. Il tutto è partito “su richiesta del presidente Schifani”, che negli ultimi consigli di giunta ha chiesto – parole sue – “un ritmo serrato e risultati concreti già prima della fine dell’anno”.

Tra le azioni adottate ci sono il blocco delle nuove assunzioni, la revisione delle convenzioni con società esterne e una razionalizzazione della spesa sanitaria. Misure coordinate che, secondo la relazione presentata oggi, hanno già consentito di ridurre il disavanzo corrente di circa 150 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Controlli più severi e investimenti mirati

Il sub commissario ha anche sottolineato il rafforzamento dei controlli interni. “Stiamo lavorando – ha spiegato Rinaldi – a un sistema più rapido per verificare gli impegni di spesa e a strumenti per segnalare subito eventuali anomalie”. In pratica: i principali capitoli di bilancio, dalla sanità ai trasporti, saranno sottoposti a controlli a campione ogni tre mesi. Così, dicono da Palazzo d’Orléans, si punta a evitare “spese fuori controllo o decisioni affrettate”.

Al tempo stesso, Rinaldi ribadisce: “Non abbiamo bloccato gli investimenti essenziali”. I fondi europei e quelli statali vengono indirizzati verso settori strategici come scuole, reti idriche e digitalizzazione dei servizi pubblici. “Non si tratta solo di tagliare qua e là”, precisa. “Stiamo rivedendo con attenzione le priorità”.

Sindacati sul chi va là: il nodo del personale

Se dal governo regionale arriva l’ok all’efficienza, i sindacati restano cauti sulla nuova fase dei conti. Per Ignazio Arena, segretario regionale della Cgil, “il risanamento non può pesare su lavoratori pubblici e servizi”. I sindacati chiedono un confronto stabile con la giunta e garanzie sulle stabilizzazioni dei precari: un tema ancora aperto in vista della legge di bilancio regionale.

Il sub commissario rassicura: “Nessun taglio indiscriminato al personale”, solo una verifica sui ruoli non necessari. Ma il clima resta teso: al termine della riunione alcuni delegati Usb hanno protestato davanti alla Presidenza chiedendo più chiarezza sulle scelte future.

Debito storico: una montagna da scalare

Resta sempre aperto il problema del debito storico: secondo le ultime cifre della Ragioneria generale della Regione Siciliana sfiora i 6 miliardi di euro. Un peso enorme che limita le mosse dell’ente. La prossima tappa cruciale sarà la presentazione del piano triennale di rientro, prevista per gennaio. Da quel documento dipenderà anche il giudizio finale del Ministero dell’Economia e della Corte dei Conti.

Nel frattempo Schifani – fanno sapere dalla sua squadra – seguirà passo dopo passo ogni fase della nuova strategia. “L’obiettivo è riportare la Sicilia su parametri sostenibili”, spiegano dalla presidenza. Niente trionfalismi: solo un appello alla responsabilità condivisa tra istituzioni e cittadini. La strada è ancora lunga ma, come racconta una funzionaria all’uscita dalla riunione: “Solo ora si vedono i primi segnali concreti”.

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