Negli ultimi dieci anni, il dibattito pubblico in Italia riguardo a diversità e inclusione ha subito una notevole intensificazione, contribuendo in modo significativo a modificare l’immaginario collettivo. Questa evoluzione è stata in parte alimentata da eventi di cronaca drammatici, come i tragici femminicidi di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, che hanno colpito profondamente l’opinione pubblica. Secondo il Diversity Media Research Report 2025, presentato dalla Fondazione Diversity con il supporto di H&M presso l’Associazione Stampa Estera in Italia, il 38% degli intervistati ha indicato questi eventi come fattori scatenanti di una maggiore consapevolezza riguardo a temi sociali e inclusivi.
La ricerca ha anche messo in luce come le guerre in Ucraina e a Gaza, insieme all’emergenza migranti, abbiano contribuito a mantenere alta l’attenzione su questi temi. Questa crescente consapevolezza è stata ulteriormente amplificata dall’influenza dei media, in particolare grazie a film, serie e programmi televisivi. Titoli come “C’è ancora domani” e “Gomorra”, così come eventi come le Paralimpiadi e programmi di approfondimento come “Propaganda Live”, hanno avuto un ruolo fondamentale nel sensibilizzare l’opinione pubblica.
La consapevolezza sociale cresce
Il rapporto ha segnalato che il 62% della popolazione ritiene che ci sia una maggiore attenzione verso i temi sociali e inclusivi rispetto a dieci anni fa. Inoltre, il 58% degli intervistati ha affermato di essere più consapevole riguardo a tali questioni. Questo incremento di consapevolezza è particolarmente evidente tra i giovani, dove il 66% si sente più informato e consapevole. Le donne e coloro che hanno avuto maggiore esposizione a contenuti informativi e a film e serie TV mostrano percentuali ancora più elevate, evidenziando una correlazione tra il consumo di media e la sensibilità verso questioni di genere, etnia, disabilità e identità LGBTQ+.
L’impatto dei media mainstream
I media mainstream hanno dimostrato di avere un impatto significativo nel plasmare una cultura dell’inclusione. Tra i fattori che hanno stimolato la riflessione, spiccano i fatti di cronaca (56%) e il dibattito politico-culturale (47%). In questo contesto, cinema e televisione si sono rivelati strumenti potentissimi, soprattutto per il pubblico giovane. I film e le serie TV hanno superato altri mezzi, come le relazioni personali e i libri, in termini di capacità di generare discussione e riflessione.
Film e serie più influenti
- C’è ancora domani – 19% degli intervistati lo ha citato come fonte di riflessione.
- Bohemian Rhapsody – 15%, ha trattato la rappresentazione dell’identità LGBTQ+.
- Perfetti sconosciuti – 13%, ha messo in discussione relazioni e pregiudizi.
Le serie TV hanno anch’esse avuto un impatto significativo. Tra le più citate:
– Doc – nelle tue mani (12%)
– L’amica Geniale (11%)
– Mare Fuori (10%)
Le serie caratterizzate da un tono ironico, come Sex Education (16%) e Modern Family (9%), hanno mostrato un particolare appeal tra i più giovani. D’altra parte, Gomorra ha attratto un pubblico più maschile e maturo, evidenziando come le narrazioni possano variare in base a genere e fascia d’età.
Riconoscimenti e futuro
Oggi, in vista del decennale dei Diversity Media Awards, è stato aperto il voto online per riconoscere e premiare i contenuti che hanno saputo rappresentare in modo corretto e valorizzante la diversità. Il nuovo format digitale, che andrà in onda il 28 novembre 2025, sarà condotto da noti volti della televisione italiana e presenterà una selezione di opere che spaziano dal cinema alle serie TV, dai programmi radio ai podcast, evidenziando l’importanza di continuare a promuovere una cultura dell’inclusione e della diversità.