Palermo, 4 novembre 2025 – Da oggi è disponibile in esclusiva su Prime Video “Matri Pi Sempri”, il nuovo docufilm di Andrea Walts che si immerge nel cuore della Sicilia e nelle sfumature più intime di uno dei lavori più discussi e amati di Fabrizio De André: “La Buona Novella”. Prodotto da Glowria Films, Musica del Sud e Il Cantautore Necessario, con la distribuzione di Prime Video, il film si presenta come un viaggio personale e collettivo, un percorso che attraversa la memoria, la musica e la figura universale di Maria.
Sicilia e Liguria, un ponte musicale firmato De André
Al centro di questo progetto c’è la versione in siciliano dell’album “La Buona Novella”, interpretata dal cantautore Francesco Giunta. Non si tratta solo di musica: questa operazione diventa il filo che lega la Liguria di De André alla Sicilia, terra di contrasti e radici profonde. “La Buona Novella in siciliano ha creato un ponte tra Liguria e Sicilia”, ha detto il regista Andrea Walts. “Non solo un legame artistico, ma anche di ricordi. Quel ponte porta il nome di Fabrizio De André”.
Nel docufilm spiccano la partecipazione di Dori Ghezzi, compagna e custode della memoria di De André, e il supporto della Fondazione Fabrizio De André. A loro si aggiungono il produttore Edoardo De Angelis e lo stesso Giunta, che ha lavorato a lungo sulla trasposizione linguistica e musicale dell’album.
Cinque donne siciliane per raccontare Maria
Il racconto di “Matri Pi Sempri” si concentra sulle storie di cinque donne siciliane: Giulia Mei, Alessandra Ristuccia, Laura Mollica, Cecilia Pitino e Valeria Graziani. Ognuna mette in scena un pezzo della figura di Maria, non più solo un’icona religiosa, ma una donna reale: madre, compagna, portatrice di dolore e di vita. Attraverso i loro racconti – raccolti tra Palermo e altri luoghi simbolo dell’isola – il film ricostruisce l’immagine di una madre terrena, capace di parlare a tutte le madri e a tutti i figli.
“Ho fatto questo viaggio casa per casa”, ha raccontato Walts a Palermo. “Tra gli sguardi delle donne incontrate. Cercando la Maria cantata da Faber. Sono venuto qui a trovare Francesco Giunta, l’uomo che, insieme a De André, mi ha insegnato che casa non è un luogo, ma un suono”.
La Sicilia, teatro di fede e dubbi
Girato tra scorci urbani e paesaggi rurali, “Matri Pi Sempri” usa la luce e le ombre della Sicilia per costruire una narrazione fatta di contrasti: fede e dubbio, radici e modernità, silenzi e parole. Le immagini scorrono tra vicoli assolati, chiese antiche e case popolari, restituendo un senso di appartenenza che va oltre i confini geografici.
La colonna sonora – con le canzoni de “La Buona Novella” in dialetto – accompagna ogni momento del racconto. La musica diventa così un ponte tra generazioni e culture diverse, mantenendo viva la forza delle domande che De André ha posto più di cinquant’anni fa.
Un omaggio che parla al presente
A più di cinquant’anni dall’uscita dell’album originale (1970), il docufilm mostra come “La Buona Novella” continui a parlare al presente. Il tema della maternità, raccontato in modo laico e universale, attraversa tutto il film. “È il ritratto di una madre eterna”, ha spiegato Walts, “che appartiene a tutti e non smette mai di accompagnare”.
Il progetto – sostenuto dalla Fondazione De André – è un omaggio ma anche un’esplorazione: un modo per restituire al pubblico la forza poetica e civile dell’opera del cantautore genovese. La scelta di usare il siciliano non è casuale: serve ad avvicinare mondi diversi e a dare voce a storie spesso rimaste ai margini.
Prime Video investe sulla cultura italiana
Con “Matri Pi Sempri”, Prime Video conferma il suo interesse per produzioni legate alla cultura italiana e alle sue radici popolari. Il docufilm è ora disponibile in streaming per tutti gli abbonati. Le prime impressioni raccolte tra il pubblico palermitano parlano di un’opera “intima”, “necessaria”, capace di far dialogare passato e presente attraverso la musica.
Il viaggio di Andrea Walts – tra le note di De André e i racconti delle donne siciliane – si apre ora al pubblico come un’occasione per riflettere su identità, memoria e futuro. In fondo, come suggerisce il titolo, quella madre cantata da Faber è davvero una “matri pi sempri”: una madre per sempre.
 
 




