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Lohengrin torna all’Opera di Roma dopo 50 anni: la nuova stagione inaugura con Wagner, Mariotti e Michieletto

Bologna, 28 novembre 2025 – **Il Teatro Comunale di Bologna** ha spalancato ieri sera le sue porte per una nuova produzione di **“Tristano e Isotta”**, il capolavoro imponente di **Richard Wagner**, diretto da **Michele Mariotti** e con la regia di **Damiano Michieletto**. Un debutto molto atteso, quello della coppia italiana, per uno dei titoli più difficili e amati del repertorio lirico mondiale.

## **La serata inaugurale: applausi e tensione palpabile**

Alle 19.30, il foyer del Comunale si è animato lentamente. Un pubblico di tutto rispetto: volti noti della cultura bolognese, studenti del conservatorio e appassionati curiosi, pronti ad assistere a una delle rare esecuzioni wagneriane in città. In sala si respirava quell’aria d’attesa che accompagna sempre le prime. C’è chi sfogliava il libretto, chi fissava il palco spoglio, disegnato da Paolo Fantin. Il brusio è calato solo quando **Michele Mariotti** – elegante in abito nero, con lo sguardo concentrato – ha alzato la bacchetta.

## **Mariotti e l’orchestra: un Wagner intenso e senza fronzoli**

Il direttore originario di Pesaro, alla guida dell’orchestra della sua città d’adozione, ha scelto un percorso preciso ma mai distaccato. I fiati cristallini nel preludio, gli archi delicati nei pizzicati: ogni dettaglio è stato cesellato con cura durante le prove delle ultime settimane. “Questo Wagner va sentito più che spiegato”, aveva confidato Mariotti poche ore prima dell’inizio. Qualche volta, soprattutto nell’ultimo atto, l’orchestra ha sovrastato un po’ le voci; un rischio calcolato, spiegano dal Comunale, per mantenere quel suono potente e denso che Wagner voleva.

## **Michieletto firma una regia moderna e essenziale**

Sul fronte visivo si è subito riconosciuta la mano di **Damiano Michieletto**. Niente navi medievali o costumi d’epoca: in scena una grande stanza bianca con pochi oggetti simbolici e luci taglienti firmate Alessandro Carletti. “Ho voluto raccontare amore e morte senza cadere nella retorica”, ha detto Michieletto nel foyer al termine dello spettacolo. Isotta, interpretata dal soprano tedesco Dorothea Röschmann, indossava un abito sobrio, lontano dagli abiti sontuosi a cui siamo abituati nelle opere wagneriane. La messa in scena puntava tutta sulle emozioni dei personaggi, con movimenti misurati e sguardi intensi.

## **Voci in campo: prova di forza internazionale**

Sul palco il tenore norvegese Lars Olsen ha dato vita a un **Tristano** appassionato, soprattutto nel duetto del secondo atto dove ha toccato vette di grande intensità. Al suo fianco la Röschmann ha convinto per l’espressività e il controllo della linea vocale. Il pubblico – spesso trattenendo il respiro – ha riservato applausi anche al baritono Simone Alberghini (Kurwenal) e al basso Roberto Tagliavini (Re Marke). Meno convincente invece il coro nella celebre scena d’amore: qualche imprecisione nei tempi ha tradito l’emozione del debutto.

## **Pubblico diviso ma coinvolto: dibattito acceso dopo lo spettacolo**

A fine spettacolo – quasi cinque ore dopo il primo gesto del direttore – gli applausi sono scrosciati lunghi e calorosi. Tra gli spettatori anche il sindaco Matteo Lepore: “Una produzione che onora la nostra città”, ha detto ai giornalisti all’uscita dal teatro. Fuori dal Comunale i melomani più esigenti hanno acceso un dibattito acceso; c’è chi ha apprezzato la scelta anti-retorica di Michieletto, chi invece avrebbe voluto vedere una messa in scena più tradizionale.

## **Bologna torna a sfidare Wagner dopo anni di assenza**

Non è certo la prima volta che Bologna si confronta con Wagner: già nel 1871 il Comunale aveva ospitato “L’Olandese volante”. Negli ultimi decenni però i titoli wagneriani erano praticamente scomparsi dai cartelloni cittadini. La decisione di ripartire proprio da “Tristano e Isotta” – spiega la sovrintendente Fulvia Terranova – rappresenta “la volontà di aprire la stagione verso un respiro più europeo e meno provinciale”. Il titolo rimarrà in scena fino al 10 dicembre; sono previste cinque repliche.

## **Un segnale forte tra arte e coraggio**

In breve, l’allestimento firmato da **Mariotti-Michieletto** ha portato al Comunale una ventata fresca e anche coraggiosa. Le reazioni sono state diverse – com’è normale in queste situazioni – ma nessuno sembra aver messo in dubbio la qualità del lavoro sul palco. Per gli amanti della lirica – bolognesi o meno – queste serate sono sempre preziose: una città che torna a misurarsi con la grande tradizione europea senza perdere di vista il proprio pubblico. Resta da vedere se questo “Tristano e Isotta” sarà davvero l’inizio di una nuova stagione per il Teatro Comunale di Bologna.

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